Alloggio a under 35 a 100 euro al mese in cambio di dieci ore di "lavoro", ecco la proposta dell'ostello

Offerta di un ostello di affitto mensile per under 35 che facciano dieci ore

Venerdì 2 Settembre 2022 di Claudio Strati
L'ostello di Bassano propone alloggio a giovani disponibili a lavori sociali

BASSANO - Alloggio quasi gratis in cambio di dieci ore alla settimana di "lavoro" sociale, perfettamente conciliabile con le proprie eventuali attività professionali e lavorative. La proposta è rivolta a giovani tra i 18 e i 35 anni, ai quali serva un'ancora di salvezza per sottrarsi, almeno per un periodo, ai costi spesso proibitivi del mercato degli affitti.

L'idea è dell'ostello di Bassano del Grappa, struttura ricettiva che ha oltre 70 posti e che funziona da diversi anni nell'ambito del complesso della Fondazione Pirani Cremona. Per ora il progetto riguarderà solo quattro persone e per un periodo di sei mesi, ma potrà dare un po' di ossigeno a chi si trova in situazione economica difficile o di lavoro precario, permettendogli di riorganizzarsi per soluzioni poi diverse e più definitive.

Il progetto poi potrebbe avere sviluppi ulteriori e rivolgersi anche ad un pubblico più vatso.

 

«Abbiamo fatto un ragionamento sulla situazione dei bisogni non solo qui da noi, ma su tutto il territorio nazionale - spiega Emanuele Borghetti, responsabile dell'ostello - poiché i prezzi degli affiti sono lievitati alla grande falcidiando i giovani senza potere economico e con occupazioni precarie, a Padova per esempio si parla di costi aumentati del 41%. Le giovani generazioni così faticano a trovare percorsi di autonomia e crescita. Venendo da noi potranno conciliare la loro situazione, di lavoro o di studio, o anche di disoccupati in cerca di un'opportunità, dovendo in cambio destinare dieci ore settimanali di lavoro, in parte per gestire le attività di accoglienza degli ospiti dell'ostello, in parte per dedicarsi a progetti ambientali, sociali, artistici, culturali sul territorio, oltre che ad attività di formazione».

In sostanza i prescelti avranno alloggio (in camera doppia) per il quale dovranno versare un contributo mensile di 100 euro, avendo poi a disposizione cucina, frigo e dispense dedicate e altre attrezzature per farsi da mangiare e lavare i panni eccetera. La camera verrà sottoposta a pulizia settimanale con cambio asciugamani e lenzuola come in albergo.

Il progetto, denominato "Balto", scatta dal 1° novembre e al momento si stanno raccogliendo le candidature tra le quali verranno scelti i primi 4 "fortunati" che alloggeranno e opereranno fino a maggio 2023.

L'ostello di Bassano è una realtà con decine di camere, che ha trovato un'ottima risposta. «Fino al 2019 abbiamo avuto una media di novemila pernottamenti in un anno - spiega Borghetti - ovvero una media di  30 persone al giorno. Dopo il periodo di pandemia ora stiamo assistendo a una ripresa. In questi anni abbiamo investito molto sul rinnovamento degli arredi e della struttura, puntiamo ad offrire molta pulizia e attrezzature che i b&b spesso non hanno, come una lavanderia di tipo industriale, una grande cucina attrezzata a disposizione degli ospiti. In sostanza offriamo un servizio di b&b, camera con colazione».

"Il progetto Balto, promosso dal consorzio Rete Pictor e Fondazione Pirani Cremona, è un’esperienza innovativa di co-living; la mission - si lgge in una nota del progetto - è di creare uno spazio di convivenza alternativo dove un gruppo di persone possa dedicare del tempo per vivere un’esperienza d’immersione, apertura e scoperta di sé stessi e della propria autonomia. La principale attività di servizio, che svolgeranno a turno all’interno dell’Ostello, sarà la sperimentazione di un servizio di accoglienza, reception e sorveglianza di 4 ore serali. Le restanti ore saranno dedicate alla cittadinanza attiva attraverso pratiche di "attivazione sociale". L’esperienza dei "cohouser" inoltre sarà accompagnata e sostenuta da un percorso settimanale di formazione e supporto rispetto ai diversi aspetti di attivazione previsti. Balto è un proposta che promuove un diverso modo per i giovani di poter vivere il territorio tra ricerca di autonomia individuale e cittadinanza attiva: permette di potenziare il concetto di cura e di essere comunità, ogni individuo, infatti, contribuisce attivamente al contesto con le interazioni sociali della vita quotidiana mettendo in campo sé stesso, le risorse personali e gli scambi relazionali che crea".

Ultimo aggiornamento: 3 Settembre, 10:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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