VENEZIA - Vendono il pellet a un prezzo concorrenziale, ma è una maxi frode dell'Iva da 34 milioni di euro.
FRODE CAROSELLO
Sulla base di quanto ricostruito dalle indagini, condotte dai militari del 2° Nucleo Operativo Metropolitano, varie società “cartiere”, con sede a Venezia, Treviso, Vicenza e Padova e tutte riconducibili ad un’unica regia operativa, hanno acquistato ingenti quantitativi di pellet da fornitori con sede in Polonia, Slovacchia ed Estonia, per poi procedere alla successiva cessione della merce alle reali società destinatarie, in provincia di Padova. In sintesi, secondo lo schema della cosiddetta “frode carosello”, mediante un complesso sistema di false fatturazioni, le società “cartiere” si interponevano fittiziamente nelle operazioni di compravendita tra gli operatori esteri e le società padovane, non assolvendo al debito Iva scaturito dalle cessioni intracomunitarie. La frode ha consentito di evadere sistematicamente l’Iva intracomunitaria, nonché creare un effetto distorsivo nello specifico settore commerciale, permettendo alle società coinvolte di praticare un prezzo di vendita altamente concorrenziale rispetto a quello medio di mercato.
In sintesi, un collaudato sistema criminoso in grado di dispiegare un duplice effetto lesivo, ossia sottrarre gettito allo Stato e, contestualmente, distorcere il principio di leale concorrenza di mercato. La indagini hanno persmesso di ricostruire la frode fiscale, per un valore complessivo superiore ai 34 milioni di euro.