Palmanova, hot spot in bilico. Dopo l'attacco di Fratelli d'Italia, i vertici regionali si difendono: noi all'oscuro

In vista di un confronto nel centrodestra Dreosto (Lega): "Ragioniamoci insieme"

Martedì 8 Agosto 2023 di Loris Del Frate
Palmanova, hot spot in bilico. Dopo l'attacco di Fratelli d'Italia, la Regione: noi all'oscuro

PALMANOVA - Una cosa è certa: l'hot spot per i migranti della rotta balcanica in Friuli Venezia Giulia si farà.

Ma che sia a Jalmicco, la frazione di Palmanova che ha 700 anime, ora non è più così certo. L'uscita di Walter Rizzetto, deputato, coordinatore regionale di Fratelli d'Italia che ha mirato diritto sulla scelta del sito, ha avuto l'effetto di un sasso in piccionaia. Non certo perché è andata in crisi la maggioranza regionale di centrodestra, quella è solida e ci vorrebbe ben altro per farla traballare, ma perché la richiesta di un coinvolgimento di tutte le forze di maggioranza, su un passo così delicato come scegliere il sito per un hot spot che dovrà contenere almeno 300 migranti, ha avuto effetto forte sugli alleati.


LA SCELTA
Anche se dalla segreteria del presidente Massimiliano Fedriga si affrettano a spiegare che la gestione della materia è di competenza del Governo e quindi nessuno sapeva di Jalmicco, pochi in Fdi pensano che all'interno della Lega non si conoscesse la soluzione uscita dal commissario per l'emergenza migranti, Valerio Valenti. Per la verità ieri dalla prefettura di Trieste è stato spiegato che allo stato non ci sono siti ufficiali e confermati sui quali realizzare l'hot spot in Friuli Venezia Giulia.


I SEGNALI
Si tratta di un'altra indicazione forte del fatto che probabilmente c'è stata una sorta di "marcia indietro" su Jalmicco. Almeno per ora e - probabilmente - sino a quando non si discuterà in un incontro di maggioranza, cosa che vuole Fratelli d'Italia. Se dalla Giunta di Fedriga nessuno parla, a mettere i puntini sulle "i" ci hanno pensato il coordinatore regionale della Lega, Marco Dreosto e il capogruppo in Regione del Carroccio, Antonio Calligaris. Nessun pugno di ferro nei confronti degli alleati, ma la condivisione di un percorso comune. Segno che politicamente c'è la volontà di gettare acqua sul fuoco su una vicenda che avrebbe potuto diventare esplosiva.


LA LEGA
«Il problema esiste e va risolto - attacca il coordinatore regionale - questa è l'unica verità. Tutti sappiamo che l'accoglienza diffusa è stata una fallimento, quindi questa formula è la migliore. Tocca a Governo, prefetture e commissario aprire la strada, ma le forze di maggioranza che governano il territorio, insieme, possono ragionare per completare il progetto». «Adesso è indispensabile gestire questo fenomeno con la massima attenzione - spiega Antonio Calligaris, capogruppo della Lega in Consiglio - e chiediamo pertanto agli organi preposti di proporre le soluzioni meno impattanti e, soprattutto, di consentire una rapida redistribuzione dei migranti in altre regioni. Chiediamo, inoltre, un coinvolgimento da parte del Commissario di Governo per condividere un percorso che, unitamente al maggiore controllo dei confini, porti a un miglioramento della situazione».


FRATELLI D'ITALIA
Esattamente quello che voleva la destra. E a questo proposito Walter Rizzetto rilancia: «C'è un problema che rischia di squilibrare qualche nostra piccola comunità? Ci si siede a un tavolo e se ne parla. Insieme. In più non tratterei l'accoglienza diffusa come un tabù. Che abbia fatto danni è sacrosanto, ma se gestita con intelligenza, penso a una accoglienza vasta che comprenda l'Italia del Nord, non solo i confini regionali, se ne potrebbe parlare. In più se sui territori ci fossero migranti formati professionalmente e con la conoscenza della lingua italiana, sarebbero serbatoi positivi da dove potrebbero pescare le nostre imprese. Su questo progetto stiamo operando in Commissione lavoro».


IL SINDACO
Lapidario, invece, il sindaco di Ruda (territorio poco distante da Jalmicco), Franco Lenarduzzi, rappresentante Anci dei piccoli Comuni: «Perché ci sono municipi intoccabili? Perché l'hot spot non viene realizzato a Trieste che è la parte terminale della rotta balcanica? Perché ci vive Fedriga e non lo vuole a casa sua».

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Ultimo aggiornamento: 12:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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