San Donà. Rsa degli orrori, la rabbia del parente di un anziano: «L'indifferenza è peggio dello sciacallaggio»

Martedì 4 Aprile 2023 di d.deb
Rsa degli orrori, la rabbia del parente di un anziano: «L'indifferenza è peggio dello sciacallaggio»

SAN DONÀ - «L'indifferenza dimostrata dal sindaco è peggio dello sciacallaggio». Parole dure come pietre quelle di un parente degli ospiti coinvolti nell'indagine della Rsa degli orrori, dopo le ultime dichiarazioni di Andrea Cereser, che aveva accusato di sciacallaggio chi aveva chiesto le sue dimissioni, dopo il consiglio comunale straordinario. «Non abito a San Donà precisa il familiare -, non conoscevo nessuno dell'opposizione, ma alcune delle domande poste dalla minoranza erano quello si aspettavamo i familiari.

Parenti furiosi

Tra queste la consigliera Francesca Pilla che ha chiesto se gli indagati fossero ancora stipendiati dalla struttura, è una domanda lecita che ci siamo fatti tutti noi».

E ancora: «Tutta la cronistoria sulle Rsa del sindaco, cosa c'entrava? Deviare l'argomento è una tecnica che si sente dai politici, ma non capisco a chi potesse interessare in quel contesto». «Da quanto si legge il sindaco sembra più interessato ad evidenziare lo sciacallaggio della minoranza continua secondo lui sfruttano il nostro dolore. Non è semplice perché ci sembra di ricevere "pugnalate" in continuazione, ma è doveroso parlare di quello che è accaduto. Le indagini seguiranno il loro corso, ma non per questo bisogna coprire tutto. Inutile parlare di sciacallaggio. Anzi l'indifferenza comprende anche i vertici della struttura: non hanno mai detto un frase verso noi familiari, abbiamo trovato un muro».

Ma solo al consiglio comunale o anche in passato? «Un atteggiamento già visto in passato, perché non venivamo ascoltati». Ma segnalavate maltrattamenti? «Negli ultimi tre anni c'erano visite limitate: 15-20 minuti in salone due volte alla settimana o in videochiamata. Non ci hanno mai convocati alle riunioni dei parenti dopo l'avvio dell'indagine della Procura. Ci è stato risposto che l'incontro era per gli ospiti ancora nella struttura mentre il mio parente era stato trasferito. Ma la violenza l'ha subita».

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