"Corridoio salvaferie" dal Coronavirus. Quell'accordo tra Germania, Croazia e Slovenia che ci taglia fuori dall'estate

Lunedì 27 Aprile 2020 di Tiziano Gualtieri
"Corridoio salvaferie" dal Coronavirus. Quell'accordo tra Germania, Croazia e Slovenia che ci taglia fuori dall'estate
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«Un'azione immediata da parte di Roma per evitare che il Friuli Venezia Giulia venga penalizzato a livello turistico» da un accordo che, se messo in atto, tutelerebbe solo l'area balcano-teutonica. È quanto richiesto ieri dal presidente della Regione Massimiliano Fedriga nel corso di un colloquio telefonico avuto con il ministro degli affari esteri Luigi di Maio. Ad essere sotto accusa è il paventato corridoio salva ferie su cui Germania, Repubblica Ceca, Austria, Slovenia e Croazia da diverso tempo stanno lavorando. L'obiettivo, secondo le indiscrezioni, sarebbe unico: stilare un accordo di reciprocità che permetta il libero transito dei turisti provenienti da questi Stati. Asse che taglia completamente fuori l'Italia e più nel dettaglio una regione come il Friuli Venezia Giulia che vede diverse località a ridosso della frontiera quasi totalmente dipendenti da un'economia legata alla presenza di cittadini d'oltreconfine.

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LA PROTESTA
La possibile intesa ha mandato su tutte le furie il vicepresidente del consiglio regionale Stefano Mazzolini, che ritiene invece fondamentale che la riapertura dei transiti sia attuata anche tra Friuli Venezia Giulia, Austria e Slovenia, «una macroregione che da sempre è stata unita anche nei momenti più difficili». Il prossimo passo dovrebbe avvenire domani o al più tardi mercoledì quando, durante una video-conferenza tra Friuli Venezia Giulia, Carinzia e Slovenia, si cercherà di capire quali azioni possano essere intraprese. Una cosa è certa: almeno fino al 4 maggio, data in cui sarà attivata la fase 2, sarà impossibile uscire dall'impasse.

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Il problema sollevato più volte da parte austriaca, riguarda infatti l'estremo lockdown messo in atto dell'Italia e che, fino a quella data, impedirà ai cittadini di poter uscire dal proprio Comune. A tal proposito, in una lunga intervista rilasciata ieri alla tv di Stato austriaca, il governatore della Carinzia Peter Kaiser ha affermato che la questione riapertura dei confini, di cui a livello di Euroregio Senza Confini si parla fin dal 23 febbraio scorso, dovrà essere gestita dai governi centrali. Confermando che a livello periferico i contatti per risolvere la questione si svolgono pressoché settimanalmente, Kaiser ha, però, smorzato ogni entusiasmo: «La possibilità di una riapertura - ha affermato - è ancora lontana».

 

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Ultimo aggiornamento: 28 Aprile, 08:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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