«Devi avere paura degli zingari, te la facciamo pagare» minacce all'ex presidente del quartiere Santa Bona

Lunedì 7 Febbraio 2022 di Maria Elena Pattaro
Le case popolari di via Ronchese e via Bianchini dove la tensione tra gli inquilini è sempre più alta
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TREVISO-  Da mesi denuncia lo stato di tensione in via Bianchini a Santa Bona, tra i residenti storici delle case popolari e i nuovi arrivati. Fonda un comitato a Santa Bona proprio per riportare le regole. Ma la battaglia di civiltà che ieri mattina a Roberto Pinto è costata pesanti minacce. Le intimidazioni sono arrivate proprio da una delle nuove inquiline che sei mesi fa ha ottenuto l’alloggio per emergenza abitativa.

«Devi avere paura degli zingari. Sei un pezzo di m..... Te la facciamo pagare. Anche tua moglie deve stare attenta». Sono queste le intimidazioni che Pinto, ex presidente di quartiere, si è sentito rivolgere da una donna di origini rom che abita qualche rampa di scale sopra di lui, al civico 12 di via Bianchini. «Stavo discutendo con un’altra inquilina sul rispetto del regolamento condominiale - racconta il malcapitato -. Erano all’incirca le 13. Lei mi raggiunto sulla porta di casa e mi ha vomitato addosso di tutto». Evidentemente non le è andato giù il fatto che Pinto abbia denunciato a più riprese, sia a mezzo stampa che attraverso esposti e querele, la situazione che si è venuta a creare in via Bianchini. La tensione è sempre più alta tra le famiglie storiche che hanno sempre vissuto qui e nella maggior parte dei casi sono riusciti a comprare l’appartamento e chi invece ci entra dalla graduatoria stilata a Ca’ Sugana per assegnare gli alloggi popolari ad affitto calmierato o per l’emergenza abitativa. 


LE MINACCE

«Ieri sera (sabato, ndr) su un’emittente locale era stato mandato in onda un servizio in cui mostravo la catasta di rifiuti gettati da alcuni inquilini» - spiega Pinto, convinto che sia stata quella la miccia che innescato le minacce. Il problema non riguarda solo la spazzatura. «La situazione è invivibile.

Ci sono litigi, schiamazzi a tutte le ore, musica a tutto volume, addirittura con karaoke fino a notte fonda». In barba al regolamento condominiale. Con le minacce di farla pagare a chi si sta battendo per riportare un po’ di educazione e civiltà nel proprio condominio. 


VICINANZA E INIZIATIVE

Pinto non ha intenzione di lasciar correre: «Sporgerò denuncia. Ho già contattato l’avvocato Fabio Capraro e domani (oggi per chi legge, ndr) andrò a presentare querela». Solidarietà e vicinanza da parte del Gruppo di pensiero Tv Nord: «Roberto mette la faccia su un’importante battaglia per il rispetto reciproco e delle minime regole di decenza e buon vicinato» - afferma il rappresentante Luciano Abiti -. Stiamo valutando manifestazioni di vicinanza come un sit-in». Sui social c’è già chi lancia l’idea. Intanto Pinto continua la sua battaglia: «Giovedì ho un incontro con l’amministrazione: mi aspetto che faccia rispettare il regolamento». Nelle scorse settimane aveva inviato due lettere di diffida: la prima al Comune, proprietario degli alloggi popolari, per chiedere un incontro. E la seconda all’immobiliare che gestisce gli immobili, per pretendere un intervento. A fine gennaio insieme a Pierantonio Fanton, ex consigliere comunale, ha fondato un comitato formato da inquilini e proprietari degli appartamenti popolari, sostenuto dall’ufficio legale di Capraro per chiedere il rispetto delle regole condominiali. L’idea si era ben presto estesa anche ad altri quartieri.

Ultimo aggiornamento: 8 Febbraio, 08:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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