Omicidio di Giulia Cecchettin

Omicidio di Giulia Cecchettin, i genitori di Filippo Turetta rinunciano all'incontro in carcere: «Prima serve supporto psicologico» Negli audio avrebbe cercato di allontanarla dalle amiche

Mercoledì 29 Novembre 2023

Zaia: «I campanelli di allarme nel caso di Turetta c'erano»

«In questi giorni sento parlare molto di interventi nelle scuole per contrastare la violenza di genere, va benissimo, ma come comunità non ci dobbiamo chiamare fuori, è una nostra responsabilità». Lo ha dichiarato il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ospite della trasmissione !Il Cavallo e la Torre" su Rai 3, commentando il femminicidio di Giulia Cecchettin. «Serve - ha aggiunto - fare un lavoro di squadra per poter rilevare subito i campanelli d'allarme che anche nel caso di Filippo Turetta ce n'erano ampiamente».

Colloquio di tre ore, l'avvocato di Turetta esce dal carcere

È uscito dal carcere di Montorio a Verona dopo circa tre ore, l'avvocato Giovanni Caruso, difensore di Filippo Turetta. Al termine del colloquio con il proprio assistito, il legale non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione ai giornalisti che attendevano al di fuori del cancello del carcere.

Si è intrattenuto per qualche minuto con la direttrice del penitenziario, Francesca Gioieni, poi si è allontanato in auto, «scortato» dalla Polizia penitenziaria per evitare le domande dei giornalisti.

I messaggi audio di Turetta: «Stai con me, non con le tue amiche»

Filippo Turetta avrebbe cercato con sempre più «insistenza» di allontanare Giulia Cecchettin pure dalle sue amiche, oltre che dalla famiglia, perché era «geloso» e «possessivo», anche dopo la fine della loro relazione. Tanto che nelle ultime settimane prima dell'omicidio la giovane, a seguito di atteggiamenti e comportamenti dell'ex fidanzato, aveva manifestato sempre più «ansia» e «paura» che le potesse succedere qualcosa. Emergerebbe da messaggi e audio che i legali della famiglia della 22enne stanno raccogliendo nell'ambito di propri accertamenti per aiutare le indagini della Procura di Venezia.

L'incontro con l'avvocato

È arrivato intorno alle ore 16 al carcere di Verona l'avvocato Giovanni Caruso, per parlare con il suo assistito Filippo Turetta. In mattinata era stato reso noto che, nonostante l'autorizzazione da parte della magistratura, i genitori di Turetta avevano rinunciato ad incontrare il loro figlio, ma il legale ha comunque deciso di effettuare un ulteriore colloquio con il 22enne accusato dell'omicidio di Giulia Cecchettin.

Occultamento di cadavere, il fascicolo trasferito dalla procura di Pordenone a Venezia

Il fascicolo per l'occultamento di cadavere di Giulia Cecchettin aperto dalla procura di Pordenone dopo il ritrovamento sabato 18 novembre, vicino al lago di Barcis, della studentessa sarà trasmesso per competenza alla procura di Venezia che ha chiesto e ottenuto l'arresto dell'ex fidanzato Filippo Turetta per omicidio aggravato e sequestro di persona della giovane di Vigonovo.

Slitta l'incontro di Filippo Turetta con papà Nicola e mamma Elisabetta

Il colloquio tra Filippo Turetta e i genitori, papà Nicola e mamma Elisabetta Martini, era stato autorizzato dalla procura di Venezia, ma la coppia - che deve fare i conti con un figlio che ha confessato di aver ucciso l'ex fidanzata Giulia Cecchettin - ha preferito prendere altro tempo e far slittare un faccia a faccia ad alta intensità emotiva. Bisognerà preparare, con il supporto psicologico, il ragazzo ma anche la madre e il padre al primo incontro dietro le sbarre. È quanto emerge da una comunicazione del difensore, l'avvocato Giovanni Caruso, alla direzione del carcere di Verona. Impossibile stabilire quanti giorni occorreranno ai genitori per varcare la soglia del carcere di Montorio, per oggi - da quanto si apprende - lo studente universitario potrà incontrare per un colloquio l'avvocato, all'indomani dell'interrogatorio di garanzia in cui il 21enne ha ammesso di aver ammazzato Giulia. Turetta in carcere si mostra tranquillo, non ha fatto richieste particolari e parla con il suo compagno di cella.

Filippo Turetta, improbabile una perizia psichiatrica in questa fase

Per Filippo Turetta, in carcere per l'omicidio di Giulia Cecchettin, sarà difficile in questa fase del procedimento, ancora in indagini, ottenere che venga disposta una perizia psichiatrica per accertare l'eventuale incapacità, anche parziale, di intendere e volere al momento dei fatti. Allo stato nessuna istanza sul punto è stata depositata dalla difesa al gip. Da quanto si è saputo, nel caso di Turetta, nel quale agli atti non ci sono diagnosi pregresse di problemi mentali e anche sulla base delle prime valutazioni psicologiche e psichiatriche in carcere, è improbabile che un'istanza di perizia possa essere accolta in questa fase. Servirà semmai un lavoro difensivo con una consulenza di parte, affidata ad esperti, per raccogliere materiale utile, anche attraverso incontri col detenuto, per arrivare ad una richiesta e ad un possibile accoglimento della perizia psichiatrica. Un'istanza che nel caso potrebbe essere depositata dalla difesa più avanti, se non direttamente nel corso del processo. 

Il cappellano del carcere: "Serve il silenzio e bisogna rispettare il dolore delle famiglie"

«Far scendere il silenzio: bisogna rispettare il dolore delle persone che sono coinvolte in questa tragedia e lasciare che la giustizia possa fare con serenità il suo corso, hanno bisogno di silenzio anche loro (gli inquirenti, ndr) per lavorare, non di pressione mediatica». È l'appello di frate Paolo Crivelli, cappellano del carcere di Verona dove è detenuto Filippo Turetta accusato dell'omicidio dell'ex fidanzata Giulia Cecchettin. All'indomani dell'interrogatorio di garanzia in cui lo studente universitario ha confessato il delitto, c'è attesa davanti alla casa circondariale per l'arrivo dei genitori del 21enne che potranno incontrarlo, per la prima volta, dopo l'omicidio dell'11 novembre. «Non credo che questo tipo di informazione aiuti il popolo italiano a crescere serenamente di fronte a questo dramma, a vivere serenamente» conclude il cappellano.

«La giustizia ha bisogno di serenità, i magistrati hanno bisogno di silenzio anche loro per poter lavorare senza questa pressione mediatica». Ha detto ai giornalisti padre Crivelli entrando stamani nel penitenziario. «I processi - ha proseguito il religioso - si fanno nelle aule e non sui giornali. Non credo che questo tipo di informazione aiuti anche il popolo a crescere serenamente di fronte a questi drammi».

Video

 

VERONA - Questa mattina, 29 novembre, è in programma l'incontro di Filippo Turetta con in genitori nel carcere di Montorio a Verona dove è rinchiuso da quando è stato estradato dalla Germania. E' stato il 22enne di Torreglia a chiedere al suo avvocato Giovanni Caruso di poter vedere mamma e papà. 

Il giovane avrà per la prima volta la possibilità di rivedere il padre e la madre dopo l'omicidio di Giulia Cecchettin e l'arresto.

Il mercoledì non sarebbe giorno di colloqui con i familiari per i detenuti nel reparto infermeria, dove è collocato Turetta, ma dopo l'interrogatorio di garanzia di ieri, durante il quale il giovane ha ammesso l'omicidio, è arrivato comunque il via libera da parte del pm di Venezia Andrea Petroni.

Ultimo aggiornamento: 30 Novembre, 11:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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