Coronavirus, Zaia: «Non ritiro le ordinanze». In Veneto 5 morti in più rispetto a ieri, curva rallenta

Venerdì 1 Maggio 2020
Video
Coronavirus, migliorano ancora i dati in Veneto.
Confortante il bollettino di oggi in una delle aree più colpite dal Covid-19. Sembra rallentare la curva dei decessi: sono 5 le vittime in più rispetto a ieri sera, numero che sale a 20 nelle ultime 24 ore, per un totale 1.479 morti (tra ospedali e Rsa). Il Veneto registra anche altri 84 casi di nuovi positivi al Coronavirus rispetto a ieri, per un totale di 18.098 soggetti colpiti dall'infezione dall'inizio dell'epidemia. Nel report odierno della Regione è Verona la provincia con il più alto numero di nuovi positivi (+30). I soggetti malati (gli attualmente positivi) scendono a 7.779. Cala il numero dei ricoverati (-13), mentre resta stabile quello nelle terapie intensive, che attualmente ospitano 110 malati.


Zaia annuncia il suo piano. «Abbiamo un piano, che speriamo possa diventare operativo a settembre, che viaggia sui 30 mila tamponi al giorno». Lo ha annunciato il presidente del Veneto, Luca Zaia il quale ha spiegato che l'ambizione sarebbe farne di più e per questo «è stato deciso di acquistare altre tre macchine oltre a quella già esistente a Padova. Macchine che consentono di fare 9mila tamponi giornalieri che saranno messe negli hub di Treviso, Vicenza e Venezia. Se riuscissimo ad acquistarle, potremmo arrivare a fare 50 mila tamponi al dì». «Ora - ha aggiunto - abbiamo una capacità di 11-12 mila tamponi quotidiani». «Speriamo - ha auspicato - che i parametri siano affrontabili. Questo è un aspetto che ho contestato formalmente al Comitato tecnico-scientifico: si parla tanto dei numeri dei contagiati come parametro: ma se uno non fa tamponi, non ha contagiati. Finisce che il virtuoso viene più penalizzato di quello che non li fa. Ora siamo a circa 350 mila. Non ci sono altre realtà che hanno fatto tanti test come noi. A questo si aggiungono i 700 mila test rapidi che stanno tutti andando fuori come attività di screening preparatoria al tampone».


Zaia: non ritiro ordinanze. «Le ordinanze introdotte dal Veneto non sono in contrasto con il Dpcm ma vogliono portare un principio di buon senso e rispetto nei confronti del cittadino». Così Luca Zaia, che aggiunge: «le battaglie legali non portano a nulla. Non facciamo ordinanze per cercare prove muscolari o per buttarla in politica. A me sembra che il ministro Boccia, in rappresentanza del Governo, abbia compreso le nostre volontà; penso che per la quasi totalità delle misure oggetto di ordinanza ci sia la possibilità di dimostrare un allineamento col Dpcm per cui non le ritiriamo».

Zaia: misure urgenti per i bimbi a casa. «Abbiamo ribadito al Governo portando la nostra e totale disponibilità per la partita dei minori che non hanno la possibilità di essere seguiti dai genitori che devono andare al lavoro. Continuiamo a dire che una misura urgente e straordinaria ci vuole subito». Lo precisa il presidente del Veneto, Luca Zaia. «Perchè aprire tutto il 4 mattina e sapere che ci sono dei minori che inevitabilmente rischiano di stare da soli a casa, penso non sia sostenibile. L'appello che voglio fare al Ministro dell'Istruzione e in generale è di attivare tutte le misure possibili e immaginabili rispetto a quello che è scuola e edifici scolastici; dall'altra il Governo per il discorso del congedo parentale che sia sostenuto per per bene finanziariamente ed eventuali spese per baby sitter. Infine c'è la nostra disponibilità a metter in piedi un network di diverse strutture (scuole paritarie, asili, grest, centri estivi, associazioni sportive), una rete sociale di gestione dei bimbi che hanno necessità di assistenza mente i genitori sono al lavoro».
Ultimo aggiornamento: 2 Maggio, 09:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci