Adria. Alpini a guardia del parco preso di mira da vandali e spacciatori

Saranno installate delle telecamere di sorveglianza

Lunedì 28 Agosto 2023 di Guido Fraccon
Alpini a guardia del parco

ADRIA (ROVIGO) - Adria non è più una comunità sicura. Troppi gli episodi che si stanno verificando negli ultimi mesi, dalle aggressioni per piccoli furti allo spaccio di droga. Se ne sono accorti, sulla loro pelle, anche le Penne Nere adriesi che nella loro meritoria opera di servizio alla comunità sono stati costretti a correre ai ripari a causa di alcuni spiacevoli episodi che si sono verificati al parco Grandi, il parco degli Alpini. «Stiamo provvedendo a dotare il parco di telecamere di sorveglianza - scrive in una nota il Gruppo Alpini Adria, capitanato da Matteo Sacchetto - per migliorare la sicurezza di chi lo frequenta e per tutelare tutto il materiale interno, dopo gli episodi sgradevoli nei confronti delle attrezzature e dell'area verde, avvenuti nei giorni scorsi.

Ricordiamo che il parco, come da regolamento, è aperto tutti i giorni dalle 8 alle 18».

La rissa

L'operazione telecamere sarebbe stata promossa dall' Ana Adria dopo una rissa che sarebbe scoppiata al parco tra soggetti di nazionalità extracomunitaria, che nel fervore della discussione se la sarebbero presa anche con alcune strutture dell'area verde. Il tutto sarebbe avvenuto durante l'orario di chiusura del parco. Qualcuno va anche oltre e cita uno sgradevole episodio che avrebbe visto come protagonista un esibizionista, subito allontanato. Il parco, con annesso modulo abitativo prefabbricato, presente nell'area verde sita tra le vie Achille Grandi e Torres, è stato dato, in concessione, in comodato d'uso gratuito, per venti anni alle Penne Nere adriesi. Il Gruppo Alpini Adria è presente in zona dal 2003 con una propria baita e con un monumento agli Alpini.

La convenzione

Con la firma della convenzione, durante l'amministrazione Barbierato, in pratica gli alpini hanno adottato il parco e nel corso degli ultimi anni lo hanno reso un vero e proprio gioiello grazie a una cura del verde quasi maniacale e all'installazione in loco di nuovi giochi in plastica riciclata. La struttura è inoltre dotata di parcheggio, di accesso disabili e di servizi igienici. Le attrezzature ludiche sono in materiale ecosostenibile e dotate di tappetini antiurto. Possono essere utilizzate anche da ipovedenti e portatori di handicap. Ai giochi si lega un progetto di raccolta di tappi di plastica che il gruppo sta portando avanti da tempo e già diffusa tra privati cittadini e in alcuni esercizi della pubblici della città. L'obiettivo è arrivare a un rinnovamento vero e proprio dell'area verde, a un ampliamento della baita, struttura che sarà messa a disposizione anche di altre associazioni per riunioni, mostre ed eventi in sintonia con lo spirito del parco. Era previsto già da tempo, nel disegno, anche un servizio di sorveglianza e videosorveglianza. Ora però l'operazione subirà una accelerata. Il tutto senza un euro a carico delle casse dell'amministrazione comunale. L'operazione parco era iniziata con una stretta di mano tra l'ex sindaco Sandro Gino Spinello e l'ex capogruppo Luigino Sparapan. Cambiarono nel frattempo i tempi e le leggi e venne chiesto dall'Ana nazionale di censire le sedi. Solo allora le Penne Nere adriesi si accorsero di non avere titolo per occupare l'area. 

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