Travolse due cugine sulla A28: sigilli ai beni di Traykov, sì alla richiesta di sequestro

Sabato 6 Maggio 2023 di Giuliano Pavan
Il luogo dell'incidente dove sono morte le due ragazze

Un appartamento di 75 metri quadrati a Plovdiv, una casa singola a due piani da 148 metri quadrati con annessi terreni agricoli e di proprietà per 993 metri quadrati a Parvenets (villaggio del comune di Rodopi), due vigneti a Pleshevo rispettivamente di 4,649 acri e 2,325 ettari, e altri quattro terreni (4mila acri, 13.922 acri, 4.536 metri quadrati e 3.160 metri quadrati nel villaggio di Markovo). Si tratta delle proprietà in Bulgaria di Dimitre Traykov, l’imprenditore 62enne condannato in appello a 7 anni di reclusione per omicidio stradale con fuga e lesioni in seguito all’incidente in A28 costato la vita a Sara Rizzotto, 26enne di Conegliano, e alla cugina Jessica Fragasso, 20enne di Mareno di Piave, messe sotto sequestro conservativo dalla Corte d’Appello di Trieste.

I giudici hanno infatti accolto l’istanza depositata dall’avvocato Alessandra Nava, legale della famiglia Rizzotto che finora non ha visto un solo euro dall’assicurazione dopo l’incidente.

IL COMMENTO

«Sono soddisfatta del provvedimento che, in poche ma significative battute di motivazione del sequestro conservativo richiesto, ha riassunto le circostanze probanti la nostra richiesta - ha affermato l’avvocato Nava - Purtroppo il comportamento processuale e personale dell’imputato, che non ha neppure assolto all’obbligo del pagamento delle spese legali liquidate dai giudici per la costituzione di parte civile dei familiari nei due gradi di giudizio, rendono attuale e fondato il pericolo di un danno ulteriore per i miei assistiti i quali, va ricordato, ad oggi non hanno ricevuto nulla a titolo di risarcimento». I giudici, nel dispositivo, sottolineano che è fondato il motivo per ritenere che manchino le garanzie del credito, ossia che «il patrimonio del debitore sia insufficiente per l’adempimento» degli obblighi risarcitori. Non solo: il 2 marzo 2023 Traykov ha rilasciato «una procura consolare per donare alla figlia le sue proprietà immobiliari in Bulgaria». Motivo per cui è stato disposto il sequestro conservativo.

L’INCIDENTE

Quella tragica notte di gennaio è rimasta impressa nella mente dei soccorritori che, giunti sul luogo dell’incidente, si sono trovati davanti una macchina distrutta, che si era ribaltata più volte prima di fermarsi tra la corsia di emergenza e quella di marcia. Due giovani donne senza vita e due bambine, diventate improvvisamente orfane, ferite. C’era anche un Suv, ma senza nessuno all’interno. Il fuoristrada che aveva causato l’incidente mortale. Gli agenti della polizia stradale si erano messi subito alla ricerca del conducente e dopo un paio d’ore lo avevano trovato nella sua abitazione di Pordenone. Lo avevano arrestato e sottoposto ad alcoltest: aveva un tasso alcolemico tre volte oltre il consentito. Circostanza che a processo non ha avuto rilevanza in quanto l’accertamento è stato effettuato a distanza di troppo tempo per incidere sul processo. Nonostante ciò, Traykov è stato riconosciuto colpevole sia in primo grado che in appello, con una condanna a 7 anni di carcere. 

Ultimo aggiornamento: 08:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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