Luca Zaia in diretta oggi: cosa ha detto il governatore. «Tamponi anche dai veterinari. Abbiamo bisogno dell'aiuto di tutti»

Mercoledì 4 Novembre 2020 di Beatrice Mani
Luca Zaia in diretta oggi: cosa ha detto il governatore. Nuovo Dpcm, Covid e zone verdi, rosse e arancioni (Foto di David Mark da Pixabay)
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Luca Zaia in diretta oggi, mercoledì 4 novembre 2020, per gli aggiornamenti sul Coronavirus in Veneto e i commenti sul nuovo Dpcm del Governo Conte. In quale zona si trova il Veneto? «Nelle prossime ore lo sapremo», ha assicurato oggi il governatore, dibattendo sui parametri per l'inserimento nelle varie fasce e sulle misure che potrebbero essere adottate, non dimenticando di fare appello ai cittadini per l'utilizzo delle mascherine nell'ottica di contenere il contagio. E difatti in serata si è saputo: il Veneto è in fascia gialla.

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Le polemiche non mancano, basti pensare alla lettera dei governatori che hanno messo nero su bianco, ieri, il loro dissenso ed evidenziato le criticità delle nuove misure di Roma. Nella lettera il presidente della Conferenza delle regioni Stefano Bonaccini esprime «forti preoccupazioni» e dichiara che due articoli, in particolare, del nuovo Dpcm «comprimono ed esautorano il ruolo e i compiti delle Regioni e delle Province autonome», attribuendo al Governo «ogni scelta e decisione sulla base delle valutazioni svolte dagli organismi tecnici». 

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Un altro argomento di discussione, questa volta molto interno al Veneto, è quello dello scontro fra Regione e medici di base sulla questione dei tamponi da fare in ambulatorio, obbligatoriamente, visto che lo prevede il contratto nazionale modificato e firmato - come ha ribadito più volte il governatore del Veneto, ricordando che sono previste anche sanzioni per chi si rifiutasse di farlo -, ma oggetto di diatriba da giorni. Alla vicenda si aggiunge il j'accuse di una dottoressa Veronese che  ha invitato Zaia "ad andare lui a fare i tamponi".

Si tratta di Franca Mirandola, medico di base a Verona e sindacalista della Fismu (Federazione Italiana Sindacale Medici Uniti).

Ma oggi c'è una novità sostanziale: Zaia ha annunciato che la Regione si è mossa per proporre anche ai veterinari di eseguire i tamponi ai cittadini. La trattativa è in corso e nei prossimi giorni sapremo se questo sarà possibile.

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Zaia in diretta oggi

Il bollettino

2milioni e oltre 300mila tamponi molecolari fatti in Veneto ad oggi. Positivi 65.531 positivi da inizio pandemia, +2.436 nelle ultime 24 ore, 35.536 gli attualmente positivi. In isolamento 17.284 cittadini (+1009 in 24 ore), ricoverati 1193 in area non critica (+74), in terapia intensiva 155 persone (+7). Decessi 2.478 (+20 nelle ultime 24 ore). IL BOLLETTINO DI OGGI - LEGGI TUTTO

«Trovo doveroso dare il bollettino - ha assicurato Zaia - come vedete si sta crescendo e noi siamo chiamati a guardare questi dati».

Pressione sugli ospedali veneti

«Anche questa mattina abbiamo avuto più videoconferenze e constatiamo che c'è pressione sugli ospedali, abbiamo come numero di persone quasi tre grandi ospedali occupati dagli infetti, 70 persone al giorno vale più di un reparto, andiamo a ridurre le attività nei Covid Center, salvaguardando finché possiamo i punti nascita e gli oncologici e psichiatrici - ha spiegato il governatore Zaia - . Oggi i pazienti hanno tutti un letto, magari può esserci qualche ritardo nella presa in carico dei reparti, ma vogliamo colonizzare gradualmente gli ospedali Covid. Ci pare ragionevole procedere per gradi, ora dobbiamo mettere in atto una velocità diversa, il modello continua a dirci che il picco sarà a metà novembre, quindi "duri ai banchi" e andiamo avanti».

Comitato di crisi veneto

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«Ieri in Giunta abbiamo deliberato la costituzione di un comitato di crisi per il Coronavirus, che farà sintesi delle misure che prendiamo». Lo ha annunciato il presidente del veneto Luca Zaia. «Condividiamo così le decisioni - ha aggiunto - con un board dove c'è un rappresentante per Azienda Ulss e ospedaliera, dirigenti centrali delle aree della sanità, sociali e Protezione civile. Siamo una squadra e dobbiamo lavorare valorizzando ogni professionalità».

«Condividiamo questo percorso con un esecutivo: ci sono il dottor Luciano Flor (direttore azienda ospedaliera di Padova, il dottor Giuseppe Dal Ben (Venezia), la dottoressa Patrizia Simionato, dottoressa Patrizia Benini, il dottor Paolo Rosi (è il coordinatore del Comitato). La dottoressa Francesca Russo, il dottor Fabrizio Garbin, l'ingegner Luca Soppelsa, la dottoressa Maria Cristina Ghiotto, l'ingegner Paolo Fattori». 

L'appello di Zaia

«Continuerò a fare appelli per l'utilizzo della mascherina ovunque fino alla nausea, che i cittadini non visitino i parenti perché abbiamo una strage di focolai domestici, e riducano al minimo gli incontri - lo ha ribadito ancora Zaia -. Appello a chi ha cerimonie programmate: mettetevi d'accordo con i ristoratori, che sono in grave sofferenza come tantissime altre attività, valutando di fare il pranzo prima e celebrazioni prima del 6 novembre. Con la fascia verde sarebbero ancora consentite, ma con l'arancione si chiuderebbero tutti i ristoranti e bar».

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Medici di base

«Il contact tracing è in difficoltà - ha spiegato il governatore -, per questo mi auguro che la collaborazione con i medici di base sia proficuo, anche in questo senso, oltre che per dare un servizio ai pazienti. E' un lavoro di squadra, sono stato richiamato per i toni ma sinceramente noi non abbiamo tempo di star qui a "pettinare le bambole", abbiamo bisogno dell'aiuto di tutti. Nelle prossime ore kit di tamponi e dispositivi a tutti i medici di base, ne stanno arrivando 64mila dal Governo, siamo la prima regione in Italia a testare questa procedura e a testare le polemiche, ma io non potevo aspettare».

Tamponi dal veterinario

L'annuncio di Zaia arriva inaspettato: tamponi ai cittadini eseguiti anche dai veterinari? Ebbene sì, la Regione sta lavorando a questo progetto per moltiplicare i test. «Abbiamo dato mandato alla dottoressa Russo di convocare i rappresentanti dei veterinari per fare lo stesso lavoro dei medici di base - ha assicurato Zaia -, sono 2450. L'uomo è un mammifero e a livello di mammiferi i veterinari sono esperti, se fossero disponibili potremmo fare un percorso anche con loro: abbiamo bisogno dell'aiuto di tutti. Sono bravissimi professionisti e potremmo affidare i test anche a loro».

Veneto, in quale fascia è?

Zona verte, gialla, arancione? Dove sta il Veneto? Regna ancora l'incertezza, almeno fino a quando il Governo non annuncerà ufficialmente le fasce di destinazione delle varie regioni italiane. Ma non prima di un confronto con i governatori, come ha sottolineato il presidente del Veneto Luca Zaia: «Ieri in riunione con Roma ho portato la teoria che la classificazione in fascia non può prescindere da un confronto con la Regione stessa.  Noi non sappiamo ancora in quale fascia siamo, attendiamo, ci sarà un confronto - abbiamo contestato per iscritto che i modelli, i 21 parametri, non tengono conto dei tamponi rapidi, e noi ne facciamo oltre 10mila al giorno e non possono essere sclusi - tra Regione e Governo. La virtuosità rischia di essere penalizzante, se rallentassimo la macchina dei tamponi saremmo avvantaggiati ma metteremmo a rischio la salute dei cittadini: per questo dico sempre che bisogna parametrare positivi con i tamponi fatti. E la maggioranza dei positivi trovati sono asintomatici. Per questo terapie intensive e ricoveri sono i nostri parametri di riferimento. Il monitoraggio della fascia potrebbe essere ogni 15 giorni o settimanale».

Passare di fascia significa maggiori restrizioni, oggi dipende da noi evitare la diffusione del contagio. Questi chiarimenti dovrebbero arrivare nel primo pomeriggio. Sarà possibile per le Regioni fare delle mini chiusure territoriali o comunali se si sviluppa un focolaio, non si può invece ridurre la fascia.

«La mia preoccupazione non è il colore della fascia, ma che la fascia verde venga recepita come "semaforo verde"». Lo ha sottolineato il presidente del Veneto Luca Zaia, a proposito del nuovo Dpcm. «Al momento - ha precisato - il Veneto non ha elementi su classificazioni impegnative. Sappiamo però che se sgarriamo passiamo di fascia. Se verde permette il mantenimento dello status quo, passando ad arancione ci sono chiusure importanti, per andare sempre più crescendo fino al lockdown. Dipende da noi», ha concluso.

Le richieste delle Regioni

«Le Regioni hanno chiesto di poter avere il confronto prima dell'identificazione della zona. Che ci sia subito un decreto che accompagni le misure economiche. Che si attivi il congedo parentale subito. E poi lo sgombro delle piazze: il Dpcm dice che se le piazze sono assembrate bisogna sgomberarle, ma ancora non si sa chi deve farlo», ha concluso Luca Zaia.

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Ultimo aggiornamento: 17 Aprile, 07:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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