Tragedia della A28: per Traykov, l'imprenditore indagato anche per evasione fiscale, restano sequestrati gli 87mila euro

La Procura è convinta che Traykov sia un evasore fiscale, che non ha mai presentato una dichiarazione dei redditi in Italia. E quindi non ha mai pagato le tasse.

Sabato 19 Novembre 2022
Dimitre Traykov imprenditore che ha ucciso cugine A28
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PORDENONE - Il Tribunale, composto dai giudici Eugenio Pergola, Francesca Vortali e Milena Granata, ha rigettato totalmente l'istanza di Riesame presentata dagli avvocati Massanzana e Padalino per conto dell'imprenditore Dimitre Traykov, oggi imputato per evasione fiscale, già condannato a 7 anni di reclusione per aver causato il 30 gennaio scorso la morte della 26enne Sara Rizzotto e della cugina Jessica Fragasso, vent'anni, tamponando la loro Panda a 180 all'ora lungo la A28.

Traykov, il pirata della strada che ha ucciso le due cugine


L'istanza di Riesame mirava ad annullare il sequestro preventivo di 87mila euro, somma della quale è stato trovato in possesso il 61enne di origini bulgare, cittadino italiano dal 1992 e residente a Pordenone da una ventina d'anni.

Nell'abitazione dell'imprenditore la Guardia di finanza recuperò infatti 30mila euro, mentre altri 60mila (circa) furono scovati da un unità cinofila di Gorizia. La Procura è convinta che Traykov sia un evasore fiscale, che non ha mai presentato una dichiarazione dei redditi in Italia. E quindi non ha mai pagato le tasse. La difesa asserisce invece che l'uomo non ha alcuna attività in Italia, ma nella zona industriale di Villotta di Chions ha un deposito per i camion della Traykov Trans Ltd, società di autotrasporti di diritto bulgaro della quale è il titolare. Il suo parco è di oltre 200 autoarticolati che viaggiano in tutta Europa: dalla Bulgaria alla Turchia, Francia, Italia, Germania, Spagna e Belgio. In realtà, questa la tesi dei finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria di Pordenone, coordinati dal procuratore Raffaele Tito, il deposito di Villotta nasconde un'attività, un luogo dove i camionisti possono fermarsi a dormire, a mangiare, a fare la doccia e non solo. E sospettano un caso di esterovestizione che si verifica quando una società simula di essere residente all'estero per non essere assogettata al regime tributario italiano.

Secondo la Procura Traykov è un evasore fiscale


Gli accertamenti fiscali sono cominciati subito dopo la tragedia in autostrada e la Procura ha iscritto sul registro degli indagati il legale rappresentante della società e, relativamente alla responsabilità amministrativa, la stessa azienda. Qualche settimana fa i legali avevano strappato il dissequestro della somma: non poteva essere trattenuta come prova del presunto reato. Subito dopo gli inquirenti avevano nuovamente congelato la somma con un sequestro preventivo ottenuto dal gip, a garanzia sull'eventuale ammontare della presunta evasione. E ieri il rigetto dell'altra istanza di dissequestro.

Ultimo aggiornamento: 20 Novembre, 13:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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