Stroncato da una malattia fulminante, Antonio Cisaria muore a 48 anni: era l'ex vicepresidente del Sandonà

Martedì 27 Febbraio 2024 di Davide De Bortoli
Stroncato da una malattia fulminante, Antonio muore a 48 anni: era l'ex vicepresidente del Sandonà

SAN DONÀ - Una vita dedicata al calcio quella di Antonio Cisaria, 48 anni, morto nella serata di domenica a San Donà.

Un tumore lo ha strappato all'affetto dei suoi cari e di tanti sportivi sandonatesi. Lavoro e passione per il calcio hanno rappresentato il binomio che ha sempre contraddistinto la sua vita. Con coraggio nel giugno dello scorso anno aveva scelto di raccontare la difficile battaglia contro la malattia sulla sua pagina Facebook.

TIFOSO APPASSIONATO

Grande tifoso dell'Inter, la sua passione abbracciava i colori nerazzurri e quelli biancocelesti del Sandonà, di cui è stato vicepresidente. Il "Calcio Sandonà 1922" si stringe attorno alla famiglia: la moglie Sara Priori e il figlio Andrea, i genitori Angelo e Clara, la sorella Anna. La società sportiva ricorda che "Antonio si è contraddistinto per il suo legame inossidabile, per il quale ha sempre rappresentato un punto di riferimento grazie alla sua presenza col cuore ad ogni partita, alla sua passione senza confini e alla sua capacità di promuovere con entusiasmo qualsiasi iniziativa per sostenere i colori della nostra città".

IMPRENDITORE DELL'ACQUA

A livello professionale aveva fondato il consorzio "Acqua Nuova", impegnato nel settore della depurazione e dei sistemi di filtraggio. La sua seconda casa, però, era il mondo del calcio. Una passione iniziata nelle giovanili del Don Bosco e che non aveva mai più abbandonato. Nel 2008 si era riavvicinato come imprenditore: prima sponsor del Sandonà, poi presidente del Musile e nel 2010 aveva ideato per primo il sodalizio "Union Sandonatese". Una denominazione, pur nata sulla riva opposta del Piave, con cui Cisaria aveva intuito che per fare calcio a buoni livelli fosse necessario mettere insieme le diverse anime del calcio locale.

DIRIGENTE SPORTIVO

Attenzione allo sport, quindi, e alla gestione societaria: una missione che aveva poi proseguito con tutte le società sportive della zona che di quel progetto hanno raccolto l'eredità negli ultimi anni, tanto da essere uno dei fondatori nella nuova realtà il "Calcio Sandonà 1922" dello scorso anno. Anche in veste di semplice sponsor si era trovato a traghettare la realtà sportiva in anni difficili in serie D, poi culminati nella retrocessione in Eccellenza, fino alla ripartenza nel 2015 e alla promozione di nuovo in D nella stagione 2017-18 conquistata con una grande festa allo stadio "Zanutto". Il suo carattere socievole e schietto era apprezzato da giocatori e tifosi, ai quali era spesso associato per l'entusiasmo e la partecipazione che infondeva allo stadio, una carica contagiosa durante la partite che seguiva dal suo posto preferito in tribuna. E come appassionato apprezzava la storica rivalità con il Treviso. «Per un vero sandonatese aveva detto Cisaria - esistono solo due eventi imperdibili in un anno: le Fiere del Rosario e la partita contro il Treviso. Domenica non ci sono scuse o altri impegni: prendi la sciarpa e vieni a tifare Sandonà nella bolgia dello "Zanutto", i ragazzi hanno bisogno di te». Il funerale si svolgerà domani, mercoledì, alle 15, nel duomo di San Donà.

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