San Donà. Rsa degli orrori, tra le parti civili manca il Comune: prima udienza fissata per il 30 agosto

Sabato 29 Luglio 2023 di Davide Tamiello
La Casa di Riposo di San Donà

SAN DONA' (VENEZIA) - Il processo per gli abusi nella casa di Riposo di San Donà si aprirà formalmente il 30 agosto.

Ieri il giudice Benedetta Vitolo ha ammesso una trentina di parti civili. Tutte accolte, quindi, a eccezione della fondazione "La Magnolia". Grande assente, invece, il Comune di San Donà: per l'amministrazione comunale, infatti, ieri non si è presentato nessuno. Il sindaco Alberto Teso aveva spiegato nei giorni scorsi che in municipio non era arrivata alcuna notifica (e in effetti, non essendo parte offesa, non era stata inviata) ma comunque il legale del Comune avrebbe potuto presentarsi in tribunale per avanzare richiesta anche solo dopo aver ricevuto la notizia dai giornali. Nulla è (ancora) perduto, comunque: si potrà rientrare in corsa in sede di dibattimento. La discussione dell'udienza preliminare è stata rinviata, appunto, al 30 agosto.

LA VICENDA

Il caso della casa di riposo "Monumento ai caduti" era stato un terremoto per gli orrori ricostruiti dall'inchiesta esplosa con gli arresti del marzo scorso: decine di anziani maltrattati, picchiati, umiliati da un gruppetto di operatori sanitari. Uno di loro è accusato anche di aver violentato varie pazienti. Mentre una donna sarebbe morta in seguito alle percosse subite da quattro operatori. Il 30 agosto si discuterà delle eventuali richieste di riti alternativi e del rinvio a giudizio. La gup ha accettato la richiesta di rito abbreviato presentata dall'avvocato Pietramala per il siciliano Davide Barresi, 54 anni, a cui vengono contestati oltre ai maltrattamenti anche le violenze sessuali ai danni di cinque ospiti: è in carcere dall'anno scorso per una prima contestazione relativa ad altre tre violenze, per cui l'udienza è già fissata il 20 settembre. Il suo difensore ha chiesto e ottenuto la riunione dei due procedimenti. Sarebbero intenzionati ad affrontare il processo gli altri quattro imputati principali: Fabio Danieli, 47 anni e Maria Grazia Badalamenti, 62 anni, entrambi in carcere, Anna Pollazzon, 61 anni, e Margie Rosiglioni, 66 anni, che invece si trovano ai domiciliari. Per loro le accuse sono di maltrattamenti con l'aggravante di aver prodotto con le loro condotte violente la morte di una paziente. Uno degli episodi più gravi contestati dal pm Andrea Petroni, infatti, è il maltrattamento nei confronti di un'anziana ospite del Reparto Viola della "Monumento ai Caduti". Più volte la donna, secondo l'accusa, era finita nel mirino degli Oss ed era morta il 24 febbraio 2023 dopo un ricovero in ospedale per degli ematomi comparsi all'improvviso sul suo corpo. Secondo l'architettura disegnata dal pm, quegli ematomi avrebbero velocizzato la morte della donna. Un episodio che viene contestato a Danieli, Badalamenti, Pollazzon e Rosiglioni e che potrebbe costare una pena fino ai 24 anni. Scrive la procura che "per l'effetto delle condotte violente e maltrattanti" da parte dei quattro Oss, era stato "prodotto il decesso" dell'ospite "quale conseguenza delle plurime fratture a lei prodotte e delle plurime percosse e ripetute vessazioni psicologiche". Il limite sarebbe stato raggiunto il 2 febbraio 2023 quando Danieli e Badalamenti le avevano causato la frattura della quinta, sesta e settima costola di destra.

LE POSIZIONI

Posizioni meno pesanti, quelle delle altre quattro imputate. Genny Trevisiol, 44 anni, che aveva già annunciato la sua decisione di patteggiare, ha definito la sua posizione nei giorni scorsi: imputata di minaccia a un'anziana, su accordo di accusa e difesa, le è stata applicata una pena di 5 mesi e 28 giorni. Posizione stralciata con messa alla prova per Tiziana Re, 56 anni, accusata di un episodio di minacce e percosse (uno schiaffo) ad un'anziana, mentre Maria Rosa De Piccoli, 63 anni, e Rita Esposito, 62 anni, accusate di minacce ai danni di un paziente, andranno al patteggiamento il 30 agosto.

Ultimo aggiornamento: 15:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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