Salvataggio Pordenone calcio: la speranza in 27 mail. Resta viva l'ipotesi della serie D

Depositate la richiesta di transazione fiscale e la proposta di concordato in continuità

Martedì 22 Agosto 2023 di Cristina Antonutti
Salvataggio Pordenone calcio: la speranza in 27 mail. Resta viva l'ipotesi della serie D

PORDENONE - Il piano salvezza del Pordenone calcio è racchiuso in 27 email di posta certificata.

Ci sono volute quattro ore e mezza alle impiegate dell'avvocato Roberto Casucci per trasmettere tutta la documentazione al Tribunale di Pordenone: tra le 14 e le 18.30 lo studio era immerso in una bolla, telefoni e citofono muti, guai a sbagliare. «Sarebbe stato terribile - mormora il legale pordenonese visibilmente affaticato - L'importante era depositare tutto entro il termine per evitare la liquidazione giudiziale del club». L'obiettivo è stato raggiunto. Non soltanto è stata depositata la richiesta di concordato in continuità per classi di creditori, ma è stato rispettato anche il termine per la richiesta di transazione fiscale con Agenzia delle entrate, Ipns e Inail.


IL DEBITO
L'insolvenza ammonta a circa 20 milioni di euro, può sembrare una somma enorme, ma è un'inezia rispetto ad altre società calcistiche italiane. Il debito c'è, ma c'è anche un attivo. Ad esempio marchio e diversi crediti. Oltre la metà dell'esposizione riguarda il Fisco, con il quale la trattativa è sicuramente in discesa perché si accontenterà del minimo pur di incassare qualcosa. Il punto fondamentale per ottenere l'ammissione al concordato, invece, saranno i giocatori seguiti dall'avvocato Mattia Grassani: se faranno un passo indietro, la procedura sarà insostenibile.


IL PIANO
Sui contenuti della proposta di concordato Casucci non si sbilancia. «Prima deve esaminarla il giudice», spiega. Le cause della crisi sono semplicissime: ricavi inferiori ai costi. Mauro Lovisa ci ha messo anima e patrimonio per superare la palude in cui la società si è inoltrata. Ed ora la procedura concorsuale è una chance per garantire alla città una squadra in grado di portare il Pordenone almeno in serie D. Il piano, oltre a ripianare i debiti, prevede la trasformazione della società da Srl a Ads, nonché un business plan per i prossimi tre anni, dove sono illustrati tutti gli investimenti che si intendono fare per implementare e garantire l'attività sportiva.


I TESSERATI
Una degli aspetti a cui è condizionato il concordato è l'accordo con i calciatori, sul quale manca l'ufficialità. Il rapporto con i tesserati è complicatissimo per via del numero di persone che coinvolge. «Io lo do per scontato - afferma Casucci -, perché Grassani ci ha comunicato l'adesione di tutti: sono d'accordo a essere pagati nella misura dell'85%. Tutti i giocatori e allenatori hanno detto di sì, è possibile che qualche figura sia sfuggita, in tal caso adesso verrà presa in considerazione». Sul piano sportivo, da quello che trapela, due sono le opzioni: il massimo sarà la serie D, il minimo il settore giovanile. «Ma questa questione - evidenzia il legale - riguarda relativamente al Tribunale, a cui interessa il piano di ristrutturazione dei debiti». Sono tre le classi da soddisfare obbligatoriamente: i soci finanziatori, imprese minori e i creditori che hanno garanzie personali (ad esempio banche). «Io ho fatto quello che era necessario - aggiunte Casucci - Il prossimo passo spetta a Grassani».

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I TEMPI
Sarà il giudice delegato Roberta Bolzoni ad esaminare la mole di documentazione depositata ieri e che verrà vagliata dal commissario Gianluca Vidal, nominato dal Tribunale per vigilare sulla procedura. Il Tribunale, vista l'urgenza di un pronunciamento, potrebbe emettere il decreto di ammissione al concordato entro un paio di settimane. Ma potrebbe anche chiedere integrazioni. Se il Tribunale non deciderà entro il mese, pregiudicherà l'iscrizione alla serie D? Codice della crisi e diritto sportivo non viaggiano sullo stesso piano. Ci sono delle incoerenze. Ma per agguantare la D deve esserci la garanzia che i tesserati vengano pagati. «Tutti hanno rinunciano al 15 per cento - assicura Casucci - Sono tutti i giocatori della rosa 2022/2023». In questa fase l'importante era evitare la liquidazione giudiziale. I professionisti coinvolti nell'operazione salvataggio della società e del titolo sportivo sono un plotone significativo: a Casucci e agli avvocati Bruno e Antonio Malattia, si aggiungono lo studio Porcaro con in prima fila il commercialista Davide Urbanetto, e anche l'attestatore del piano di ristrutturazione del debito, un altro commercialista pordenonese, Mauro Moras, che ha verificato la tenuta piano e la convenienza per i creditori rispetto all'ipotesi di liquidazione.

Ultimo aggiornamento: 11:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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