Biennale d'arte al via, primo giorno di code infinite per entrare: quasi 9mila ingressi

Domenica 21 Aprile 2024 di Nicole Petrucci
Code per entrare alla Biennale

VENEZIA - L'immagine eloquente è quella postata sui social da Cesare Peris, presidente della Società Carpentieri e Calafati: una coda di centinaia di metri lungo Riva Sette Martiri oltre al Ponte de la Veneta Marina, fino all'ingresso della Biennale, ai Giardini.

I DATI
La giornata fredda e la pioggia non hanno tenuto lontano il pubblico, ieri, giornata d'apertura dell'Esposizione internazionale d'arte contemporanea.

Alla fine sono stati 8.697 i visitatori (+5% sulla prima giornata dell'edizione record 2022), dato che fa presagire numeri d'affluenza record fino al 24 novembre. Nei quattro giorni precedenti di pre-apertura della 60. Esposizione (16-19 aprile) gli accreditati sono stati 26.795 (più 19% sui giorni di pre-apertura del 2022). Mentre i giornalisti accreditati sono 4.315, di cui 2.880 della stampa internazionale (67% del totale). Numeri, quindi, che indicano una crescita.

LE FILE
Alle 11, orario d'apertura, in soli 8 minuti sono entrate 200 persone, in coda altre 800, che hanno varcato l'entrata nel giro di un'ora. La fila di persone che poco prima dell'apertura raggiungeva la Fondamenta dell'Arsenale si era formata già un'ora prima, alle 10, da un gruppo di turisti e non, che avevano scambiato l'orario estivo con quello autunnale. Talmente diversificate le preferenze dei visitatori arrivati da ogni continente, che stilare una classifica per individuare i padiglioni più "gettonati" sembra impossibile. Molti affermano di seguire i consigli dati da amici, coloro che erano invitati alla vernice o chi ormai si definisce un "ospite abituale" della mostra. Durante la preapertura il maggior tempo di attesa era visibile davanti al Padiglione Francia, Germania, Stati Uniti e Italia, ieri, nella giornata di apertura al pubblico, la gente è stata richiamata soprattutto dalle esibizioni dei performer e dalla curiosità. Una Biennale caratterizzate da lunghe file sia ai Giardini che all' Arsenale, dove in particolare all'uscita del Parco delle Vergini un ingorgo ha dato il via alle polemiche. Un problema tecnico che registrava ingressi in realtà ancora non avvenuti, ha costretto alcuni gruppi di visitatori infastiditi ad attendere l'assistenza tecnica.

I PROBLEMI
Anche la regola dell'ingresso unico, ovvero l'impossibilità di entrare all'Arsenale e ai Giardini più di una volta, ha fatto arrabbiare i visitatori al punto da ignorare il blocco dell'addetto alla sicurezza e minacciare di chiamare le forze dell'ordine. Si è aggiunto in mattinata un piccolo intoppo amministrativo che ha riguardato alcuni addetti tra cui i mediatori, che hanno visto il proprio pass invalido e scaduto. Il problema è stato risolto, ma ha richiesto l'intervento delle agenzie esterne alla Biennale che fungono da intermediari tra addetti e Fondazione. «Noi mediatori non abbiamo un contatto diretto con l'organizzazione della Biennale, il nostro punto di riferimento sono le aziende, quindi in questi casi la comunicazione avviene tramite loro - afferma la responsabile alla Mediazione del Padiglione Benin, Valentina Gioia Levy - Non sarebbe male, se la Biennale creasse un dipartimento interno che offre a chi affitta gli spazi, un pacchetto completo con servizi di produzione e mediazione». In fondo, questo già avviene per certi Padiglioni che si affidano a organizzazioni come "We Exhibit", società specializzata in gestione, progettazione e allestimento, che gestisce tutto ciò che riguarda la mediazione per diversi padiglioni, tra cui Libano, Arabia Saudita, Senegal e Messico.

LE IMPRESSIONI
Trascorsa la prima giornata alla Biennale, i visitatori sono usciti con lo stupore di chi ha visto la mostra per la prima volta. Soddisfazione generale per come la tematica della 60. edizione, sia stata espressa, bravura che viene accreditata soprattutto al curatore Adriano Pedrosa. Non manca la critica dei "delusi" che ritengono invece, che non sia stato "osato" abbastanza. «Ho pianto e riso. Me ne sono andata perché ero sovrastimolata - commenta una visitatrice americana - Credo che ognuno voglia vedere ciò che si aspetta da questa mostra. La Biennale ha soddisfatto le mie aspettative? Sta tutto nel saper cogliere i messaggi, l'arte è sempre stata soggetto alla propria interpretazione».
 

Ultimo aggiornamento: 10:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci