San Donà. Casa di riposo degli orrori, la resa dei conti in Consiglio comunale

Martedì 28 Marzo 2023 di Davide De Bortoli
San Donà. Casa di riposo degli orrori, la resa dei conti in Consiglio comunale

SAN DONÀ - Mai avrebbe pensato di terminare il suo mandato così. Il sindaco Andrea Cereser si prepara agli ultimi due Consigli comunali di stasera e domani a San Donà: il primo - oggi alle 18 - con una seduta-fiume in cui saranno trattati 17 punti, ma soprattutto quello di domani, mercoledì, alle 20 con all'ordine del giorno la vicenda della casa di riposo degli orrori.
Tra i punti principali di stasera: l'approvazione della convenzione per l'Autorità urbana del Basso Piave, il regolamento del Museo della Bonifica, la revisione della disciplina del commercio su aree pubbliche e l'adozione del piano di gestione del demanio della navigazione. Tutti gli occhi, però, sono puntati sull'assemblea straordinaria e urgente di domani, dovuta alla gravità dei fatti accaduti alla Monumento ai caduti, con richiesta partita da quasi tutta l'opposizione.

LE AUDIZIONI

La maggioranza ha integrato la richiesta con l'audizione dell'Ulss 4 e della Regione. L'ordine del giorno prevede, infatti, l'audizione del sindaco Cereser, dell'assessora alle Opportunità sociali Silvia Lasfanti e dei componenti dei consigli di amministrazione di Ipab e Isvo. I consiglieri di Ipab sono nominati dal sindaco, anche se si tratta di un ente dotato di una certa autonomia interna. Per Ipab saranno presenti: il presidente Giorgio Maschietto, il vice Tiziano Sartor, i consiglieri Carlo Beraldo e Francesco Granzotto. Isvo è l'Impresa sociosanitaria del Veneto orientale che gestisce la Rsa degli orrori, per la quale saranno presenti: il presidente Domenico Contarin, la vice Raffaella Mariotto, i consiglieri Luca Bottoso e Stefano Parolini, l'amministratore delegato Paolo Dalla Bella. L'assessora regionale alla Sanità Manuela Lanzarin ha già risposto che non sarà presente alla seduta e per l'Ulss 4 c'è tempo fino a mezzogiorno di oggi per accettare o meno, in assenza di una risposta formale ieri non ancora ricevuta dal Comune.
Nel frattempo la magistratura ha consentito l'accesso agli atti da parte di Isvo (di cui Ipab è socia) come parte lesa nel procedimento penale.

Sembra che inizialmente da parte di alcuni componenti dei due Cda fosse pervenuta la richiesta di un Consiglio a porte chiuse, per via dei temi di trattati. Ma in un momento successivo gli stessi abbiano fatto dietrofront, manifestando in modo informale la loro disponibilità a una seduta pubblica.

BRACCIO DI FERRO

Un dubbio, infatti, riguarda se la seduta si potrà svolgere in forma pubblica oppure a porte chiuse. Il regolamento prevede che la richiesta deve arrivare da almeno tre consiglieri comunali e, in questo caso, l'assemblea consiliare è chiamata a votare questa possibilità. Su questo punto gli animi potrebbero scaldarsi, vista l'esigenza di trasparenza già manifestata dalla minoranza, secondo la quale non c'è alcun motivo perché il Consiglio comunale si svolga a porte chiuse. «I nomi delle persone indagate sono già noti, per cui non si parlerà di persone, ma di fatti spiega il consigliere di minoranza Simone Cereser . Non c'è alcun motivo perché la seduta non sia pubblica, e spero che si tratti di un parere condiviso da tutti i consiglieri». Del resto lo stesso sindaco ha già detto che «il Comune ha il ruolo politico e morale di monitorare il buon andamento di Ipab».

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