Venezia Lido. Al bar con il suo cagnolino, il pastore maremmano di un ciclista gli si avventa contro e gli morde un polpaccio: 42enne resta invalido

Il proprietario dell'animale, un 75enne, pure lidense, è stato rinviato a giudizio per lesioni colpose

Giovedì 1 Febbraio 2024 di Roberta Brunetti
Foto d'archivio

LIDO - Morso da un cane che il padrone, in bicicletta, non era riuscito a controllare. Quella brutta ferita alla gamba è costata un'invalidità permanente del 6% ad un 42enne del Lido. Ora il proprietario dell'animale, un 75enne, pure lidense, è stato rinviato a giudizio per lesioni colpose. L'udienza è stata fissata per il prossimo 12 novembre, davanti il giudice di pace di Venezia. Ma trattative sono in corso con l'assicurazione per un risarcimento del danno, che potrebbe portare alla remissione della querela. Il fatto risale al 19 maggio del 2022. Il quarantenne si trovava davanti a un bar di Malamocco, a sua volta con il proprio cagnolino.

Improvvisamente gli era piombato addosso un cane di grossa taglia, tipo pastore maremmano, che gli aveva morso il polpaccio. Il padrone del cane ne aveva completamente perso il controllo: mentre lo stava portando a spasso in bicicletta, con un guinzaglio molto lungo, l'animale lo aveva strattonato, facendolo cadere dalla bici. Ed era stato a quel punto che il pastore maremmano aveva azzannato al polpaccio il malcapitato passante.

La dinamica

Una dinamica ricostruita dal capo d'imputazione, che accusa il proprietario «perché, per colpa consistita in imprudenza, negligenza imperizia, in qualità di proprietario, o comunque custode, di un cane di grossa taglia, tipo pastore maremmano, ometteva di custodirlo e di sorvegliarlo con le dovute cautele, in particolare, nonostante la grossa taglia del cane, lo portava in giro in bicicletta, senza museruola e con un guinzaglio lungo». L'imputazione cita anche le ferite riportate dal quarantenne, una lacero contusa al polpaccio, nonché una contusione del polso, «dalle quali derivava una malattia ed un'incapacità di attendere alle ordinarie occupazioni per la durata di 45 giorni». L'uomo, assistito dall'avvocato Augusto Palese, si era successivamente sottoposto anche a una perizia medico-legale, da parte del dottor Gianni Barbuti, che accertava un «importante danno biologico, determinante una invalidità permanente del 6%». In quest'anno e mezzo abbondante le trattative con l'assicurazione non hanno portato ad alcun risarcimento. Ora si vedrà dopo il rinvio a giudizio.

Ultimo aggiornamento: 12:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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