Mirano. Andrea, 12 anni, morto in bici investito da un'auto: si indaga sulla velocità della vettura. Il dolore del papà: «Vogliamo la verità»

Mercoledì 21 Giugno 2023 di Redazione web
Andrea, 12 anni, morto investito da un'auto: si indaga sulla velocità della vettura. Il dolore del papà: «Vogliamo la verità»

MIRANOAndrea Marigo, 12 anni, morto in bici investito da un'auto: si indaga sulla velocità della vettura. Il dolore del papà: «Vogliamo la verità». La tragedia sabato 10 giugno, poco dopo le 16, a Mirano (Venezia) in via Don Orione all'angolo con via Viasana.

Secondo una prima ricostruzione il ragazzino era in sella alla sua bicicletta quando è stato travolto da un'Audi. La giovane vittima abitava a poca distanza dal luogo della tragedia e stava tornando a casa.

Le indagini

Il pubblico ministero della Procura di Venezia Laura Cameli, titolare del procedimento penale per omicidio stradale in capo all’automobilista che lo ha travolto, G. V., 32 anni, di Scaltenigo di Mirano, ha deciso di fare piena luce sull'incidente.

Il sostituto procuratore, che aveva già disposto il dissequestro dei mezzi, ha bloccato il provvedimento confermando quindi il sequestro e ha ordinato un accertamento tecnico non ripetibile finalizzato a ricostruire la dinamica, le cause e tutte le responsabilità dell'incidente.

L’incarico per la consulenza tecnica cinematica sarà conferito lunedì 26 giugno 2023, alle ore 9.30, negli uffici della Procura lagunare all’ing. Mario Piacenti: alle operazioni peritali, che inizieranno giovedì 29 giugno, parteciperà quale consulente tecnico per la parte offesa anche l’ing. Pierluigi Zamuner messo a disposizione da Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nella tutela dei diritti dei cittadini, cui si sono rivolti i parenti di Andrea.

Il dolore del papà

Giancarlo Marigo, il papà di Andrea, ha ribadito di non avere alcun intento “persecutorio” nei confronti dell’investitore e di non essere interessato a risarcimenti. Dice poi di essere consapevole che il ragazzo, uscendo dalla laterale ha mancato la precedenza, ma chiede che venga valutata anche la condotta dell’automobilista che, a suo avviso, ha concausato la tragedia, con particolare riferimento alla velocità tenuta, in un tratto in cui il limite massimo consentito è di 40 chilometri all’ora ma da regolare e ridurre ulteriormente in un punto a rischio qual è un incrocio, e all’ampia avvistabilità del giovanissimo ciclista.

«Un atto che dobbiamo alla memoria di Andrea – spiega il genitore, ringraziando il magistrato inquirente per lo scrupolo e la sensibilità dimostrati – e anche alla sicurezza dei tanti bambini che vivono nel quartiere, perché quella strada è stretta e pericolosa, la gente corre troppo e sono necessari interventi».

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