Giulia uccisa a 31 anni nel camper dove viveva con il compagno. Si indaga per omicidio aggravato, in arrivo i Ris

Domenica 19 Dicembre 2021
Giulia Rigon
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BASSANO DEL GRAPPA (VICENZA) -  Trovata morta dentro il camper in cui viveva, con una ferita alla fronte, segno di un colpo violento, forse inferto con un oggetto contundente. Ha in potenza i segni del femminicidio la fine di Giulia Rigon, 31 anni, vicentina originaria dell'Altopiano di Asiago, scoperta cadavere domenica, 19 dicembre, nel vecchio camper Fiat 'Arca' di colore bianco dove passava le giornate assieme al compagno, Henrique Cappellari28enne di origine brasiliana. È stato lui a dare l'allarme chiamando il 118 e sostenendo che la compagna era caduta.

Ma le lesioni, dopo i primi riscontri medici, sembrerebbero non compatibili con l'esito di una caduta; piuttosto con un colpo sferrato con qualcosa alla testa della vittima. Si indaga infatti per omicidio aggravato e si attende l'arrivo dei Ris.

L'indagine

L'uomo è stato portato in caserma, e per lunghe ore è stato sentito, prima dai Carabinieri e poi dal pm Serena Chimichi, dopo aver effettuato un sopralluogo nell'area del delitto. L'uomo, però, si dichiara innocente, e continua a ripetere che la morte di Giulia è stata dovuta alla caduta. La scena del delitto è un'area di sosta per automezzi in via Capitelvecchio a Bassano. Alle spalle dello spiazzo, alcuni capannoni e qualche casa. Nel parcheggio, oltre al mezzo della coppia, sostano spesso altri camper, lasciati lì dai proprietari in attesa della bella stagione. Ma per Giulia e il suo compagno, entrambi senza fissa dimora, quel camper era la 'casa' dove trovare riparo dal freddo dell'inverno.

La scena del delitto

Secondo una prima ricostruzione, la coppia aveva trascorso anche quest'ultima notte nel camper. Sul posto, subito dopo l'allerta, sono arrivati i Carabinieri di Bassano, con la Scientifica, e il medico legale. Poi è giunto il magistrato che dovrà far luce su un fatto di sangue che, questa volta, potrebbe essere iscritto anche in una storia di emarginazione e di disagio sociale.

Il compagno

Omicidio aggravato: questa al momento, in base agli elementi acquisiti dagli inquirenti, è la contestazione che la procura di Vicenza muove nei confronti di Henrique Cappellari, compagno 29enne di Giulia Rigon, 31 anni di Asiago, ritrovata deceduta domenica mattina. Gli investigatori, che sottolineano in una nota come tutto sia in fase di indagine preliminare, non hanno formalizzato nessuna misura nei confronti del 29enne residente a Cassola, ma di fatto domiciliato all'interno del camper con la giovane. L'uomo è libero dopo aver passato la notte in una comunità parrocchiale di Bassano al termine di un lunghissimo interrogatorio davanti al pm Serena Chimichi. La versione fornita dal giovane - si legge nella nota della procura - parla di una caduta accidentale della 31enne sull'asfalto del parcheggio in seguito a una discussione. Altre ferite derivanti da una o più cadute sarebbero - sempre secondo la testimonianza - riconducibili al tentativo del compagno di trasferire il corpo all'interno del camper. Un racconto su cui però è in corso un approfondimento da parte degli investigatori.

Le ferite

Secondo i rilievi del medico legale, la vittima presenta ferite lacero-contuse all'altezza della testa e in altre parti del corpo con altri segni tra cui ecchimosi ed escoriazioni sia al capo che in altre zone. Tracce di sangue sono poi state rinvenute sia all'interno del camper, sull'asfalto del parcheggio che sulla porta d'ingresso del camper. Ora sul corpo della vittima si attendono gli esiti dell'autopsia e particolare attenzione - scrivono gli inquirenti - sarà posta sulle mani per la ricercare eventuali colluttazione o reazione in seguito ad una possibile aggressione. Oltre a questo nelle prossime ore si attende l'arrivo dei Ris di Parma che eseguiranno un sopralluogo sia sul camper che sull'area del parcheggio che è sorvegliata 24 su 24 dai carabinieri.

Troppi femminicidi

E se il Veneto entra a pieno titolo nel 2021 nella tragica conta lista dei femminicidi, la provincia di Vicenza è stata quella con i numeri più alti. Da settembre, infatti, questo potrebbe essere il terzo femminicidio nel vicentino, dopo quelli della nigerina Rita Amenze, uccisa dal marito a colpi di pistola il 10 settembre davanti all'azienda dove lavorava, a Noventa, e la 21enne Alessandra Zorzin, ammazzata con un colpo d'arma da fuoco in volto il 15 settembre, a Montecchio Maggiore dal fidanzato, Marco Turrin, che dopo la fuga si era suicidato.

Ultimo aggiornamento: 20 Dicembre, 19:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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