Pordenone. In vendita 78 anni di storia, la Macelleria "Al Corso" pronta a passare di mano

Manca il ricambio generazionale, Grizzo vende il negozio: «Il centro è cambiato, c’è meno gente. Mi sono dato tempo fino a fine anno»

Sabato 10 Febbraio 2024 di Marco Agrusti
In vendita 78 anni di storia, la Macelleria "Al Corso" pronta a passare di mano

PORDENONE - Quell’insegna rossa che quasi abbaglia vicino all’altro “tempio”, cioè Peratoner. Una scritta in un carattere un po’ démodé, ma senza fronzoli. Efficace. “Macelleria”, niente di più. Quanto basta per aver fatto la storia. Ci si chiederà perché scegliamo il verbo al passato. E la risposta corrisponde a una notizia che toccherà il cuore di migliaia di pordenonesi di tutte le età: la macelleria “Al Corso” è in vendita. Un marchio con 78 anni di storia può passare di mano.

Ed è pure la migliore delle ipotesi. 


LA STORIA
Tre generazioni dietro al banco, in poche parole un pezzo di antologia del commercio pordenonese. Ma anche un fiore all’occhiello di corso Vittorio Emanuele, il salotto per eccellenza della città. Tre generazioni, si diceva. Quindi cosa manca per andare avanti e non lasciar cadere l’ennesimo mito del centro storico? La quarta, di generazione. «Sì, perché i miei figli fanno altro e non ho altra scelta se non quella di mettere in vendita i miei spazi, la mia macelleria». Sono le parole, con il tono smorzato da un accenno di emozione, di Alessandro Grizzo. Dietro al bancone della macelleria c’è anche la moglie, più un dipendente. Anche a quest’ultimo è arrivata una proposta: «Prendi tu in mano l’attività». Ma niente da fare, la strada non è stata percorribile. 


«E quindi mancando il ricambio generazionale mi è restata un’unica scelta. Spero di trovare qualcuno che possa essere interessato a rilevare la macelleria. Altrimenti mi darò tempo fino alla fine dell’anno». E poi in ogni caso il sipario, la fine di un’epoca in tutti i sensi. 


Era il 1946, infatti, quando apriva per la prima volta la porta la macelleria “Al Corso”. In regia il nonno di Alessandro Grizzo, a cui si sarebbe poi sostituito il padre, scomparso negli anni Duemila. Era una Pordenone che usciva dalla guerra e provava a lasciarsi alle spalle le bombe che avevano lambito il corso stesso. 

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LO SFOGO
Tante cose sono cambiate in 78 anni. Ma alcune, secondo la lettura fornita da Alessandro Grizzo di fronte alla sua macelleria, sono peggiorate negli ultimi anni. Nessuna colpa specifica, non ci sono attacchi alla politica. È semplicemente un occhio attento che osserva come cambia la società. «I centri storici delle città - rileva Grizzo - non sono più quelli di un tempo. Ci sono meno persone, è evidente soprattutto nel mezzo della settimana. Quando si avvicina la domenica il traffico aumenta, ma negli altri giorni vediamo poco movimento». Poi si gira, indica il corso e dice: «Guardate voi stessi». «Bisognerebbe avere idee nuove - ammette il titolare della macelleria del centro storico -, come ad esempio la creazione di un angolo gastronomia. Ma nel mio caso non c’è lo spazio necessario. E poi assistiamo al cambiamento delle abitudini delle persone. Si esce sempre meno spesso, mancano i soldi per stare fuori di casa per molto tempo». Poco movimento, quindi. La stessa dinamica del mercato. Il motivo per il quale Grizzo si è dato tempo fino a fine anno. Con un pizzico di rassegnazione. 

Ultimo aggiornamento: 17:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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