Padova. Frode dell'Iva per 58 milioni, padre e figlio traditi dai prestanome pagati per amministrare società fantasma

I militari della Guardia di Finanza di Bolzano hanno incastrato padre e figlio Borgato attraverso le intercettazioni telefoniche, ma soprattutto grazie alle confessioni di alcuni pentiti

Venerdì 27 Gennaio 2023 di Marco Aldighieri
Iva non pagata per 58 milioni di euro

PADOVA - Sicuro di sé, vestito all'ultima moda e al volante di una Ferrari California rossa. Così è descritto dagli inquirenti Francois Borgato, alias Cristian, nelle 272 pagine di ordinanza firmata dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Padova. I militari della Guardia di Finanza di Bolzano hanno incastrato padre e figlio Borgato attraverso le intercettazioni telefoniche, ma soprattutto grazie alle confessioni di alcuni pentiti.

Persone ingaggiate da Cristian per fare le teste di legno delle società cartiere.

Le testimonianze

Una barista padovana, nel 2018, aveva rivestito la carica di amministratore unico della società Kuma Srl. Era stata avvicinata da Borgato in un bar di Vigonza. «Per intestarmi questa società - ha raccontato alle Fiamme gialle - mi ha dato 1.500 euro. Non ho mai conosciuto il suo cognome. Parlava in dialetto veneto e mi disse che passava tre quarti dell'anno in Kenya. Si presentava come un uomo facoltoso. Il giorno dell'appuntamento al bar è arrivato con un Suv costoso e successivamente l'ho visto a bordo di una Ferrari rossa». Un'altra testa di legno ha raccontato di avere conosciuto Cristian Passoni, così si faceva chiamare, nel dicembre del 2016. Lo aveva contattato su subito.it nella sezione proposte di lavoro. «Alto e magro con i capelli scuri brizzolati - ha dichiarato agli inquirenti - mi disse che era venuto in Ferrari e mi propose di fare un giro. Gli risposi che mi pareva di cattivo gusto venire in un quartiere popolare con la Ferrari e ho declinato l'invito. Mi ha chiesto per 2 mila euro di fare l'amministratore unico della società 2 Emme Srl che vendeva stampanti e toner. Inoltre mi disse che il mio ruolo era anche quello di fare siti web per questa società al prezzo di 200 euro a sito». E ancora: «In un'altra occasione mi aveva raccontato che si era sempre occupato di finanza e che aveva una villa vicino al locale Billionaire di Briatore e che pagava per 12 mesi all'anno cuoco e cameriera. Mi ha offerto anche di andare lì dove avrei potuto godere del sole e delle spiagge per la cura della mia malattia».

Secondo uno degli indagati, Gabriele Memmo, Francois Borgato ha un animo nobile. In Africa avrebbe avviato una scuola per i bambini. «Quando ho conosciuto Borgato - ha dichiarato al pubblico ministero - mi aveva raccontato di avere aperto una scuola in Africa, in Kenya, tramite una Onlus e la cosa mi interessava anche per fare volontariato». Borgato, come è emerso dalle intercettazioni, non dava mai le sue generalità. Anzi si spacciava per le tante teste di legno delle società cartiere, come in una telefonata del gennaio del 2021 che al suo interlocutore della Axro ha detto: «Sono Nguen della 2 Emme». 

Tutti i nomi

In carcere: Francois Borgato, 54 anni, Lendinara; il figlio Mattia Borgato, 30, Polverara ed Emiliano Mafrici, 44, di Terni ma residente in Polonia.

Domiciliari: Gabriele Memmo, 56, Campolongo Maggiore; Leonardo Sichera, 60, Milano; Roberto Bussolari, 53, Bologna; Isabella Bianchin, 50, Padova, Luigi Falchi, 35, Padova; Daniela Kayzer, 40, Castagnero; Than Nguyen, 43, S.Giorgio delle Pertiche; Rosanna Valerio, 56, Caldogno.

Obbligo di dimora: Francesco Carcuro, 43, Bologna; Claudio Merli, 42, Bologna; Walter Oporto, 61, Lecco.

Divieto esercizio società: Mauro Boatto, 40, San Stino di Livenza; Stella De Mani, 22, Malo; Pietro Festa, 57, Milano; Saverio Massari, 52, Bari.

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Ultimo aggiornamento: 28 Gennaio, 13:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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