La malattia stronca Dino Tomasella, il fotografo di San Donà di Piave

Mercoledì 17 Agosto 2022 di Fabrizio Cibin
La malattia stronca Dino Tomasella, il fotografo di San Donà di Piave

JESOLO - A fine maggio aveva deciso di chiudere l'attività, di ottica e fotografica, appendere la sua reflex al chiodo donando tutto il suo archivio e la sua collezione al Comune. La serranda abbassata de l'Ottica La Fotografica, sotto i portici di piazza Indipendenza, allora fu già una amarezza per la città. Ora che Dino Tomasella è mancato, la notizia è stata accolta come un colpo al cuore per tutti.
Dino, che aveva 67 anni, era tante cose, tra l'ottico e il fotofrafo, professioni che svolgeva sempre con passione, gentilezza e garbo, ma era soprattutto una brava persona. Una malattia se lo è portato via, lasciando la moglie Maria ed i figli Giulio e Margherita. Aveva avviato l'attività nel 1983 in via Jesolo, per poi spostarla sotto i portici, vicino alla biblioteca, nel 1987. Era un po' il compimento del suo sogno, lui che per sette anni aveva lavorato in banca, che coltivava da quando aveva 13 anni. Nel 1986, per completare l'offerta, frequenta il corso per essere abilitato alla professione di ottico. E da lì è iniziato tutto. Come fotografo, Dino ha lavorato in qualsiasi settore, dalle cerimonie alle commissioni delle aziende. «Una delle più grandi soddisfazioni l'ho avuta nel 1999 - ricordava in un'intervista al Gazzettino -. La Regione, in vista del Giubileo, volle rifare tutto l'archivio fotografico: venni incaricato di quel lavoro e per due mesi girai in lungo e in largo il Veneto, potendo anche visitare e fotografare luoghi nuovi. Ho realizzato migliaia di foto, alcune delle quali le vedo pubblicate ancora oggi. Poi, l'altra soddisfazione nostra come attività, il lavoro in studio con i bambini: vedere i loro sorrisi e la loro gioia, è sempre stata una delle cose più belle». Negli ultimi anni di carriera Dino aveva anche lavorato come fotografo per un quotidiano locale. Lo slogan che lo rappresentava: hobby, passione e professione. Quando chiuse l'attività, decise di donare tutto il suo archivio fotografico al Comune. «Questo assieme alla mia collezione privata di macchine e materiale storico. Per hobby, nel tempo, ho collezionato attrezzatura varia, in parte usata ed in parte trovata nei vari mercatini, per un centinaio di pezzi».
Tanti i messaggi di cordoglio giunti alla famiglia, tra cui anche quello del sindaco, Andrea Cereser: «Un grande uomo. Felice e grato per avere condiviso un pezzo di cammino con te». Nelle decine di messaggi, il pensiero comune di tutti è che Dino era una persona gentile e cordiale, che si poneva con un modo elegante, leale, educato e mai fuori posto. E che, in tutti, lasciava un ricordo indelebile di brava persona. I funerali saranno celebrati domani, giovedì, alle 15, in Duomo.
 

Ultimo aggiornamento: 11:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci