Mortale in A28: disposti 190mila euro di risarcimento ai familiari di Sara Rizzotto

Domenica 9 Luglio 2023 di Valeria Lipparini
GENNAIO 2022 Il drammatico incidente nel quale hanno perso la vita Sara Rizzotto e Jessica Fragasso

CONEGLIANO - La prima, piccola, vittoria in un braccio di ferro estenuante, durato un anno e mezzo, per vedere riconosciuto il diritto al risarcimento dopo il tremendo schianto in A28 in cui è rimasta uccisa Sara Rizzotto (26enne di Conegliano), insieme alla cugina Jessica Fragasso (20enne di Mareno). Il tribunale civile di Pordenone ha disposto, con sentenza, la liquidazione dei danni a favore dei Rizzotto. L’assicurazione di Dimitre Traykov, il pirata che la sera del 30 gennaio del 2022, tra Villotta e Azzano Decimo, ha travolto l’utilitaria delle due cugine, uccidendole sul colpo, dovrà pagare centomila euro di provvisionale al papà di Sara, Luca Rizzotto, e quarantacinquemila euro a ciascuno dei nonni, che le hanno fatto da famiglia quando la madre se n’è andata.

La speranza è che l’assicurazione onori il debito. Altrimenti si dovrà aprire una causa civile, con tempi sicuramente lunghi di anni.

Il problema

Il risarcimento è un problema di assicurazioni. Ed è un problema che viaggia a due velocità diverse. La famiglia Fragasso è, infatti, già stata interamente risarcita. Mentre l’avvocato Alessandra Nava, che rappresenta i Rizzotto, non riusciva ad ottenere un confronto con l’assicurazione del pirata, che ha sede in Bulgaria e un ufficio di rappresentanza anche a Trieste. Nessuno rispondeva al telefono, nè ai messaggi inviati via fax. E nemmeno alle mail. Era come se l’assicurazione avesse eretto un muro di gomma per procrastinare il momento del pagamento del risarcimento. L’avvocato Nava le ha provate tutte finchè è stata costretta ad adire le vie legali per portare a casa qualcosa. Ed è arrivata la sentenza. Si tratta di una somma conteggiata dal giudice perchè, nel febbraio scorso, l’assicurazione dell’imprenditore Traykov aveva buttato sul piatto una cifra irrisoria, pari a 30mila euro. Il padre di Sara, Luca Rizzotto, non vuole denaro. E userà i soldi per onorare la memoria della figlia con un parco a tema Harry Potter, il maghetto di cui la figlia era una incallita fan. Ma non aveva nascosto la rabbia per l’offerta che era stata presentata dalla compagnia assicurativa. «Il risarcimento non mi ridarà Sara. È stata uccisa in un incidente stradale e niente la riporterà in vita. Ma 30mila euro sono offensivi. È questo il valore che la compagnia assicurativa di Dimitre Traykov dà alla vita della mia Sara, che ha lasciato senza mamma le sue due figlie piccole. Lotterò per combattere questa ingiustizia» aveva detto. Su un altro fronte, e per tutelarsi perchè l’assicurazione non pagava un euro, l’avvocato Nava in maggio scorso aveva ottenuto il sequestro dei beni dell’imprenditore bulgaro: un appartamento di 75 metri quadrati a Plovdiv, una casa singola a due piani da 148 metri quadrati con annessi terreni agricoli e di proprietà per 993 metri quadrati a Parvenets, due vigneti a Pleshevo rispettivamente di 4,649 acri e 2,325 ettari, e altri quattro terreni per 25.618 acri nel villaggio di Markovo. Il sequestro conservativo è stato disposto dalla Corte d’Appello di Trieste, mentre il 62enne è stato condannato in appello a 7 anni di reclusione per omicidio stradale con fuga e lesioni in seguito all’incidente in A28.

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Le bambine

Mentre l’ex compagno di Sara, Devis Da Ros, ha accettato settantamila euro per le due bambine, di 2 anni e mezzo e pochi mesi, sopravvissute a quel tremendo schianto in A28. Si tratta di un risarcimento “autonomo” proposto dal 62enne bulgaro, alla sbarra per omicidio stradale plurimo aggravato dalla guida in stato di ebbrezza e dalla fuga dopo l’incidente. «Ho accettato la proposta dell’imputato, nata di sua spontanea iniziativa, di versare una somma di denaro per il mantenimento delle mie figlie, nell’esclusivo interesse delle bambine» aveva spiegato Da Ros, assistito dagli avvocati Carlo Baggio e Giuseppe Gulli. Una vicenda tutt’altro che conclusa, che lascia dietro di sè una scia di dolore. «Spero che sia fatta giustizia» chiede Luca Rizzotto.

Ultimo aggiornamento: 11 Luglio, 07:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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