Cantiere truffa: da due anni senza casa. Pagati 35mila euro per la ristrutturazione, ma l'appartamento è inagibile

Martedì 1 Agosto 2023 di Maria Elena Pattaro
L'appartamento allo stato grezzo di Giusy Muratore

TREVISO - Trentacinquemila euro per ristrutturare l’appartamento, beneficiando delle detrazioni fiscali. Ma due anni e mezzo dopo, la situazione è disastrosa: niente pavimento, muri “spanciati”, infissi storti e la giovane proprietaria costretta a chiedere ospitalità altrove. «Siamo stati truffati - denuncia la madre Giuseppa “Giusy” Muratore, farmacista di 61 anni -. La ditta edile ci aveva promesso una ristrutturazione a regola d’arte invece i lavori sono stati fatti malissimo. La causa civile è già in atto ma abbiamo segnalato i fatti anche alla guardia di finanza. I responsabili devono pagare». L’appartamento in questione è all’ultimo piano di un condominio di via Venanzio, la strada che collega il put a piazza delle Istituzioni.

La famiglia lo ha acquistato nel 2016 e cinque anni dopo ha deciso di farlo ristrutturare, approfittando degli incentivi statali. Sarebbe rimasta a viverci la figlia. Ma i lavori hanno avuto un risvolto imprevisto.

CANTIERE CALVARIO

«Mi sono affidata a una ditta di Treviso da cui avevo acquistato alcuni serramenti - racconta Giusy -. Quando sono andata nel punto vendita mi hanno spiegato che si occupavano anche di ristrutturazioni, così mi sono fatta fare un preventivo. Mi hanno mostrato un catalogo con le foto di appartamenti di lusso garantendomi che sarei rimasta più che soddisfatta dell’esito finale». «“Vedrà signora, verrà fuori una figata” mi avevano assicurato. E invece ecco qua» dice indignata la 61enne, mostrando le stanze ridotte allo stato grezzo e in cui per un periodo la figlia ha vissuto “accampata” in casa salvo poi trasferirsi dal padre: «È da due anni e mezzo che sono costretta a vivere lontano da casa mia, con tutti i disagi che questo comporta» dice. «Mi hanno fatto firmare un preventivo estremamente vago - riprende la madre - non c’erano le voci dettagliate dei lavori né dei materiali da utilizzare, in modo che non potessimo contestare nulla. Mi hanno assicurato che in un secondo momento avremmo definito l’intervento più nel dettaglio, mettendo tutto nero su bianco. Io mi sono fidata e ho firmato». Ma a cantiere avviato sono fioccati i problemi. «Hanno usato materiali scadenti e fatto i lavori malissimo. Il pavimento aveva dei rigonfiamenti, tanto che ho dovuto rimuoverlo io, gli infissi erano storti: finestra e portafinestra essendo appaiate dovrebbero risultare allineate, invece hanno altezze diverse. Alcuni muri divisori presentano rigonfiamenti e gli impianti lasciano molto a desiderare». A partire da quello elettrico. «Abbiamo avuto un cortocircuito - racconta la figlia -. E il citofono è stato staccato perché c’era il rischio di prendere la scossa suonandolo». Per quanto riguarda l’impianto idraulico, l’unico punto acqua al momento è quello del bagno. «Ho fermato i lavori e intentato una causa civile contro l’azienda visto che i tentativi di conciliazione non sono andati a buon fine - spiega la 61enne -. Rivoglio i miei soldi e la possibilità di completare la ristrutturazione, affidandomi ovviamente a un’altra ditta».

LA DENUNCIA

Nel frattempo la signora ha presentato un esposto alla guardia di finanza perché, a suo avviso, oltre alla truffa ci sarebbero gli estremi per eseguire accertamenti su una serie di presunte irregolarità. Da accertare anche se gli infissi installati siano muniti di certificazioni di sicurezza, come previsto dalla legge. Una volta depositata in tribunale la perizia sullo stato dei luoghi, Giusy si è attivata per far eseguire i lavori indispensabili per rendere agibile l’appartamento, ovvero l’impianto di riscaldamento e la pavimentazione. Ma anche in questo caso sono sorte complicazioni. La seconda truffa era in agguato, nel momento in cui la donna si è affidata a un piastrellista per sistemare il pavimento. «Non accetto di essere truffata una seconda volta - afferma la donna, pronta ad andare fino in fondo -. Questa faccenda ci sta rovinando la vita, oltre che le finanze. È un incubo. Vogliamo giustizia».

Ultimo aggiornamento: 2 Agosto, 10:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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