Truffa, denunciato il furbetto del pellet, percepiva l'indennità di disoccupazione, recuperati 10.000 euro

Giovedì 8 Ottobre 2020
Truffa, denunciato il furbetto del pellet, percepiva l'indennità di disoccupazione, recuperati 10.000 euro

CIVIDALE DEL FRIULI  - È stato scovato e denunciato dai Carabinieri di Cividale il furbetto del pellet. Nei giorni scorsi si è conclusa l'indagine condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia ducale su una serie di truffe messe in atto dall'estate 2018 e fino alla fine del 2019.

L'attività ha preso avvio da alcune denunce relative a mancate consegne di carichi di pellet già pagati, riscontrate in tutto il nordest.

Gli accertamenti effettuati hanno consentito d'identificare uno schema di raggiro più volte ripetuto e collaudato dallo stesso truffatore. Il malvivente avvicinava i possibili clienti proponendo acquisti di pellet a prezzi estremamente competitivi, effettuando a volte una prima consegna, per carpire completamente la fiducia del compratore; poi, quando riceveva un nuovo ordine, spariva con le somme ricevute. L'indagine ha documentato almeno dieci episodi, tra il 2018 e il 2019, per un guadagno illecito complessivo di centinaia di migliaia di euro. L'uomo, destinatario della pena accessoria dell'inabilitazione all'esercizio d'impresa commerciale, a seguito di una sentenza in un altro procedimento penale, si presentava spesso con altre generalità, per eludere più agevolmente eventuali sospetti. Nel corso delle indagini è emerso anche che percepiva illecitamente un'indennità di disoccupazione; per quest'ultima ipotesi di reato è stato emesso a suo carico un decreto di sequestro preventivo, che ha consentito di recuperare circa 10.000 euro.

L'INDAGINE Le principali ipotesi di reato individuate dai Carabinieri sotto la direzione del Pm della Procura di Udine, Letizia Puppa, sono quelle di truffa, esercizio abusivo di attività commerciale e indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato. Due cittadini Italiani, di origini bengalesi, sono stati invece denunciati per frode in danno del bilancio nazionale, regionale e locale, dai finanzieri del Comando provinciale di Gorizia, per aver indebitamente percepito misure di sostegno erogate da vari enti pubblici nonostante avessero in realtà trasferito la residenza del loro nucleo familiare, con tre figli minorenni, nel Regno Unito, da cinque anni. Le indagini, dirette dalla Procura della Repubblica di Gorizia, iniziate nel mese di giugno dello scorso anno, hanno preso avvio da una segnalazione pervenuta alle Fiamme Gialle dalla Polizia Locale di Monfalcone.

E' così emerso che i coniugi dall'autunno del 2015 hanno trasferito la residenza nel Regno Unito, senza provvedere all'iscrizione all'Aire con l'effetto di celare la perdita dei requisiti alla percezione della pluralità di aiuti economici e di sostegno erogati da enti pubblici a favore dei cittadini residenti in stato di bisogno: pensione d'invalidità del figlio minorenne, mobilità e anticipo della mobilità, assegno per il nucleo familiare, bonus bebè, bonus Renzi e alloggio popolare con relativa esenzione Tari L'esame della documentazione bancaria ha confermato che gli sporadici rientri in Italia avvenivano solo per ritirare la pensione d'invalidità italiana relativa a un figlio minorenne nonché altre misure di sostegno, oltre che per effettuare il disbrigo delle pratiche fiscali e amministrative necessarie a rinnovare le erogazioni dei benefici sociali. In totale hanno incassato senza averne titolo circa 60 mila euro. La principale prova' a loro carico è arrivata dall'esame dei tabulati telefonici. I cellulari degli indagati continuavano ad agganciare celle britanniche. Inoltre, tutte le spese relative ai consumi in Italia di energia elettrica, gas e acqua si erano nel tempo azzerate, così come le prestazioni mediche richieste al Servizio sanitario. È stata poi acquisita documentazione comprovante lo svolgimento di attività lavorativa continuativa a Londra da parte di uno dei due coniugi.

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