Risse, alcol e scazzottate: centro ostaggio delle baby gang. Due ragazzine ferite e un minorenne ubriaco svenuto

Domenica 28 Gennaio 2024 di Valeria Lipparini
Centro ostaggio delle baby gang

TREVISO - Tanti, tantissimi ragazzi su di giri. Così tanti da impedire il normale afflusso di auto e bus. E i residenti ostaggio della paura. «Non si può uscire di casa, il sabato pomeriggio» dice una signora che rientra frettolosamente.


Ieri, 27 gennaio, in Corso del Popolo, piazza Borsa, Largo Totila è andato in scena il solito copione. Le bande di minorenni che sono tornate a "occupare" questa parte di centro. Poi, una parola di troppo, un conto in sospeso, uno sgarbo. Vai a sapere quale può essere stata la miccia. Fatto sta che verso le 18 è cominciata la scazzottata che ha coinvolto due ragazzine di 15 e 17 anni. «Si sono menate di santa ragione, non so il motivo.

E un altro è stato male e si è disteso sui gradini di fianco al Pam» racconta un giovane, protetto dal branco. «Noi non abbiamo fatto nulla» ci tiene a precisare. L'ambulanza, che ha faticato a guadagnare l'accesso in centro, è effettivamente intervenuta. Un ragazzo ubriaco che non si reggeva in piedi è stato stabilizzato.

La foto dei disordini inviataci dalla nostra lettrice Vanessa Montagner

LE FORZE DELL'ORDINE
Mentre cinque pattuglie tra agenti di polizia e vigili urbani si sono precipitate in largo Totila. Le ragazzine sono state identificate e affidate ai genitori. Mentre lo schieramento imponente di forze dell'ordine è servito a disperdere i minorenni. Tutti uguali nelle loro divise del sabato pomeriggio: jeans, felpa e giubbetto lucido. «È il nostro divertimento. Ci diamo appuntamento in centro per vedere lo spettacolo. Succede sempre qualcosa» conferma un altro dei tanti che ha assistito all'assembramento. I gruppi che si danno appuntamento in centro sono fluidi, si spostano velocemente e si ritrovano utilizzando i social, primo tra tutti Tik Tok. Se devono regolare un conto, spesso per una motivazione banale, non si fanno problemi. Si affrontano in strada. «Qualche pugno, qualche calcio. Ma di solito nessuno si fa male più di tanto - conferma una ragazza - sono liti che non degenerano in pestaggi seri. Alla fine è divertente». Di sicuro è meno divertente per chi in centro ci vive e ci lavora. Il Pam ha schierato due sorveglianti all'entrata del supermercato che fermavano l'accesso dei ragazzi. Gli adulti potevano passare, i gruppi di minorenni no. «Non sappiamo nulla. Parli con il titolare» hanno ripetuto mentre tenevano a bada gruppetti che chiedevano di entrare per comperare da bere: qualche birra in lattina e qualche alcolico in bottiglia. Sembra che ieri al Pam una donna sia scivolata e per questo sia stato richiesto l'intervento dell'ambulanza. Ma i pochi residenti, che ieri continuavano a percorrere Corso del Popolo per rientrare nelle proprie abitazioni, hanno dato sfogo all'amarezza: «Ancora tafferugli sotto casa nostra. Ancora problemi in centro storico. Sicuramente in tutto ciò gioca un ruolo fondamentale la forte affluenza di spacciatori di etnia straniera, magari italiani di seconda generazione. Ma le pare? Gira tantissima droga tra i giovanissimi. E nessuno fa niente». Un uomo ha puntato il dito: «Finirà che ci trasferiremo e lasceremo la città in mano a questa marmaglia».


Un clima di paura. Tanto che il chioschetto che vende caramelle e frittelle, di fianco a Tigotà, ha chiuso alle 18. «Quanti guadagni in fumo. Ma è possibile continuare così? Alcuni anni fa era diverso - dice il gestore del chiosco - la situazione va degenerando e il sabato diventa l'arena dove questi giovani si scatenano. È inaccettabile. Il Comune deve fare qualcosa, insieme alle forze dell'ordine».

IL PROBLEMA
I tafferugli tra bande sembrano diventare un problema per la città. Soltanto mercoledì mattina una banda di minorenni si era appostata all'esterno dell'istituto Riccati per aspettare l'uscita degli studenti. Era stata organizzata una spedizione punitiva: il branco contro un solo ragazzo che è stato effettivamente malmenato. Tutto questo mentre gli automobilisti cercavano di passare, così come un bus della Mom. Non c'è stato niente da fare. La banda ha fermato il traffico, spuntando contro i veicoli. E ha affrontato il conducente del bus colpendo la fiancata con i pugni. Quando l'autista è sceso dal mezzo lo ha afferrato per il colletto della camicia. Sulla questione stanno indagando i carabinieri. Mentre il sindaco Mario Conte aveva detto: «Sono episodi che dispiacciono. Stiamo lavorando per fornire scelte a questi giovani con il protocollo firmato tra scuole e Comune». Una voce che, però, non arriva al cuore di questi ragazzini.

Ultimo aggiornamento: 17:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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