Padre uccide la figlia, il testimone: «Lei era a terra, lui barcollava, il figlio è scappato in strada»

Sabato 18 Settembre 2021 di Barbara Turetta
Padre uccide la figlia, il testimone: «Lei era a terra, lui barcollava, il figlio è scappato in strada»

RUBANO «Ho sentito i due colpi e mi sono subito affacciato. Ho visto l'anziano in piedi in mezzo alla strada. Barcollava. Poi ho sentito il terzo colpo di pistola, quello rivolto verso di sé. E l'ho visto accasciarsi a terra». A raccontare gli ultimi istanti della tragedia di Sarmeola è Luca Fontaniello, il vicino di casa che vive con la famiglia in via Palù a pochi metri di distanza dal mobilificio dei Nicoletti. Una delle finestre del primo piano della sua abitazione si affaccia proprio sul tratto di strada dove ieri l'anziano padre ha sparato e ucciso la figlia per poi decidere di farla finita.

C'è solo un terreno di soia a misurare la distanza con l'abitazione dove ieri, attorno alle 12.30, è scoppiato il litigio sfociato in tragedia. 

Padre uccide la figlia: cosa è successo

«Tutto è successo alla luce del sole, in strada, mentre passavano le auto - racconta il testimone. Ho udito un primo colpo ma subito ho pensato potesse trattarsi dello scoppio di un petardo. Non l'ho associato subito ad un colpo di pistola. So per certo che non poteva trattarsi di un colpo di fucile perché quel rumore lo conosco bene - continua il vicino -. Qui intorno a noi c'è il divieto di caccia ma purtroppo, poco tempo fa, dei cacciatori hanno sparato ugualmente. Ma il colpo che ho sentito questa volta era più tenue prosegue nel racconto - ed è per questo che ho subito pensato allo scoppio di un petardo. Poi però è arrivato il secondo colpo ed è stato a quel punto che ho pensato fosse qualcosa di ben diverso. Mi sono affacciato alla finestra e ho visto la signora a terra vicino al cancello marrone, mentre l'uomo anziano era ancora in piedi». «Proprio in quel frangente ho visto uscire dal lato sinistro della casa il figlio che correva in strada - racconta ancora il testimone - ed è stato in quel momento che ho udito il terzo colpo e l'anziano che si accasciava a terra, poco lontano dal corpo della donna. Io non li conoscevo, non vivo qui da molto tempo, ma ho saputo che a sparare è stato l'anziano padre della donna. A dare l'allarme sono stati i passanti perché tutto è avvenuto per strada, davanti al cancello dell'abitazione». In casa in quel momento c'era anche Galdino Nicoletti, marito della donna e genero dell'omicida. Con lui c'era il figlio Paolo (avuto da un precedente matrimonio) che si è precipitato in strada quando ha sentito il primo colpo di pistola. Ed è all'anziano, legatissimo alla moglie Dorjana, che pensano subiti i familiari e gli amici più stretti. 


L'amica di famiglia

In via Palù, davanti al nastro tirato dai carabinieri per bloccare il passaggio delle auto, arriva anche Arianna, amica di famiglia chiamata da Paolo per stare accanto all'anziano padre che negli ultimi tempi ha accusato qualche problema di salute. E' lei che da una mano quando c'è bisogno, soprattutto da quando Galdino richiede più attenzioni nell'essere accudito. Agitata, trafelata e con il cuore in gola chiede di passare per raggiungere la casa. «Sono stata chiamata dal figlio Paolo, che conosco molto bene, sono come una di famiglia» spiega la donna ai carabinieri. «Devo andare a vedere come sta Galdino, se ha bisogno di essere aiutato - continua - In questo momento c'è in casa anche il figlio, ma c'è bisogno di tutto il sostegno possibile». Ma neppure a lei è permesso di oltrepassare il nastro. E rimane lì ad attendere che il passaggio si liberi. «Mi ha chiamata, mi ha detto di venire qui subito perché era successo un fatto grave - continua la donna -, ma non avevo capito ancora cosa fosse accaduto. La signora Dorjana era donna adorabile che si occupava della casa a cui Galdino era legatissimo, una tragedia immensa - racconta l'amica di famiglia -, ma sinceramente apprendo solo ora che avesse un padre, per quello che so io non ne ha mai sentito parlare».
«Sapevamo che per domani stavano preparando la festa per il suo compleanno, è da tre giorni che cucinava per gli invitati. Io sono stata chiamata dal figlio per stare accanto al suo papà». Accanto a lei alcuni amici che cercano di darle conforto mentre attende di poter raggiungere l'abitazione, poi preferisce allontanarsi per tranquillizzarsi. E il via vai di persone lungo via Palù è stato continuo per tutto il giorno. La strada chiusa e l'impossibilità di passare da una parte all'altra ha portato in questo angolo di Rubano decine di persone incredule per quanto accaduto.

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