San Donà. Rsa degli orrori: «Ospite morta per la violenza e gli abusi subìti: l'hanno messa su un piano inclinato verso il decesso»

Sabato 13 Gennaio 2024 di Michele Fullin
San Donà. Rsa degli orrori: «Ospite morta per la violenza e gli abusi subìti: l'hanno messa su un piano inclinato verso il decesso»

SAN DONÀ - La perizia disposta dal giudice per l'udienza preliminare, Benedetta Vitolo, sembra avallare l'ipotesi accusatoria sull'agghiacciante vicenda delle violenze agli anziani ospiti della casa di riposo "Monumento ai caduti" di San Donà perpetrate tra il 2019 e il 2023.

Ieri la relazione dei medici Claudio Rago e Paolo Fusaro è stata depositata e, da quanto è stato possibile apprendere, fornisce sostanza a quanto già contestato dal pubblico ministero Andrea Petroni in relazione all'episodio della morte di un'ospite, avvenuta il 24 febbraio 2023. Tra le conclusioni della perizia, si sostiene che le fratture costali riscontrate e le vessazioni psicologiche subite hanno messo la persona "su un piano inclinato verso il decesso", avvenuto per insufficienza respiratoria in un soggetto già fragile e sottoposto a numerosi stress. Un punto importante, quindi a favore della richiesta di rinvio a giudizio su cui il Gup dovrà pronunciarsi.

NOVE COINVOLTI

Nove le persone (tutte licenziate) coinvolte a vario titolo negli abusi ai danni di decine di anziani ospiti della struttura. Lo scorso marzo erano scattati gli arresti. Nove i dipendenti coinvolti. Le imputazioni più gravi sono a carico di 4 ex operatori: Fabio Danieli, 47 anni, e Maria Grazia Badalamenti, 62 anni, Anna Pollazzon, 61 anni, e Margie Rosiglioni, 66 anni. Tutti accusati di maltrattamenti con l'aggravante di aver causato con le loro condotte la morte della paziente.

LE IMPUTAZIONI

Per la Procura, le posizioni più gravi sono quelle di Danieli e Badalamenti, che il 2 febbraio 2023 erano arrivati a causare la frattura della quinta, sesta e settima costola dell'anziana. In generale, nel capo d'imputazione, si legge per "per l'effetto delle condotte violente e maltrattanti" da parte dei 4 operatori, era stato "prodotto il decesso" dell'ospite "quale conseguenza delle plurime fratture prodotte e delle plurime percosse e ripetute vessazioni psicologiche".
Le conclusioni della perizia confermano nella sostanza il nesso causale tra gli abusi e la morte della donna, che soffriva già di varie patologie e non era autosufficiente nell'alimentazione. Le sue condizioni, però, si erano aggravate nel corso della degenza.
"Per tutte le considerazioni sopra riportate - conclude la perizia - è possibile ricostruire un nesso concausale fra lo stato di estrema fragilità della donna, le lesioni costali e lo scompenso terminale con edema polmonare e relativo decesso".
Nell'ambito della medesima vicenda, altre 4 operatrici sanitarie accusate di episodi minori, hanno già patteggiato la pena e, in un caso, ottenuto la messa alla prova.

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