Auto di lusso tra le case popolari: denunciati 15 "furbetti"

Giovedì 13 Gennaio 2022 di Paolo Calia
Una pattuglia della polizia locale a Borgo Capriolo a Treviso
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TREVISO - Almeno 15 segnalazioni sono già state fatte a Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate. Gli agenti della Polizia locale hanno annotato i modelli delle auto di grossa cilindrata parcheggiate sotto gli appartamenti dell’Ater o per l’emergenza abitativa. Auto lussuose, dai 50mila euro in su, che stridono con i redditi dichiarati da chi ottiene l’assegnazione di un appartamento “popolare”, con affitti calmierati pensati per chi è in difficoltà e ha bisogno dell’aiuto comunale per trovare una casa. E le segnalazioni sono state fatte in varie zone della città: a Santa Bona, soprattutto in Borgo Capriolo, e a Sant’Antonino.

IL NUCLEO

Da circa un anno all’interno del comando della Polizia locale è stata formata una task force col compito proprio di monitorare la situazione delle case popolari, con un occhio di riguardo per le zone ritenute più “calde”. Gli agenti stanno passando al setaccio la le famiglie che abitano nei condomini Ater e non solo, soprattutto quelli dove sono all’ordine del giorno litigi, comportamenti in palese sprezzo dei regolamenti condominiali. «Questo nucleo - spiega il comandante Andrea Gallo - è composto da personale della pg (polizia giudiziaria ndr), del pronto intervento e del nucleo tutela sociale.

Gli agenti fanno per lo più controlli amministrativi per verificare se le persone che vivono in un appartamento sono quelle dichiarate, chi sono, se sono in regola con i pagamenti e molti altri dettagli. Il nostro obiettivo è creare una banca dati che può essere utilizzati in più occasioni e allontanare chi si comporta male. Abbiamo già chiesto di avviare la pratica di revoca dell’alloggio per comportamenti non consoni. E non sarà la sola. Tutti questi controlli vengono condivisi con le altre forze dell’ordine».

LA SCINTILLA

La Polizia locale ha creato questa rete, discreta, di sorveglianza dopo un episodio ben preciso: «I controlli li abbiamo sempre fatti - precisa Gallo - ma la sparatoria avvenuta a Borgo Capriolo lo scorso anno ci ha spinto a intensificare tutto. Non ci siamo quindi limitati a un’azione intensa solo in quei giorni, ma abbiamo deciso di istituire qualcosa di più concreto. Il nucleo lavora ogni giorno, verificando segnalazioni e denunce che arrivano con buona frequenza». L’obiettivo è quello di isolare e allontanare dai quartieri popolari, o almeno dalle abitazioni riservate a chi ha veramente bisogno, gli elementi disturbatori. A cominciare da chi dichiara redditi molto più bassi di quelli percepiti e mantiene un tenore di vita inspiegabile unito a comportamenti scorretti. Casi purtroppo frequenti in tanti quartieri. «Certo, si tratta di controlli che hanno bisogno di tempo - osserva Gallo - i risultati veri si vedranno nel lungo periodo». Qualcosa però già si nota: «Abbiamo segnalato alla Guardia di Finanza e all’Agenzia delle Entrate una quindicina di casi da verificare. Lo spunto è stato dato dalle auto di lusso parcheggiate sotto casa. Adesso vedremo che sviluppi ci saranno. E poi la richiesta di revoca dell’alloggia: a oggi ne abbiamo fatta solo una. Ma ce ne potrebbero essere altre».

IL FILTRO

La mole di dati accumulata sarà la base per le nuove assegnazioni: «Di sicuro il nostro lavoro verrà tenuto in considerazione per le nuove graduatorie. Già adesso, prima di assegnare un appartamento comunale, si controllano i precedenti, se la famiglia in questione ha avuto segnalazioni. Tutto aiuta». 

Ultimo aggiornamento: 14 Gennaio, 09:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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