Migranti, sindaci compatti sul no all'hotspot di Jalmicco. «Troppi rischi per la sicurezza del nostro territorio»

A Palmanova si sono presentati 19 sindaci su 23 che erano stati invitati. Sintonia completa anche con i primi cittadini del Centrodestra

Sabato 12 Agosto 2023 di Antonella Lanfrit
Migranti, sindaci compatti sul no all'hot spot di Jalmicco. «Troppi rischi per la sicurezza del nostro territorio»

In pieno agosto sono stati 19, sui 23 invitati, i sindaci che ieri sera, da Aquileia a Buttrio, da Aiello a Torviscosa, sono arrivati a Palmanova per sostenere la città stellata, e il sindaco invitante Giuseppe Tellini, sul «no» all'hotspot dedicato alla prima accoglienza e per l'identificazione degli immigrati, che Roma avrebbe pensato di realizzare a Jalmicco, utilizzando la ex caserma Lago.

Al lungo elenco di motivi avversi che hanno già snocciolato i giorni scorsi, ieri i primi cittadini ne hanno aggiunto un altro, capitale, nella loro ottica: la sicurezza di un territorio che verrebbe messa a dura prova se a Jalmicco dovesse nascere il centro.


FORZE DELL'ORDINE
Soprattutto, perché le forze dell'ordine che attualmente pattugliano il territorio dovrebbero concentrarsi su quell'area, con il rischio di allentare la presa altrove. Assente giustificato il prefetto di Udine, Massimo Marchesiello, che ha comunque sentito nei giorni scorsi il sindaco Telllini, e il comandante della Compagnia dei Carabinieri di Palmanova, che ha giurisdizione su tutti i territori dei Comuni invitati: Aiello del Friuli, Aquileia, Bagnaria Arsa, Bicinicco, Buttrio, Campolongo Tapogliano, Cervignano del Friuli, Chiopris-Viscone, Corno di Rosazzo, Fiumicello Villa Vicentina, Gonars, Manzano, Pavia di Udine, Porpetto, Pradamano, Ruda, San Giovanni al Natisone, Santa Maria La Longa, Terzo di Aquileia, Torviscosa, Trivignano Udinese e Visco. Presente, invece, Antonio Serpi, il segretario generale del Sim Carabinieri, il più grande sindacato delle Forze Armate, arrivato a Palmanova per confermare le preoccupazioni che ha già avuto modo di esprimere in questi giorni. Ha denunciato, in sintesi, l'impatto tragico e immediato in termini di sicurezza di un centro migranti a Jalmicco per tutto il territorio gestito dalla locale Compagnia di Carabinieri.


PRESA DI POSIZIONE
Una presa di posizione dalla quale è scaturito proprio l'incontro di ieri, come ha precisato in premessa il sindaco di Palmanova, Giuseppe Tellini. «Ho deciso di organizzare la riunione alla luce di questo grave pericolo per l'intero territorio». Serpi ha sostenuto che l'apertura di un hotspot senza un rinforzo degli organici e una struttura efficiente per i militari, porterebbe al collasso l'impianto di sicurezza, poiché le risorse sarebbero concentrate sull'hostspot e non sarebbero sufficienti per coprire l'abituale attività di sorveglianza attualmente in atto. Il sindacalista nei giorni scorsi aveva aggiunto «di non capire con quale criterio vogliano trasforare Palmanova in una nuova Lampedusa; vogliono scaricare un problema enorme su una piccola realtà con soli 5.550 abitanti come quella di Palmanova, senza coinvolgere gli attori pubblici locali». Per questo Serpi ha già confermato che il Sim «è pronto a far valere la propria posizione e quella dei cittadini di Palmanova».


IL DIBATTITO
Il dibattito è stato ampio e articolato e ha riguardato molteplici aspetti, anche le forme più idonee per l'accoglienza nell'area, ma sul «no all'hotspot c'è l'intesa di tutti», ha fatto sintesi al termine l'ex sindaco di Palmanova e consigliere regionale Francesco Martines. «Anche perché ha aggiunto -, da quanto abbiamo raccolto sin qui abbiamo il dubbio che tutte le strade portino proprio a Jalmicco». Da qui l'analisi dei sindaci rispetto alle azioni possibili ed efficaci da intraprendere nei confronti degli organi territoriali di Governo, a partire dalle preoccupazioni in merito alla sicurezza e all'operatività della Compagnia dei Carabinieri che dovrebbe tutelare l'area. Sarà quindi il sindaco di Palmanova Tellini, a nome di tutti i primi cittadini presenti e di tutti i capigruppo del consiglio comunale della città stellata a chiedere un incontro al presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, e al prefetto Marchesiello, «perché una tale decisione non può essere calata dall'alto è stato ribadito a più voci -. Ci deve essere il confronto con il territorio».

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L'INCONTRO
L'incontro con il vertice regionale e quello prefettizio, nel disegno dei sindaci, servirà a sottoporre tutti i problemi e le criticità che un hotspot a Jalmicco potrebbe comportare, oltreché ad avere maggiore chiarezza sul progetto. Ieri si è nuovamente detto «a fianco di tutti i sindaci della regione» il M5S Fvg, perché «giustamente protestano e chiedono chiarezza per la creazione degli hotspot. La soluzione è quella dell'accoglienza diffusa».

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