Omicidio suicidio, il figlio di Dorjana: «Voglio sapere perché Stellio poteva avere la pistola»

Lunedì 20 Settembre 2021 di Barbara Turetta
Michele Nicoletti (con l'alloro al collo) nel giorno della laurea con la madre Dorjana Cerqueni e il padre Galdino, il fratello e la sorella (alla sua destra)
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RUBANO (Padova) - Sarebbe dovuto essere un fine settimana di festa in casa Nicoletti. Venerdì era in programma un pranzo in famiglia per il compleanno di Dorjana, e poi una festa allargata con il rientro a casa dalla Sardegna anche di Michele, il figlio minore di Dorjana e Galdino Nicoletti, previsto per sabato. Invece dolore e tristezza hanno fatto da cornice alla prima domenica in famiglia dopo la tragedia. È provato il figlio Michele, la voce rotta dai difficili giorni di lutto che tutti stanno vivendo: l’assassinio della mamma avvenuto davanti a casa per mano dell’anziano padre, che poi si è tolto la vita, è un dramma immenso. 

INTERROGATIVI

Ora Michele, alla luce degli elementi emersi dalle indagini, si pone degli interrogativi: «Io non ho la minima idea di quale fosse il piano folle di quell’uomo, mia mamma è uscita e l’ha incontrato. Ma ciò che mi chiedo è come potesse un uomo di quell’età detenere della armi in casa.

Mi è stato detto che aveva anche un fucile a disposizione. Armi che non gli servivano per la caccia. Ciò che mi domando è come potesse avere il permesso per detenerle, di averle a portata di mano».


Davanti alla casa di via Palù dove si è consumato l’omicidio suicidio, l’ altarino allestito nel punto in cui Dorjana è stata uccisa da due colpi di pistola sparati dal padre Stellio Cerqueni, è circondato da omaggi floreali, mentre sul cancello che da accesso al mobilificio è appeso un cartello con la scritta “chiuso per lutto”. Da qui è uscita la donna quando il padre si è presentato venerdì mattina poco dopo mezzogiorno, chiedendo di lei.
«Mia mamma aveva un immenso amore per tutti noi e di certo non si immaginava a cosa stava andando incontro - prosegue affranto Michele - Penso che nella sua follia lui abbia avuto da ridire su qualcosa, ma certo che mia mamma non poteva pensare ad una cosa simile».  Tra padre e figlia potrebbe essere nata una discussione in strada, ed è qui che l’anziano genitore le ha sparato il primo colpo al petto, e poi una volta a terra si è avvicinato per colpirla alla nuca. La scena è stata vista da una donna di passaggio in auto lungo via Valli. Una mamma di 37 anni di Mestrino che stava andando a prendere i figli a scuola. É lei che prima di affrontare la curva a gomito ha rallentato all’altezza del cancello dove è avvenuto l’omicidio suicidio, trovandosi davanti l’uomo e la donna. Ha visto i colpi sparati a Dorjana, poi l’anziano padre si è voltato verso di lei, istintivamente la 37enne ha ingranato la retromarcia per indietreggiare di qualche metro, mentre l’omicida ha fatto due passi verso il vialetto che si trova vicino al cancello e lì, dietro al muretto, si è sparato al petto cadendo poi in avanti sulla strada.

LA COMUNITÀ

Una tragedia che ha scosso l’intera comunità, e anche ieri nell’abitazione di via Palù il via vai di amici e conoscenti che hanno voluto dimostrare la propria vicinanza alla famiglia Nicoletti è stato continuo. Chi conosceva Dorjana traccia il ritratto di una donna e di una mamma sempre presente e sempre disponibile. Una donna che, fin da giovane, aveva fatto delle scelte importanti nella vita, mettendosi al fianco di Galdino, prendendosi cura con grande amore dei suoi tre figli piccoli Paolo, Federica e Chiara. Infine l’arrivo di Michele, il figlio più piccolo. Una mamma, moglie e donna sempre gentile, pronta ad accogliere tutti con il sorriso. Era lei il perno della famiglia, si occupava della casa e della famiglia con grande amore.

Ultimo aggiornamento: 28 Settembre, 10:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA