Pellet venduto a prezzi esorbitanti. Fioccano le truffe online e offline. C'è chi si spaccia per aziende rispettabili e note per truffare i consumatori. E c'è anche chi vende il macchinario per autoprodursi il pellet che sta andando a ruba ma non è per tutte le tasche. Argomento scottante, in tutti i sensi quello del pellet in questo inizio tardivo d'inverno. Le temperature fredde dell'ultimo periodo hanno portato le persone a cercare dei mezzi alternativi al termosifone e alle stufe elettriche per riscaldarsi visti i costi sempre crescenti di elettricità e gas. Tra i must ci sono proprio le stufe a pellet. Ma i prezzi continuano a salire e la truffa è sempre dietro l'angolo. Fioccano infatti i furbetti del pellet che approfittando dello sguardo più oculato del consumatore nei confronti della materia prima, offrono sacchi a prezzi stracciati.
Il prezzo medio del pellet
Nel migliore dei casi, il pellet oggi costa sugli 11 euro a sacco. Ma può arrivare anche a sfiorare i 15. Cifre da capogiro se si pensa che solo qualche tempo fa un sacco costava tra i 4 e i sei euro. Chi ne fa un uso "standard" per riscaldare una casa dalle medie dimensioni può arrivare a spendere dai 30 ai 50 euro al giorno considerando un utilizzo di due o tre sacchi. Cifra che si alza se la casa è dalle dimensioni importanti e che raddoppia addirittura se si hanno più stufe in casa per riscaldare ambienti distinti tra giorno e notte.
Il macchinario per autoprodursi il pellet
Il colosso dell'e-commerce Amazon vende anche i macchinari per autoprodursi il pellet. La cifra della più quotata sfiora i 4mila euro ed è prodotta da Wiesenfied. Sicuramente non una cifra per tutti ed è un macchinario che può essere utilizzato solo da chi ha a disposizione della segatura. Materiale primario per la produzione del pellet. E, per chi, conti alla mano decidesse di acquistarlo perché trova più vantaggioso autoprodurre il pellet piuttosto che comprarlo, deve fare anche i conti con il fattore legato ai consumi energetici che un macchinario del genere inevitabilmente porta con sè. Il motore è da 3mila watt e garantisce 1.430 giri al minuto per una produzione da 60 a 100 chili di mangime o da 40 a 60 chili di cippato.
Le truffe del pellet
A Casier truffata un'anziana, paga il pellet e rimane a mani vuote
Dall'arrivo del freddo si parla di casi di truffe quasi giornalieri. L'ultimo a Casier, nel trevigiano, dove due persone del bresciano sono state denunciate dai Carabinieri per truffa in concorso. Dopo aver ricevuto una somma in accredito di quasi 200 euro da una 70enne trevigiana per l'acquisto di pellet, la cui vendita era stata pubblicizzata su una piattaforma "social". La donna, avvisata dell’indisponibilità del combustibile, è stata convinta dai malfattori a recarsi in uno sportello automatico dove, nell'erronea convinzione di ottenere la restituzione del denaro già versato, eseguiva ulteriori due versamenti su una ricaricabile intestata a uno dei due indagati, per complessivi 430 euro.
A Malo truffato tramite un e-commerce un giovane
E' di 500 euro invece la somma della truffa portata avanti da due residenti della Campania di 38 e 74 anni che hanno pullicato online sulla pagina di un e-commerce l'annuncio della vendita di bancali di pellet ad un prezzo stracciato attirando così l'attenzione di un ragazzo di Malo, nel vicentino, che gli ha versato la somma di denaro senza pensarci troppo e non ha avuto più notizie degli pseudo venditori. Così il giovane si è rivolto ai Carabinieri di Malo che sono riusciti a risalire ai truffatori che pensavano ormai di averla fatta franca quando sono stati fermati.
Nel Polesine, donna truffata per 650 euro
Una rodigina, residente in un comune del Medio Polesine, aveva acquistato due bancali per un valore complessivo di 650 euro, ma la merce non è mai arrivata a destinazione. La donna è stata attirata sui social da un'inserzione pubblicitaria, un prezzo vantaggioso in un periodo in cui si fa fatica a trovare il pellet e il prezzo di un bancale è schizzato alle stelle in poche settimane.
Ad Albignasego la finta vendita di pellet a prezzi stracciati
Ad Albignasego la truffa è stata ancora più sottile. Un negozio online ha finto di essere affiliato all'azienda guidata da Paolo Cinetto ad Albignasego nel padovano che avrebbe dovuto consegnare il pellet acquistato su internet da numerosi clienti al prezzo stracciato di 7 euro al sacco. Ma era una truffa. L'azienda è tempestata dalle telefonate di ignari clienti che pensano di aver acquistato una scorta di pellet per queste gionate fredde e invece si sono trovate senza niente e con il portafoglio più leggero.
A Ceggia sfruttano il nome di un'azienda per truffare le persone
Ma quella di Cinetto ad Albignasego non è l'unica vicenda di "sfruttamento dell'immagine" per promuovere una truffa. A mettere in guardia i cittadini e i clienti è stata anche la Sila Ronchiato, nota azienda specializzata nel commercio di legna da ardere e pellet di Ceggia, dove la titolare ha scoperto il raggiro studiato da ignoti che vendevano pellet sul web, usando il nome di Ronchiato legna.
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