Civibank, Opa sospesa: Il Tar del Lazio gela la fretta di Sparkasse

Sabato 21 Maggio 2022 di Antonella Lanfrit
Civibank, Opa sospesa: Il Tar del Lazio gela la fretta di Sparkasse

Gli azionisti di Civibank che hanno scelto di aderire all'Opa di Sparkasse cancellino la data che era stata prevista per il pagamento, il 25 maggio.

Quel giorno, né saldo, né assemblea dell'istituto di credito. Tutto rimandato alla decisione circa la legittimità dell'operazione avvita da Sparkasse che prenderà il Tar del Lazio il 31 maggio, vagliando il ricorso presentato dalla Banca di Cividale. Lo ha deciso ieri la presidente della sezione II-Quater del Tribunale amministrativo del Lazio, sospendendo l'Opa in attesa della seduta collegiale e accogliendo così la richiesta formulata da Civibank giovedì.


I DETTAGLI
Civibank si è rivolta al Tar del Lazio e al Tribunale Ue, nella convinzione che l'operazione non sia possibile in quanto Sparkasse è partecipata al 63% dalla Fondazione Sparkasse, una fondazione bancaria che può detenere ancora la quota nell'istituto perché realtà operante in una Provincia a Statuto Speciale, ma con il vincolo di restare entro quei confini. Secondo Civibank, con l'operazione annunciata il 9 dicembre scorso, diventata operativa ad aprile e in chiusura ieri, tale vincolo sarebbe stato valicato. Da qui la richiesta di Civibank ai tribunali perché sospendano gli atti autorizzativi. Il 18 maggio la Sessione Seconda del Tar si è dichiarata incompetente, rimandando l'argomento alla Sessione II-quater, che ha fissato l'udienza per il 31 maggio. L'udienza stessa, però, sarebbe arrivata dopo la chiusura dell'Opa, fissata per ieri, e il pagamento delle azioni ai soci che hanno deciso di vendere, previsto per il 25 maggio. Giorno in cui si sarebbe dovuta svolgere anche l'assemblea di Civibank per l'elezione del nuovo Cda. A fronte di tali importanti scadenze, l'istituto friulano ha chiesto «un provvedimento presidenziale di sospensione», sino alla camera di Consiglio di fine maggio. Tutto ciò, ha precisato Civibank, per «prevenire la produzione di effetti irreversibili e assicurare il rispetto della disciplina di legge da parte di Sparkasse e della Fondazione Sparkasse». Sparkasse in queste settimane si è sempre detta tranquilla del procedimento attuato e avvallato da tutte le istituzioni preposte e ha proseguito l'offerta, fino naturalmente allo stop imposto ieri dal Tribunale, arrivando alla vigilia della chiusura al 72,24 per cento del capitale sociale. Una percentuale composta dal 17% già detenuto dall'istituto altoatesino e dal 55% del capitale sociale raccolto tra gli altri azionisti.


IL CONTRACCOLPO
«È una notizia positiva», ha affermato ieri la presidente di CiviBank, Michela Del Piero, riferendosi alla sospensiva del Tar. «Sono felice che si sia evitato di andare agli atti del 25 maggio, che sarebbero stati irreversibili ha proseguito -. Siamo fiduciosi, e del resto lo siamo sempre stati». Fiduciosi, ma per un esito esattamente contrario a quello auspicato da Civibank, si dicono anche a Bolzano. «Sparkasse confida che il ricorso cautelare sarà rigettato ha affermato infatti ieri l'istituto -, in quanto inammissibile e infondato, come peraltro ritenuto anche da Consob e dal Ministero dell'Economia, e che il provvedimento di oggi (ieri per chi legge, ndr) abbia pertanto solo l'effetto di aver rimandato la chiusura dell'Opa». Se per la presidente di Civibank Del Piero la decisione del Tar di ieri «è di buon senso», Sparkasse ne ha messo in evidenza la natura «tecnica» che, pertanto, «non comporta alcuna valutazione sul merito». Il presidente, Gerhard Brandstätter, ha sostenuto di «continuare o a ritenere infondate le ragioni di CiviBank» e l'amministratore delegato Nicola Calabrò ha aggiunto che «quando si entrerà nell'esame della questione apparirà chiaro che quanto promosso da CiviBank non ha senso».


 

Ultimo aggiornamento: 22 Maggio, 09:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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