Coronavirus Veneto, diretta oggi di Zaia: «Dal 4 maggio rivoluzione negli ospedali». «Non è finita, si può richiudere tutto». Quell'audio choc su Whatsapp

Mercoledì 29 Aprile 2020 di Redazione Web
Coronavirus Veneto, la diretta di oggi di Luca Zaia: cosa ha detto
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La diretta di oggi, mercoledì 29 aprile, del governatore del Veneto Luca Zaia. Ieri la Regione ha inviato una lista di domande e risposte dei cittadini in merito ai dubbi sulle ordinanze emanate (LEGGI). La grande novità del giorno è il piano di riapertura al pubblico di ospedali e cliniche private del Veneto: dal 4 maggio cambierà tutto. Zaia ha spiegato a grandi linee cosa succederà, lasciando poi la parola all'assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin. I cambiamenti ci sono, e sostanziali, sia per i pazienti che per chi voglia far loro visita.

Il bollettino
Coronavirus in Veneto. I dati aggiornati segnalano 29 morti nelle ultime 24 ore che portano il totale dei deceduti dall'inizio della crisi a 1437, dei quali 1124 in ospedale. In isolamento ci sono attualmente 7099 (-192) persone compreso l'isolamento fiduciario di chi arriva dall'estero. Positivi sono 17.825 (+117). I pazienti ricoverati in area non critica sono 1.042 (-25) e le persone in terapia intensiva sono 114 (-9). Dimessi 2.719 (+211), mentre i guariti complessivi sono 8.019. È il bilancio alle 8 di questa mattina di Azienda Zero-Regione Veneto... (LEGGI TUTTO)

Covid Veneto, Zaia: la diretta di oggi

Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia in diretta oggi. I temi più rilevanti. Il numero dei tamponi e l'obiettivo di arrivare a 30mila test al giorno, ma anche un audio choc di tipo complottistico che gira su Whatsapp e ha lasciato sconcertato il presidente della Regione. E ancora, un numero di soglia per stabilire se riaprire o richiudere tutto e l'importanza dei dispositivi di protezione per evitare una nuova emergenza. Questi i punnti trattati durante la conferenza stampa odierna, prima di spiegare nel dettaglio il grande argomento della giornata: il piano di riapertura degli ospedali e delle cliniche private.

Negli ospedali del Veneto e nelle cliniche private cambia tutto dal 4 maggio
Tamponi obbligatori per chi si ricovera o deve programmare un intervento chirurgico, visite solo a una persona per volta, mantenimento del pre-triage al pronto soccorso. Sono le linee principali del nuovo piano sanitario per gli ospedali non-Covid in Veneto (SCARICA il documento).
Il piano, approvato dal Comitato tecnico regionale, è stato annunciato oggi dal presidente regionale Luca Zaia. «Intanto - ha precisato - c'è l'obbligo di mascherina a tutti gli ingressi. Prego i cittadini di valutare fino in fondo il fatto che l'ospedale è il luogo nel quale i virus e i batteri sono più presenti. Il luogo di cura è sacro, dobbiamo mettere in sicurezza la salute dei pazienti che sono i più esposti al virus». 




Tamponi, novità in arrivo
«Ad oggi siamo arrivati a 337.997 tamponi fatti, oltre 9 mila in più da ieri. Ed abbiamo un piano di rafforzamento che partirà da fine estate per fare 30 mila tamponi al giorno e forse di più». Lo ha annunciato il presidente del Veneto, Luca Zaia oggi nel corso del punto stampa alla sede della Protezione Civile di Marghera.

I decessi per Covid-19 - Audio choc su Whatsapp
«Girano su Whatsapp audio imbarazzanti. C'è chi dice che le pompe funebri segnano tutti i morti come Coronavirus. È gravissimo diffondere messaggi così, che creano inquietudine». Lo ha affermato il presidente del Veneto Luca Zaia. «Intanto - ha precisato Zaia - le pompe funebri non fanno classificazione dei morti. Non esiste che si dica che chi muore per un incidente stradale muore di Coronavirus, le nostre classificazioni seguono parametri tecnico-legali su indicazioni dell'Oms. Siamo l'unico Paese e Regione che diffondono bollettini ogni giorno. Non mi risulta che lo facciano ovunque; non si venga a chiedere trasparenza, e poi quando ti diamo i numeri si dica che servono 'solo per fare bollettinì», ha concluso.

Anci Veneto e sindaci
«Ho visto il documento di sostegno nell'approccio alla Fase 2 per il premier, nel quale i sindaci sostengono la Regione. Li voglio ringraziare».

Mascherine
«Molti ragazzi mi segnalano che ci sono casi di persone che non hanno ancora capito che la mascherina è d'obbligo e fondamentale per proteggersi. Investiamo sulla sicurezza per i cittadini in primis - ha sottolineato Zaia -. Il lockdown non esiste più: le strade sono piene di camion, furgoni e lavoratori che si spostano, questo per le misure del Governo. L'apertura è un bene, sottolineo, ma non perché la Regione abbia fatto aperture estreme con le nostre ordinanze». 

Il tetto per la riapertura
«Stiamo cercando di fissare un numero oltre il quale non si può riaprire, si tratta di un numero legato a ricoveri e terapie intensive, ci stiamo lavorando, non pensate che sia finita. Il pericolo della reinfezione è reale, siamo sempre a rischio di nuovi focolai e non crediamo che il virus se ne sia andato». «È per questo stiamo studiando un modello che ci dica qual è la soglia di ricoverati negli ospedali e nelle  terapia intensiva, raggiunta la quale si dovrà tornare a chiudere», ha spiegato Zaia che poi è tornato a sottolineare «l'importanza dell'uso della mascherina e degli altri dispositivi di protezione, guanti e gel. Solo così, mettendo in sicurezza tutti noi, potremo fare fronte  a questa situazione di convivenza con il virus, e non tornare alla chiusura di tutto».
 


La sfida
«Bisogna fare in modo che non ripartano focolai, questa è la grande sfida che ci aspetta, quindi indossare sempre la mascherina che copra naso e bocca, questo è il minimo per proteggersi».

Nuovi contagi, a quali categorie appartengono?
«Non sono lavoratori delle aziende, i positivi sono nelle residenze per anziani e contatti intrafamiliari», lo ha spiegato l'assessore Manuela Lanzarin.
 

Covid, rivoluzione negli ospedali veneti

Ieri è stato approvato il piano di riapertura degli ospedali ma i cambiamenti sono tanti, non possiamo più pensare di fruire delle strutture come abbiamo sempre fatto prima dell'emergenza Covid: «Mascherina obbligatoria, porte di ingresso saranno diminuite. La filosofia è quella di mettere in sicurezza i cittadini - ha spiegato Zaia -. I ricoverati verranno tamponati. Ai cittadini chiedo di valutare fino in fondo il fatto che in ospedale virus e batteri sono più presenti, quindi in ospedale si deve accedere solo in caso di necessità: a trovare il parente si andrà da soli, non in comitiva».

L'assessore Manuela Lanzarin spiega il piano ospedali
«Riprendono le attività come era la struttura pre emergenza Coronavirus. L'ospedale, come le case di riposo, è un luogo dove il virus entra con facilità: organizzazione, accessi e predisposizione deve cambiare». Lo ha spiegato l'assessore regionale alla Salute, Manuela Lanzarin.

Quanti posti nelle terapie intensive restano disponibili?
Rimangono operativi gli 825 posti di terapia intensiva negli ospedali del Veneto, aumentati con l'emergenza Covid-19. Lo ha annunciato Lanzarin. «La programmazione sanitaria prevedeva 450 posti letto nelle terapie intensive degli ospedali pubblici, più altri 45 nel privato. Questi continueranno, ma manterremo anche tutti i posti letto aggiunti, fino a 825, nell'eventualità che ci sia un'emergenza o un ritorno dell'epidemia che ne richieda la necessità», ha concluso. A oggi nelle terapie intensive risultano ricoverati per Coronavirus 114 pazienti, 6 in meno rispetto a ieri. 


Accessi
«Bisogna limitare gli accessi, due per ospedale, presidiati dal personale sanitario che misura la febbre e si accerta della presenza dei dispositivi guanti e mascherine. Ci saranno mascherine per i visitatori».

Spazi
«Visite su prenotazione, dilazionate, ogni 15 minuti, con la possibilità di portare solo un accompagnatore quando necessario, altrimenti il paziente deve arrivare da solo».

Prenotazioni
«Andranno fatte da remoto, evitando aggregazione davanti ai cup».

Ricoveri
«Sì ai ricoveri programmati. Chi arriva dal Pronto Soccorso si passa dal Triage separato, si verificano i sintomi: se hanno sintomi fanno un percorso separato, altrimenti un altro ma sempre muniti di dispositivi. Quindi, sia che il paziente entri dal Pronto Soccorso o per interventi o ricoveri programmati, sarà sottoposto a tampone».

Cosa succede in casi di emergenza urgenza?
«Se arriva una emergenza urgenza, un paziente che deve essere operato immediatamente, occorre eseguire l'intervento, poi verrà sterilizzata la sala operatoria. Il tutto con ogni precauzione possibile per sanitari e medici. E con un percorso separato post operatorio».

Tampone prima del ricovero
«Prima di qualsiasi ricovero predisponiamo il tampone, 1600 al giorno sono quelli che abbiamo previsto con questa operazione. Mentre il paziente aspetta l'esito del tampone non sarà ricoverato in reparto ma verrà predisposto uno spazio isolato per attendere il risultato ed evitare l'entrata in reparto di persone positive al Coronavirus. Non dobbiamo avere focolai che nascono in ospedale». 

Interventi chirurgici
«Un giorno prima dell'operazione il paziente farà il tampone, dopo il risultato verrà effettuata l'operazione».

Analisi del sangue, come fare?
«Sempre meglio prenotare, stiamo cercando di fare in modo che non vi sia aggregazione, aumentando i punti di prelievo del sangue».

In caso di partorienti?
«Ci sono protocolli per mettere in sicurezza madre e neonato».

Visite ai pazienti
Ridotte e in orari prestabiliti e limitati.

Visite specialistiche
«Erano state sospese. Incentiviamo il più possibile le visite a distanza».

Covid Center, cosa succede?
I sette Ospedali Covid individuati in Veneto «man mano tornano alla normale operatività» con il nuovo piano sanitario che prenderà avvio dal 4 maggio. Lo ha precisato l'assessore regionale alla Salute, Manuela Lanzarin. «La parte ambulatoriale - ha aggiunto - potrà partire già dalla settimana prossima»
 

Operazioni e visite saltate: come riprogrammarle

«Chi ha satato gli interventi verrà richiamato dagli ospedali, l'operazione verrà riprogrammata e il giorno prima il paziente si sottoporrà a tampone. Per le visite specialistiche alcune aziende hanno già iniziato la riprogrammazione, altre aziende non hanno ancora iniziato».

La nuova ordinanza del Veneto 27 aprile 2020 Cosa cambia SCARICA IL PDF

Prende la parola l'assessore Bottacin.
Il numero che fa scattare l'emergenza

I numeri sulle terapie intensive: il trend è ciò che conta. «Quando vengono rilevate anomalie ci si attiva per capire cosa sia accaduto, se vi sia un nuovo focolaio o se si tratti di dati relativi alle case di riposo e così via, l'analisi è molto complessa, non c'è un numero delle terapie intensive che se raggiunto fa scattare l'emergenza, piuttosto si tratta di dati incrociati sul trend».

Ultimo aggiornamento: 16 Aprile, 01:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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