FRIULI La vicenda dell’hot spot per contenere i migranti che arrivano dalla rotta balcanica si sta trasformando in un pericoloso boomerang per l’amministrazione regionale del presidente Massimiliano Fedriga. Come dire che giorno dopo giorno si stanno sommando tasselli che una volta insieme potrebbero pure esplodere. Creando seri problemi di immagine ai partiti di maggioranza, facendo perdere cedibilità al Governo della Regione e - quel che è peggio - rendere ancora più ingestibile il fenomeno degli arrivi di migranti».
COSA È SUCCESSO
Se il primo colpo lo aveva “sparato” il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, il deputato Walter Rizzetto, chiedendo spiegazioni sul percorso che aveva portato l’hotspot a Jalmicco, il secondo, è stato “fuoco amico”.
LA POLITICA
In un solo secondo, dunque, si è distrutta la politica di contenimento dei migranti voluta dalla Regione Friuli Venezia Giulia. Del resto sul programma elettorale delle scorse regionali del governatore Fedriga e della Lega, l’hotspot era precisato in grassetto. C’era ed era la formula scelta al posto dell’accoglienza diffusa, considerata un colossale fallimento. Ora, invece, i militanti della Lega del Friuli quel percorso non lo vogliono più. Ma lo “sgambetto” dell’assemblea friulana potrebbe avere ripercussioni anche su altri territori a cominciare dal Friuli Occidentale, dove il segretario Delle Vedove ha convocato anche lui una sorta di assemblea per vedere cosa ne pensano i militati pordenonesi.
IL COORDINATORE
Marco Dreosto, coordinatore regionale della Lega ora si trova con una patata bollente tra le mani. Se anche gli altri territori, infatti, dovessero seguire quanto avvenuto a Udine, ossia il rifiuto degli hotspot sul territorio, sarebbe un problema serio, perchè, come detto, sconfesserebbe tutta la politica regionale sul fronte dei migranti. «Bosello - spiega Dreosto - ha raccolto il sentimento dei cittadini. Ha sentito quale era l’aria e l’ha riferito. Del resto - va avanti - esiste una grande sensibilità dei nostri cittadini rispetto al fenomeno immigrazione. Auspicando si ritorni ai numeri e all’efficacia dell’era Salvini, con crollo di morti in mare e riduzione degli arrivi, siamo certi - conclude - che il Governo saprà tutelare i territori e fronteggiare i tentativi di ingresso terresti anche con un saggio e mirato impiego dell’esercito per la difesa dei nostri confini nazionali».
QUI FRATELLI D’ITALIA
«Sia chiaro - taglia corto Walter Rizzetto, coordinatore regionale di Fdi - noi abbiamo chiesto chiarimenti, non abbiamo bocciato nulla. Certo, sul sito abbiamo le nostre idee, ma verranno fuori al momento opportuno. I chiarimenti che vogliamo, invece, sono riferiti, tra le altre cose, al tempo di permanenza che all’interno degli hotspot devono essere assolutamente temporanei e non di anni. Le prese di posizione di alcuni leghisti? Ne parlino con Piantedosi». Tace, invece, il presidente della giunta regionale, Massimiliano Fedriga e dalla sua segreteria ripetono, per far capire meglio il concetto, che la competenza è del Governo, quando (e se) arriveranno notizie al riguardo, se ne parlerà. Resta il fatto che è un ginepraio.