Il premier Giuseppe Conte resiste all'ultimo pressing delle Regioni e, a tarda notte, firma il Dpcm che istituisce un regime di chiusure differenziate a seconda della fascia di rischio contagio alla quale appartiene una Regione. Una riunione finale tra il capo del governo, i capi delegazione, i ministri Francesco Boccia, Roberto Gualtieri e Stefano Patuanelli e il sottosegretario Riccardo Fraccaro mette un punto a «singolar tenzone» tra l'esecutivo e le Regioni. Poche le concessioni del primo alle seconde, con un appendice: il capitolo ristori che, su pressing dei governatori, Conte sarà costretto ad allargare rispetto alle previsioni. Pochissime, invece, le limature al testo. I 21 parametri per classificare il livello di rischio di una Regione non cambiano, così come l'impianto delle chiusure. Rispetto alla bozza c'è però una novità: barbieri e parrucchieri potranno restare aperti anche nelle Regioni «rosse».
Scarica il testo del Dpcm del 3 novembre 2020
Il dibattito
In una lettera inviata da Boccia e dal titolare della Salute Roberto Speranza alle Regioni i due ministri rispondono ai rilievi inviati sul Dpcm.
Tutte le misure del nuovo Dpcm
Coprifuoco - Il nuovo Dpcm dalle ore 22 fino alle 5 del mattino consente esclusivamente gli spostamenti motivati da «comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute». Come chiariranno in seguito le circolari applicative, le autocertificazioni tornano nella quotidianità degli italiani.
Spostamenti - Non solo per le 7 ore notturne, anche la restante parte della giornata è interessata dalle misure. Il governo infatti «raccomanda fortemente» di non spostarsi, con mezzi pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi.
Scuola - Confermata la didattica a distanza totale per gli studenti delle scuole superiori (solo i laboratori saranno svolti in presenza). Ma novità anche per le scuole elementari e medie. Gli studenti più piccoli infatti, potranno continuare ad andare in classe fisicamente ma dovranno indossare la mascherina sempre.
Cultura - Dopo aver resistito, non senza polemiche, a tutte le chiusure arrivate nelle scorse settimane, con il nuovo Dpcm cade anche l’ultimo avamposto culturale ancora aperto. Dall’entrata in vigore del testo infatti saranno sospese le mostre d’arte e, più in generale, tutti i numerosi servizi museali offerti nella Penisola.
Concorsi - Tra le misure stabilite per contenere la crescita dei contagi da coronavirus il governo ha inserito anche lo stop a tutti i concorsi pubblici (compreso quello in corso per la scuola già completato al 60%) e privati e di quelli indetti per l’abilitazione all’esercizio delle professioni. Salvi solo quelli utili a reperire personale sanitario.
Sport indoor - Il Dpcm conferma la sospensione degli sport dilettantistici, consentendo solo eventi e competizioni di interesse nazionale. Nei giorni scorsi, con chiarimento sul sito del ministero della Salute, è arrivato anche lo stop al tennis (finora sicuro) se praticato in campi all’interno di palloni pressostatici e tensostrutture.
Megastore - «Nelle giornate festive e prefestive sono chiuse le medie e grandi strutture di vendita nonché gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati». Megastore chiusi nel weekend quindi, ma salve farmacie, negozi di alimentari, tabacchi ed edicole al loro interno.
Trasporto pubblico - Il coefficiente di riempimento per il trasporto pubblico locale, dopo settimane di polemiche, è stato ridotto al 50% della capienza dei mezzi in questione. Tuttavia, data la differente natura del servizio offerto, resta escluso dal Dpcm, il trasporto scolastico dedicato.
Navi da crociera salve - Il testo finale del Dpcm non vieta di operare, a differenza di quanto previsto nell'ultima bozza, alle navi di crociera battenti bandiera italiana. «I servizi di crociera da parte delle navi passeggeri di bandiera italiana possono essere svolti solo nel rispetto delle specifiche linee guida di cui all'allegato 17 del presente decreto», si legge nel decreto. Il testo non è ancora stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale dove, usualmente, i nuovi decreti arrivano a tarda sera.
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