Stufe a legna introvabili: in montagna i rincari trasformano l'inverno in un incubo

Venerdì 14 Ottobre 2022 di Giovanni Santin
Accendere il caminetto: un miraggio - Photo by Sven Brandsma on Unsplash
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BELLUNO - Per le stufe a legna sta accadendo quello che due anni fa era accaduto per le biciclette in genere ed in particolare per le mountain bike.

Allora, a seguito del lockdown, la richiesta di due ruote era letteralmente esplosa ed anche i rivenditori più grandi e forniti non riuscivano a soddisfare le tantissime richieste ma le rinviavano, arrivando a raccogliere prenotazione e ad evaderle in un periodo di tempo che andava dai sei mesi ad un anno. Ora, con la crisi innescata dalle speculazioni sull’energia i cui costi sono iniziati a salire già nel 2021, lo stesso fenomeno sta coinvolgendo il mercato delle stufe. Ed anche quello della legna da ardere è sotto pressione. 

MAGAZZINI VUOTI
Prezzi saliti a dismisura e magazzini vuoti. È il quadro tratteggiato da tutti i punti vendita contattati. Dice per esempio Silvano Tamburlin (Edilcommercio Belluno): «Mi chiede se la richiesta di stufe è aumentata? È lievitata a tal punto che non ci stiamo più dietro, non riusciamo in nessun modo a soddisfare le richieste dei nostri clienti. Ed i nostri fornitori ci stanno dicendo che riescono a fare le consegne degli ordini che arrivano per l’anno prossimo. Ed i marchi più prestigiosi le spostano sino a giugno del 2023. Ordinativi alla mano, posso senz’altro affermare che il loro numero è salito del 40-50%. Peraltro sono dati che confermano le nostre sensazioni, perché è vero che in questo periodo abbiamo sempre avuto tante richieste, ma come va il mercato ora si tratta di una cosa esagerata». 


TREND INIZIATO DA MESI
Il negozio Edilcommercio si occupa anche di fare i sopralluoghi, di installare ed eseguire le dichiarazioni di conformità delle stufe e dei caminetti che vende: «Il trend che ora è ai picchi è cominciato già da alcuni mesi. In pratica dallo scorso anno non ci siamo più fermati. Siamo riusciti ad evadere le richieste sino all’estate, poi non più». Ed insieme alle richieste, per la legge del mercato, sono saliti anche i prezzi, proprio come per le biciclette: «I nostri prodotti vanno da un minimo di 1.200 euro ad un massimo di 15.000 euro. Il loro costo è aumentato del 30-40% e il target della maggior parte dei nostri clienti si colloca nella fascia di mezzo». 


CONSEGNE IMPOSSIBILI
Dati e considerazioni omogenee arrivano anche dal negozio Fercas, di Longarone. «Stufe? Non ce ne sono più – dice uno dei soci, Willy Lazzari – le domande per questo prodotto sono moltissime e le ditte da cui ci riforniamo ci danno tempi molto dilatati per la consegna degli ordinativi, fra i sei mesi ed un anno». Poi Lazzari precisa: «Intendo stufe a legna, perché quelle a pellet non si vendono praticamente più, dal momento che il pellet stesso è aumentato percentualmente ancora di più della legna e forse più di qualcuno pensa di poter riuscire a farsi la legna da solo o farsi aiutare». 


FENOMENO INEDITO
Alla Fercas fanno fatica a precisare di quanto si aumentata la richiesta: «Senza paura di esagerare, qui nel nostro negozio, secondo me si arriva ad un incremento addirittura del 200%. Il nostro negozio è sul mercato dal 1982, ma senza paura di essere smentito posso dire che una situazione del genere, ed intendo di domande di prodotti per scaldarsi, cioè stufe e caminetti, non l’avevamo mai vista. È un fenomeno che ha preso il via già da alcuni mesi, sicuramente dalla primavera. In pratica da quando hanno cominciato a dire che avremmo avuto un inverno duro». 


VENDITE ESPLOSE
Insomma: da un angolo all’altro della provincia, dal capoluogo alla periferia, la musica non cambia. E lo conferma anche Nicola Bianchet che si definisce un “piccolo rivenditore” ed opera a Belluno: se per lui il volume di acquisti è inferiore, ciò che viene confermato è invece la crescita percentualmente esplosiva delle vendite. In vista dell’inverno e del freddo che a Belluno solo rarissimamente lascia trascorrere inverni poco rigidi, la corsa alle stufe e alla legna è partita mesi fa e non solo non si è mai arrestata, ma continua ad impennare. Una corsa scatenata soprattutto dal prezzo del metano che questa volta “non dà una mano”.

Ultimo aggiornamento: 15 Ottobre, 11:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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