La scusa dell'operazione e l'ultima telefonata alla moglie prima di uccidere la figlia. E poi il diario: lì c'è il movente

Lunedì 20 Settembre 2021 di Luca Ingegneri
La scusa dell'operazione e l'ultima telefonata alla moglie prima di uccidere la figlia

RUBANO (PADOVA) - Sono in programma per oggi le autopsie sui corpi di Dorjana e Stellio Cerqueni. Il sostituto procuratore Roberto Piccione, che ha coordinato il lavoro investigativo dei carabinieri, affiderà l'incarico al medico legale Sendi Visentin soprattutto per un senso di rispetto nei confronti delle famiglie coinvolte in questa tragedia. Si procederà infatti ad estrarre le ogive dei proiettili dalle salme di padre e figlia. Un passaggio indispensabile prima del nulla osta per la celebrazione delle esequie. L'esame autoptico non dovrà infatti fornire alcuna indicazione aggiuntiva ad un omicidio suicidio la cui dinamica appare piuttosto chiara. Con quest'ultimo atto il magistrato potrà mandare in archivio gli atti d'indagine per morte del reo.
Il movente di quello che appare come un gesto di lucida follia, probabilmente studiato a lungo e sedimentato in decenni di rancori mai sopiti, non potrà mai essere indicato con certezza.

Soltanto Stellio Cerqueni conosce il motivo per cui il giorno del sessantesimo compleanno della figlia si è preso la briga di raggiungere Rubano in taxi direttamente dalla sua abitazione di Monfalcone e suonare al campanello della casa di Dorjana con l'intento di regolare i conti una volta per tutte.


NEL BORSELLO

Del resto gli investigatori dell'Arma hanno trovato tutte le risposte che cercavano nel borsello dell'ottantottenne. Stellio Cerqueni vi aveva riposto la pistola per uccidere, un'arma a tamburo 38 special caricata con sei colpi ed altrettanti di scorta, ma soprattutto il diario della sua vita. Sessanta pagine, scritte in parte a mano, e il resto al computer, a partire dall'anno 2000, con un unico comune denominatore: l'odio viscerale nei confronti della figlia e del marito Galdino, responsabili - stando alle sue convinzioni - di averlo tradito, ingannato e raggirato economicamente. Stellio e Galdino erano soci nella gestione di un supermercato. L'anziano non gli ha mai perdonato di aver mollato tutto per sposare sua figlia e costruirsi un'altra vita a Padova. Da quel momento Stellio non aveva più rivisto la donna. Ecco perché carabinieri e magistrato sono convinti che l'anziano di origini slovene volesse compiere una vera e propria stagione, una volta entrato in casa. Dorjana ha però scelto di presentarsi al cancello di casa prima di aprire. E la discussione con quel padre di cui non aveva più notizie da 36 anni è durata davvero pochi secondi. Giusto il tempo di estrarre la pistola ed esplodere il primo colpo a bruciapelo, al petto della figlia, poi finita senza un briciolo di pietà, con un secondo proiettile che l'ha raggiunta alla nuca quando era già a terra. Cerqueni ha infine completato l'opera sparandosi un colpo al cuore. Due i testimoni che hanno assistito impotenti alla scena, oltre a Paolo Nicoletti, figlio del marito di Dorjana, che dopo il primo sparo si è precipitato fuori per vedere che cosa stesse accadendo.


Quello che emerge dalla ricostruzione dei carabinieri è un piano studiato nei minimi dettagli. Con una scusa credibile che non facesse insospettire l'attuale moglie di Cerqueni, la 57enne napoletana Rosetta Cirillo, di professione badante, e probabile destinataria di un'ingente eredità. Stellio le aveva detto che si recava a Padova per operarsi al ginocchio, protetto da una protesi. Prima di arrivare a casa di Dorjana l'aveva chiamata dicendole che stava bevendo un caffè. Non voleva che si preoccupasse ma in cuor suo sapeva che quella sarebbe stata la loro ultima conversazione.

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