Padova. Statua di Giulia Cecchettin in Prato della Valle, è battaglia. La petizione: «Noi donne dobbiamo essere uccise per meritare un ricordo?»

«Le donne non vanno rappresentate solo come vittime, così si rafforza la prospettiva maschilista»

Venerdì 15 Dicembre 2023 di Gabriele Pipia
Prato della Valle, Giulia Cecchettin

PADOVA - «Dobbiamo essere ammazzate per meritare un ricordo?». Era già una netta posizione, ora diventa il titolo di una petizione. Dodici realtà culturali protestano contro la possibilità di dedicare una statua in Prato della Valle a Giulia Cecchettin. L’ipotesi era emersa in municipio nella riunione della commissioni Cultura e Pari Opportunità dello scorso 5 dicembre, proprio il giorno del funerale della ventiduenne uccisa dall’ex fidanzato. A renderla pubblica era stato l’assessore alla cultura Andrea Colasio: «Potremmo indire una consultazione popolare per decidere». Apriti cielo. Le prime a contestare la scelta furono le consigliere di Coalizione Civica Chiara Gallani e Marta Nalin ma negli ultimi giorni il fronte della protesta si è decisamente allargato.

Chi ha firmato la petizione

A firmare la petizione, on-line su www.miriconosci.it, sono dodici realtà: associazione “Mi Riconosci?”, Toponomastica Femminile, Arci Padova, Circolo Nadir, Spazio Catai, Gruppo di lavoro “Storie di sessualità e genere” del Dipartimento di Scienze Storiche, geografiche e dell’antichità dell’Università di Padova, Società Italiana delle Storiche, Rete dei Beni Comuni di Padova, Break the Silence Italia, Non Una di Meno, MetaArte e Progetto Kore.

Hanno aderito anche le stesse Gallani e Nalin, il consigliere del Pd Alessandro Tognon, il regista Stefano Collizzolli, la corista Chiara Artuso, Marianna Bonelli della LibrOsteria e la professoressa di Ca’ Foscari Nadia Filippini, esperta di storia delle donne.

L'accusa

Il dibattito sull’assenza in Prato di una statua di donna (tra le 78 dedicate a uomini) prosegue da due anni. «A febbraio 2022 il consiglio comunale approvò all’unanimità una mozione che impegnava l’amministrazione a realizzare una statua a una figura storica femminile, padovana, in Prato della Valle: Elena Cornaro - si legge nella petizione -. Dopo l’approvazione della mozione, la proposta cadde nel vuoto e seguì un lungo silenzio fino a martedì 5 dicembre, quando una commissione consiliare è stata convocata per chiedere chiarimenti sullo stato del progetto. L’assessore alla Cultura Andrea Colasio, rifacendosi alla storia del busto dedicato nel 1654 a Lucrezia Dondi dell’Orologio, vittima di femminicidio, ha paventato tra le righe l’idea di dedicare un monumento a una donna - o a più donne? - che ha - o hanno? - subito lo stesso destino, associando il memoriale seicentesco alla vicenda di Giulia Cecchettin». Questa è la premessa, poi c’è l’attacco: «Nonostante la proposta non abbia trovato nessun consenso, l’assessore ha rilanciato la stessa idea respinta in commissione».

I motivi

«Una statua a una vittima di femminicidio - sostiene chi protesta - andrebbe solo a rafforzare la prospettiva maschilista: rappresentare la donna in quanto vittima, congelandola in questo ruolo con un monumento, non può infatti che confermare, rafforzare, celebrare la violenza e la mentalità che ha portato a questo ennesimo femminicidio. C’è un modo molto migliore per rendere onore a Giulia Cecchettin e ce lo ha già indicato la sua famiglia: promuovere un cambiamento culturale attraverso percorsi educativi mirati e trasversali. Ci sono tante grandi donne nella storia di Padova, pittrici, scrittrici, benefattrici, attrici, professoresse, figure politiche che meritano un ricordo pubblico ma che sono state rimosse dalla memoria collettiva». Le associazioni dicono no «ad un ennesimo monumento alle donne in quanto vittime» e chiedono al Comune di promuovere «un processo partecipato con la cittadinanza, che porti a un prodotto artistico dignitoso, attraverso linguaggi contemporanei che parlano alla nostra comunità e diano finalmente visibilità all’intelligenza, alla creatività, all’impegno delle donne». Il dibattito rimane aperto, la questione della statua in Prato resta irrisolta.

Ultimo aggiornamento: 16 Dicembre, 15:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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