Caparra superbonus, lavori mai iniziati. La truffa finisce a Striscia la notizia

Il legale: "Non restituiscono i documenti. Svanita la possibilità di avviare i cantieri"

Lunedì 5 Dicembre 2022 di Cristina Antonutti
Pordenone, truffa ecobonus. Interviene Striscia la notizia

PORDENONE - Il superbonus edilizio 110% sta diventando un incubo per decine di cittadini che si sono affidati a imprese che operano fuori regione. Dopo le denunce presentate alla Guardia di finanza per le vicende legate alle società con sede nella provincia di Treviso, un gruppo di abitanti del Maniaghese e dello Spilimberghese ha portato il proprio caso all'attenzione di Striscia la Notizia e, precisamente, di Moreno Morello. Il dito è puntato contro la Ngc Italia di Rimini, azienda che su internet si presenta precisando di essere nata «con lo scopo di realizzare interventi con il profilo professionale del general contractor, con particolare specializzazione sulle costruzioni efficienti di ultima generazione e sui sistemi di isolamento termo-acustico». Ad affiancare il gruppo, che ha deciso di uscire allo scoperto, c'è l'avvocato Andrea Cabibbo.


IL CASO
Come mai queste persone si sono rivolte a una società di Rimini? A contattarli è stato un agente della Ngc, dopodichè il passaparola ha fatto il resto. «Io tutelo una decina di persone - spiega l'avvocato Cabibbo - Si sono affidate a questa società che ha chiesto una cauzione tra i mille e duemila euro per predisporre la documentazione. Dopo avere preso i soldi, non si sono fatti più sentire. In alcuni casi è stato fatto un sopralluogo a marzo e in altri sono state allestite le impalcature, ma i lavori non sono stati portati a termine. La cauzione doveva essere restituita, questo era l'accordo, ma così non è andata». Il superbonus 110% per tutti era un'opportunità per riqualificare le proprie abitazioni cedendo il credito di imposta. «Per gestire i clienti - ha spiegato lo stesso Morello durante il suo servizio a Striscia la notizia - sono nati i general contractors: facciamo tutto noi, dalle pratiche amministrative a quelle edilizie».

Con Ngc l'unico impegno pare fosse quello di pagare una cauzione che sarebbe stata restituita a fine lavori.


LE VITTIME
È andata così? A rispondere sono state alcune delle vittime. «Sono passati due anni, nessun lavoro ha avuto inizio e l'azienda ha inviato una lettera in cui spiega che non possono più dare avvio ai lavori», ha spiegato uno degli intervistati. La giustificazione fornita dalla società fa leva sul fatto che non può più seguire i cantieri perché il legislatore ha cambiato le regole. «Va bene - replica Cabibbo - ma chi ha versato la cauzione adesso si trova in difficoltà, non riesce più a organizzarsi per avviare il cantiere e coloro a cui è stato avviato in minima parte rischia di dover rispondere all'Agenzia delle entrate». Anche per questo le vittime chiedono la restituzione della cauzione servita per avviare le pratiche tecniche e inviare i professionisti di Ngc nei Comuni per l'accesso agli atti. Accessi che, in diversi casi, sono stati fatti dai proprietari dell'immobile. «Ho scritto alla Ngc a maggio - afferma Cabibbo - affinché restituissero le cauzioni. Non ha mai risposto. Abbiamo bisogno di capire che attività è stata fatta e che ci restituiscano la documentazione. Adesso valuterò se avviare un'azione civile». Morello ha anche tentato di contattare la società, che via lettera ha parlato di una «rappresentazione distorta dalle realtà dei fatti». «Noi - conclude Cabibbo - siamo a disposizione per confrontarci e capire che cosa è stato fatto. I miei clienti hanno perso l'occasione di accedere a tutti gli incentivi dell'ecobonus perché non hanno potuto rivolgersi ad altre ditte». Intanto l'azienda, attraverso Striscia, fa sapere che chiunque voglia le carte può richiederle. E le cauzioni? La Ngc assicura che le sta restituendo.
 

Ultimo aggiornamento: 7 Dicembre, 18:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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