Un polesano su tre non dà l'assenso alla donazione degli organi

L’anno scorso il 33 per cento di chi ha rinnovato la carta d’identità non ha ha autorizzato l’espianto

Martedì 23 Aprile 2024 di Alessandro Garbo
Equipe in sala operatoria

ROVIGO - Il Polesine non brilla nella donazione degli organi. Per citare un dato fondamentale in questo senso, un residente su tre nella carta d’identità non ha espresso il consenso, più del dato regionale. Certo questo non significa che purtroppo nel caso accadesse tale situazione, poi l’assenso non venga dato dai parenti, ma il punto di partenza non è confortante, sapendo quanto bisogno ci sia di aiutare chi può trovare la vita proprio da una donazione.
Per questo il Coordinamento ospedaliero trapianti dell’Ulss 5, guidato da Francesco Montacciani, presenta i dati riferiti al 2023 nel settore delle donazioni.

Il servizio è attivo 24 ore su 24 per queste ultime ed è impegnato sul territorio con attività di informazione e sensibilizzazione verso la popolazione. Sono stati programmati, infatti, incontri mirati a una corretta informazione sulla tematica della donazione di organi e tessuti, in collaborazione con le associazioni del dono e le scuole.


IL DETTAGLIO
L'anno scorso sono state sette le donazioni di organi, 106 quelle di tessuti oculari e sette le donazioni multitessuto. Si segnalano anche 43 donazioni di placenta prelevata da madri che hanno partorito con taglio cesareo. Nonostante questi numeri comunque apprezzabili, il Polesine, come detto, ha un alto tasso di opposizione alla donazione, il maggiore tra le province del Veneto. Il 33% dei cittadini che l’anno scorso ha rinnovato la carta d’identità nel proprio Comune, ha deciso di opporsi alla donazione degli organi, mentre la media regionale si attesta intorno al 25,5%. La normativa prevede che siano i Comuni, appunto, in fase di rinnovo del documento d’identità, a raccogliere le adesioni o i dinieghi. In realtà, la volontà di donare si può esprimere scrivendola su un foglio bianco la dichiarazione personale, con data e firma, e conservando il foglio accuratamente.


IL RESPONSABILE
«Purtroppo - spiega il dottor Montacciani - molte persone scoprono dell’esistenza della possibilità di scelta solo nel momento in cui si trovano di fronte al personale dell’Anagrafe comunale e non hanno sufficiente tempo per rifletterci. La sfida è quella di ridurre il tasso di opposizione della popolazione alla donazione di organi e tessuti attraverso una costante attività di informazione e di sensibilizzazione della popolazione. Siamo certi che nella maggior parte dei casi il diniego sia legato alla poca conoscenza della rete del dono e di quanto questo possa essere fondamentale. Ogni anno sono circa ottomila le persone in attesa di trapianto in Italia e il tasso di mortalità tra queste è del 6% circa, ovvero circa 500 persone l’anno. Il Centro di coordinamento dell’Ulss 5 è impegnato nella sensibilizzazione nelle scuole, in particolare coinvolgendo gli studenti di quarta e quinta superiore con incontri mirati, per condurre i giovani a una scelta consapevole».
Il direttore generale dell’Ulss 5, Pietro Grardi, aggiunge il «grazie ai medici e infermieri del nostro centro: a essi sono affidati compiti delicati, non facili, come contattare i familiari di chi è scomparso per proporre la possibilità di donazione di organi e tessuti. Preziosissima è inoltre la capillare organizzazione, in collaborazione con le associazioni di volontariato, delle attività di informazione, di educazione e di crescita culturale della popolazione scolastica e di tutti i cittadini. Il dono è sempre un grande gesto di vita e amore».

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