Affitti non pagati nelle case Ater: a Treviso c'è un buco da 1,2 milioni di euro

Sabato 29 Gennaio 2022 di Paolo Calia
Affitti non pagati nelle case Ater: a Treviso c'è un buco da 1,2 milioni di euro
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TREVISO - Il dato che spicca lo si trova alla voce affitti non pagati. «A fine 2021 - dice l'assessore al Bilancio Christian Schiavon - gli affitti non pagati negli alloggi comunali ammontano a 1,2 milioni di euro, per un totale di 438 inquilini morosi.

Si tratta per lo più di persone fragili, in difficoltà. Abbiamo ereditato situazioni pesanti ma stiamo lavorando con piani di rientro per aiutare tutti. Nell'ultimo anno abbiamo avviato pratiche per il recupero di 650mila euro e stiamo realizzando le istruttorie per rientrare di altri 300mila». Questa è una delle difficoltà cui deve far fronte Ca' Sugana nelle gestione delle case popolari, unita alla necessità di dare un tetto a chi ne ha bisogno. E per farlo, in tre anni e mezzo, il settore Lavori Pubblici, ha messo mano al patrimonio dei 770 alloggi di proprietà.


GLI INTERVENTI

«Abbiamo ristrutturato e messo di nuovo a disposizione 107 alloggi per dare un posto a chi non ce l'ha più. Altri 32 sono pronti a essere inseriti nel corso del 2022: 10 saranno disponibili a breve, i 22 rimanenti entro la fine dell'anno. E nel 2023 se ne aggiungeranno altri 7 a San Liberale». Dei 770 alloggi, 719 sono destinati all'edilizia popolare e 60 come alloggi-parcheggio per le emergenze: «Nessuno viene lasciato sotto un ponte - evidenza - questi appartamenti servono nei casi estremi, per persone sfrattate e senza alternative. A oggi abbiamo solo il 10% del nostro patrimonio immobiliare ancora sfitto. E' la percentuale più bassa tra i capoluoghi di provincia del Veneto. Questa amministrazione ha investito 5,2 milioni di euro nelle case popolari; la precedente aveva investito meno della metà».


L'ALLARME

ùResta la piaga dell'emergenza abitativa, che le difficoltà economiche legate alla pandemia stanno trasformando in allarme. La graduatoria stilata a Ca' Sugana delle famiglie che hanno bisogno di un alloggia al più presto, conta 174 domande. Tra queste le situazioni più gravi sono i 67 casi di sfratto esecutivo arrivati ormai nell'imminenza di essere sbattuti fuori da casa. Il resto è formato da 29 casi in cui l'abitazione è finita all'asta e 78 famiglie in gravi difficoltà economiche. «Su questo fronte ci stiamo impegnando molto, soprattutto per quanto riguarda gli sfratti», sottolinea Gloria Tessarolo, assessore al Sociale.ù


LA SELEZIONE

L'emergenza abitativa è quindi priorità, ma la gestione è diversa rispetto al passato. È qui Tessarolo ribatte a chi accusa l'amministrazione di utilizzare troppo il criterio dell'emergenza per sistemare famiglie difficili. «Rispetto alla precedente amministrazione - spiega - le assegnazioni di alloggi fatte per emergenza abitativa sono passare da 53 all'anno a 33. Ci concentriamo sui casi più gravi. Le priorità sono gli sfratti, soprattutto se nelle famiglie ci sono bambini. Il resto viene valutato da una speciale commissione composta da Caritas, Sunia e Polizia locale istituita in base al nuovo regolamento votato all'unanimità in consiglio comunale. L'indicazione che posso dare alle famiglie è di chiedere subito aiuto in caso di difficoltà. Non aspettare che gli affitti si accumulino perché poi è complicatissimo rientrare. E di essere scrupolosi: in molti casi la mancata presentazioni dell'Isee comporta che affitti minimi da 70 euro mensili passino a 400. E in tanti non ce la fanno più». Oltre agli alloggi, l'aiuto del Comune si concretizza in sostegno economico: «Nel 2020/2021 abbiamo impegnato 838mila euro per aiutare 450 famiglie». Gli aiuti sono stati i più vari: sostegno all'affitto, alle bollette, al reddito per chi non raggiunge il minimo vitale: «Molto difficile dire che non abbiamo fatto niente».
 

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