Affitti troppo cari per gli universitari di Padova: per una stanza singola 450 euro al mese

Sabato 20 Agosto 2022 di Marco Miazzo
Appartamenti troppo cari per gli universitari di Padova

PADOVA - Continua l'emergenza abitativa e trovare una stanza in affitto in città diventa sempre più difficile. Seppure siano anni che Padova si trova a dover far i conti con questa criticità una vera e propria soluzione sembra essere ancora lontana, nel mentre i prezzi medi degli affitti continuano a salire. Dalle ultime indagini di mercato nel settore immobiliare nazionale i prezzi per l'affitto di una singola a Padova si aggirano sui 450 euro al mese dietro solo a Roma (465 euro) e Milano (620 euro) e a pari merito con Firenze.

Vale però il primo posto sul podio nazionale la variazione dei prezzi rispetto all'anno precedente, con oscillazioni positive che superano il 40% (Milano e Firenze seguono con un + 20%).


GLI STUDENTI
Quando si tratta di affitti a Padova non è possibile scindere le locazioni classiche dalla fetta di mercato rappresentata dagli studenti universitari fuori sede ed internazionali. Il numero degli studenti iscritti al Bo aumenta anno dopo anno, l'incremento registrato l'anno scorso è stato del 6,4% rispetto al 2020/21, arrivando ad una quota di circa 73.000 iscritti. Gli studenti cercano alloggi principalmente nelle zone centrali, in prossimità delle facoltà e l'offerta di abitazioni è sempre più limitata data la forte domanda, rendendo difficile anche a famiglie e lavoratori trovare residenza. Ma è proprio tra la comunità studentesca che l'emergenza abitativa genera maggiori disagi: tra agosto e settembre gli iscritti devono pagare la tassa di iscrizione, dopodiché per i fuori sede risulta indispensabile trovare alloggio, dato che da ottobre le lezioni torneranno ad essere erogate esclusivamente in presenza. I rappresentanti degli studenti monitorano costantemente gli sviluppi dell'emergenza abitativa: «Già da questi giorni tra i gruppi online di studenti stiamo assistendo a situazioni disperate - afferma Domenico Amico, coordinatore di Udu - la preoccupazione di rimanere senza casa è talmente alta che gli studenti si trovano a concorrere tra di loro organizzando delle aste per assicurarsi le residenze. C'è una vera e propria corsa al rialzo già a partire dalla caparra da consegnare al proprietario di casa».


L'ALLARME
L'aggravarsi dell'emergenza abitativa minaccia il diritto allo studio e rischia di rendere la possibilità di frequentare l'università un privilegio. I sussidi agli studenti erogati dalla Regione sono inevitabilmente vincolati al modello Isee famigliare e alla meritocrazia, l'Esu fa il possibile per garantire il diritto allo studio, ma nonostante per il prossimo anno accademico saranno disponibili 67 alloggi in più rispetto al 2021/22 ciò non basterà a soddisfare le necessità degli studenti fuori sede, che dovranno rivolgersi al mercato privato deregolamentato. «Per trovare una soluzione sarà necessario riattivare i tavoli per i contratti di locazione con tutte le parti coinvolte - continua Amico - Solo una sinergia tra Università, Comune e Regione permetterà di affrontare l'emergenza, bisogna calmierare i prezzi del mercato privato, rivedere i parametri Isee e revisionare i criteri di povertà per rendere l'Università accessibile a tutti. Se non si prenderanno misure strutturali contro l'emergenza abitativa a ottobre siamo pronti a mobilitarci e tornare in piazza, per rivendicare il nostro diritto alla casa».

 

Ultimo aggiornamento: 21 Agosto, 10:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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