Coronavirus Veneto. Diretta di Zaia oggi: «Tre macchine per tamponi in più: obiettivo 50mila test al giorno». Riaperture: spero che i più virtuosi non siano penalizzati

Venerdì 1 Maggio 2020 di Redazione Web
Coronavirus Veneto. La diretta di Luca Zaia oggi, 1 maggio festa dei lavoratori
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Coronavirus Veneto. La diretta di oggi, venerdì 1 maggio, del governatore del Veneto Luca Zaia.

I principali argomenti toccati oggi dal presidente della Regione nel giorno della festa dei lavoratori. Nell'odierna conferenza stampa si è parlato molto di riaperture e ordinanze, del dialogo fra il Veneto e Roma e dei criteri da adottare per la Fase 2. Zaia ha anche annunciato l'intenzione della Regione di acquistare 3 nuovi macchinari per processare i tamponi, con l'obiettivo di arrivare a 50mila test al giorno. Una strategia considerata virtuosa ma che, a seconda delle disposizioni del Governo per le riaperture regionali, potrebbe perfino rischiare di penalizzare gli enti che si sono dimostrati, come ha detto lo stesso governatore, «più virtuosi» eseguendo il maggior numero di tamponi e scovando quindi più casi positivi degli altri. 

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Covid Veneto, Zaia: la diretta di oggi

Ecco cosa ha detto oggi il governatore del Veneto riguardo al contagio da Covid-19 e alle misure prese dalla Regione per arginare la diffusione del virus e predisporre le riaperture.



Le linee guida del comitato tecnico nazionale
«Si stanno definendo le linee guida - ha spiegato Luca Zaia durante la conferenza stampa -. A livello nazionale vogliono capire quali siano gli indicatori per decidere le misure da adottare. Sui tamponi abbiamo già depositato un piano che riteniamo possa diventare operativo in pieno a settembre, arrivando a 30mila tamponi al giorno».

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Tamponi, 3 nuove macchine: obiettivo 50mila al giorno

«Vorremmo farne anche di più rispetto ai 30mila al dì - ha annunciato ancora Zaia - per questo vogliamo acquistare altre tre macchine e dotare Treviso, Vicenza e Venezia, queste andrebbero ad aggiungersi al macchinario già presente a Padova e a quello che Verona sta acquistando: se ci riuscissimo arriveremmo a 50mila tamponi al giorno. E' un progetto molto ambizioso».

«Ora - ha aggiunto - abbiamo una capacità di 11-12 mila tamponi quotidiani». «Speriamo - ha auspicato - che i parametri siano affrontabili. Questo è un aspetto che ho contestato formalmente al Comitato tecnico-scientifico: si parla tanto dei numeri dei contagiati come parametro: ma se uno non fa tamponi, non ha contagiati. Finisce che il virtuoso viene più penalizzato di quello che non li fa. Ora siamo a circa 350 mila. Non ci sono altre realtà che hanno fatto tanti test come noi. A questo si aggiungono i 700 mila test rapidi che stanno tutti andando fuori come attività di screening preparatoria al tampone».

Zaia contesta il comitato tecnico scientifico
«Noi auspichiamo che i parametri del comitato siano obiettivi: si parla del numero dei contagiati, beh, vanno parametrati al numero di tamponi, altrimenti il più virtuoso sarà penalizzato, l'ho contestato e spiegato al comitato tecnico scientifico». Zaia ne ha parlato in riferimento alle aperture che tengano conto del numero dei contagiati di ogni regione: la regione che si adopera maggiormente per eseguire il numero più alto di tamponi, inevitabilmente scopre più casi di positivita.

Ordinanze Veneto: Roma contesta i fiorai al mercato
«Abbiamo parlato di riaperture e ordinanze, spero si capisca che le nostre ordinanze non sono in contrasto con il Dpcm ma vogliono portare il principio di buonsenso alle regole. Noi non vogliamo fare polemiche politiche o prove muscolari, non ci sembra che sia il caso né il periodo. Non ritiriamo le ordinanze, le rinnoveremo nell'ottica di trovare un percorso comune con quello che stabilisce il Governo. Vi faccio un esempio, tra le contestazioni c'è la vendita di fiori e piante nel mercato all'aperto, oltre alla vendita degli articoli per bambini, se la contestazione è questa rispetto alla mole di lavoro fatto, direi che siamo a buon punto».

Tennis vietato? 
«La risposta che mi hanno dato ieri: si tocca la pallina, questa è stata la risposta, bisognerebbe cambiare ogni volta la pallina. Questa è la risposta che mi è stata data, per dire...».

Genitori al lavoro e figli a casa: serve un provvedimento urgente
«Minori, resta sospeso questo problema, continuiamo a dire che una misura urgente e straordinaria serva immediatamente per le famiglie».

«Abbiamo ribadito al Governo portando la nostra e totale disponibilità per la partita dei minori che non hanno la possibilità di essere seguiti dai genitori che devono andare al lavoro. Continuiamo a dire che una misura urgente e straordinaria ci vuole subito». Lo precisa il presidente del Veneto, Luca Zaia. «Perché aprire tutto il 4 mattina e sapere che ci sono dei minori che inevitabilmente rischiano di stare da soli a casa, penso non sia sostenibile. L'appello che voglio fare al Ministro dell'Istruzione e in generale è di attivare tutte le misure possibili e immaginabili rispetto a quello che è scuola e edifici scolastici; dall'altra il Governo per il discorso del congedo parentale che sia sostenuto per per bene finanziariamente ed eventuali spese per baby sitter. Infine c'è la nostra disponibilità a metter in piedi un network di diverse strutture (scuole paritarie, asili, grest, centri estivi, associazioni sportive), una rete sociale di gestione dei bimbi che hanno necessità di assistenza mente i genitori sono al lavoro».

Le riaperture
«La situazione è in progress, stiamo discutendo sulle modalità da attuare e le scelte da portare avanti dal 4 maggio in poi. Tutto il mondo del servizio alla persona, quello della ristorazione, dei bar, degli hotel è in grande difficoltà, come quello del divertimento (discoteche, spettacolo...), il Veneto perde circa 50mila posti di lavoro, molti anche stagionali, per non pensare al mondo del turismo è quello che soffre ancora di più: dei 50mila posti persi, 35mila sono nel settore turistico. E da una parte vediamo il corridoio turistico dalla Germania alla Croazia, e poi l'indicazione ai tedeschi di non programmare ferie fino al 15 giugno: dobbiamo fare promozione turistica. Dobbiamo uscire dai canali classici di promozioni e andare sugli opinion leader dei paesi che ci interessano come target. Esempio: se Piero o Alberto Angela facessero una campagna come testimonial, i cittadini che li prendono per riferimenti verrebbero a conoscenza dell'offerta», ha detto ancora Zaia.

L'APPROFONDIMENTO
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Da questa parte della costa adriatica gli operatori turistici nordestini attendono ancora date certe di apertura, linee guida su come collocare capanne e ombrelloni sulle spiagge e rispondono al telefono degli hotel semichiusi per le ultime disdette. Dall'altra parte la Croazia tenta di stringere accordi con Austria, Germania, Slovenia, Ungheria e Repubblica Ceca... (LEGGI TUTTO)

Riapertura delle frontiere, quando?
Frontiere italiane riaperte? Per ora solo un miraggio, a quanto pare. «Non si sa, non si capisce: ma è la condizione unica per far lavorare il turismo - ha spiegato Zaia -. Puntare sul turismo domestico? Va bene, in Veneto abbiamo luoghi meravigliosi da visitare e i cittadini possono fare di tutto». Ma il problema resta centrale e una soluzione andrà trovata nelle prossime settimane.

Riaperture e contagio: in Veneto hanno dato un incremento zero
«​Il comitato tecnico scientifico nazionale deve decidere, dobbiamo avere il loro parere. In 20 giorni abbiamo avuto un calo di contagi, questo significa che fino ad ora le aperture hanno dato un incremento zero della diffusione del virus: da qui in poi dobbiamo capire cosa accadrà».

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Modello matematico: cosa accadrà tra 7 giorni?
«Se saremo rispettosi delle indicazioni di mascherine, guanti, gel, e vivere i dispositivi di protezione come salvavita, potremmo pensare a un incremento zero, certo è che se tornano su contagi e terapie intensive significa che non abbiamo rispettato le regole. Se la curva va su, per colpa di qualcuno ci rimetteremo tutti».

Mezzi di trasporto: quale distanza tenere?
«Ne abbiamo parlato, esistono casistiche, si porta avanti il distanziamento di un metro, il che significa metà carico sui treni e un terzo sui bus, triplicare gli autobus è impossibile. Dovremo diluire l'orario di lavoro. Tutte le Regioni sono in difficoltà, e tutti puntiamo a proporre le mascherine come mezzo di protezione adatto anceh sui mezzi pubblici».

Le proteste
Zaia è vicino ai lavoratori che manifestano civilmente e rispettando le regole anti contagio: «Sono artigiani, commercianti, lavoratori che vogliono tornare al lavoro: vanno rispettati. Spero che la risposta migliore che potremmo dare loro sia una partenza differenziata regionale, così potremmo risolvere tutto». Conegliano, negozianti in rivolta: in migliaia in strada davanti ai negozi con le serrande alzate: «Fateci riaprire» Foto

Incontro questa mattina i lavoratori aeroportuali stagionali
«Abbiamo incontrato questa categoria questa mattina, sono persone con mutui da pagare e famiglie da mantenere: gli aeroporti sono a servizio zero, questa categoria è molto in difficoltà».

Fase 3, a Vo' è iniziata: ecco cosa succede
«A Vo', nel Padovano, è iniziata la Fase 3. Abbiamo cominciato con i prelievi di sangue per il test sierologico e la mappatura genetica su tutti i cittadini che si offriranno volontari. E' un esperimento del professor Crisanti che durerà sei mesi, ci dirà molto su anticorpi neutralizzanti, se vi siano state mutazioni genetiche del virus».

Aperture prima del 18 maggio?
«Con certificazione del comitato scientifico noi possiamo affrontare qualsiasi riapertura, ma dobbiamo capire che non è finita e dobbiamo convivere con il virus, e la mascherina è fondamentale in questa partita. Adesso dovremmo dire: se vuoi star fuori di casa rispetta le regole. Sicuramente andremo verso le aperture differenziate, e poi consideriamo che ci sono Sanità diverse: quando si apre dobbiamo garantire ai cittadini le cure».

Il primo maggio - festa del silenzio per Zaia
Oggi 1° maggio, festa del lavoro, è un'altra ricorrenza che ci ritroviamo a vivere in silenzio.
Dovremmo ricordare la storia dei lavoratori e delle lavoratrici, delle lotte per il riconoscimento dei loro diritti, le tutele conquistate grazie a stagioni di battaglie e di compromessi, l’impegno di storiche organizzazioni sindacali e di sindacalisti carismatici, come Giuseppe Di Vittorio e Tina Anselmi, le trasformazioni dell’economia globale che stanno mettendo in crisi la qualità del lavoro. E invece oggi le piazze saranno vuote e in questo strano Primo Maggio prevarrà il silenzio...



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I test sierologici per il nuovo coronavirus servono, eccome. Perché con molta probabilità il 100% delle persone colpite da Covid-19 presentano gli , cioè quelli prodotti durante la prima infezione e che dovrebbero proteggere a lungo termine. È la buona notizia che ha ufficializzato uno studio della Chongqing Medical University, in Cina, rilanciato subito sui social dal virologo Robero Burioni.

Ultimo aggiornamento: 2 Maggio, 14:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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