Imbrattate le tabelle di "Adria archeologica”, il percorso turistico sta cadendo nel degrado

Lunedì 16 Maggio 2022 di Guido Fraccon
Uno dei tabelloni del percorso turistico, imbrattato

ADRIA - Palazzo Tassoni punta sulla visibilità delle proprie testimonianze archeologiche per valorizzare la città. L’operazione, da portarsi a compimento entro il prossimo anno, è stata inserita nel Documento unico di programmazione che approderà mercoledì alle 20 sui banchi del consiglio. «L’idea - si legge nel documento - operando di concerto con la Soprintendenza e con il Museo archeologico, è quella di realizzare interventi a protezione dei reperti non asportabili e presenti nel sottosuolo. Adria, pur essendo una città di grande rilevanza storica, riesce a mostrarne le testimonianze solo attraverso le vetrine del museo, mentre altre realtà sono riuscite a rendere visibili le tracce presenti in sito. Operare in questa direzione significherebbe aumentare l’attrattività della città». 

DEGRADO 

L’idea, contrasta però con la situazione in cui si trova Adria archeologica”, il percorso illustrato inaugurato in occasione di una delle tante iniziative legate alla valorizzazione della via Annia, che rischia, senza manutenzione adeguata, di diventare bersaglio dei vandali. Il biglietto da visita del percorso è in via san Francesco, dove, a pochi decine di metri in linea d’aria dal Museo nazionale - uno dei luoghi simbolo della città e quindi area che dovrebbe essere curata nei minimi particolari - la segnaletica lascia alquanto a desiderare.

Non va meglio ad altre strutture gemelle, rovinate dai vandali e dagli agenti atmosferici.


IL PERCORSO

I pannelli sono parte integrante di un percorso ciclo-turistico denominato “Adria archeologica” che, partendo dall’ostello Amolara, attraversa la città arrivando al museo. Lungo il percorso sono nove in tutto i cartelli con spiegazioni dell’itinerario. Il primo si trova posizionato in via Amendola, in zona Coop, e si riferisce alla necropoli etrusca e romana di via Ca’ Cima. Il secondo e il terzo sono rintracciabili in via san Francesco e si riferiscono agli scavi in zona, alla cinta muraria, alla Via Popillia e alla città romana. Il quarto e il quinto sono stati installati in via Volontari della Croce Verde e narrano le scoperte dell’anfiteatro di età romana e delle necropoli del Canalbianco. Il sesto, in via Nazario Sauro, si riferisce al teatro e al tempietto romano. Il percorso tocca poi via Angeli e le scoperte nell’area del museo, piazzale degli Etruschi, con i ritrovamenti nell’area dell’azienda ospedaliera e a Ca’ Garzoni, le necropoli etrusca e romana di via Spolverin, i reperti di Piantamelon e di Ca’ Garzoni. Adria non può permettersi di lasciare all’incuria il suo percorso archeologico.
 

Ultimo aggiornamento: 07:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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