A Verona Tommasi primo, testa a testa Sboarina Tosi. Padova, Giordani ci conta

Lunedì 13 Giugno 2022 di Alda Vanzan
Damiano Tommasi (Verona) e Sergio Giordani
1

VENEZIA - Ballottaggio era stato previsto e ballottaggio sarà. Ma l'aspetto clamoroso, stando agli exit poll, è che a Verona ad essere in vantaggio è il centrosinistra di Damiano Tommasi: l'ex calciatore della Roma sostenuto da Pd, M5s e tutto il centrosinistra, sarebbe al primo posto con una forbice di consensi che varia dal 37% al 41% e con un distacco di dieci punti sul sindaco uscente di Fratelli d'Italia, Federico Sboarina, attestato sul 27-31%. Non solo: Sboarina sarebbe a pari merito con Flavio Tosi, anche l'ex sindaco ed ex leghista, oggi leader di Fare! ha una forbice tra il 27% e il 31%.

Dunque, ballottaggio nel centro scaligero con una sfida che tra due settimane interesserà il candidato del centrosinistra, mentre si attende lo scrutinio ufficiale di oggi pomeriggio per capire chi tra Sboarina e Tosi sarà escluso. Intanto, questa tornata elettorale registra il calo dell'affluenza: nella seconda rilevazione delle ore 19 la media regionale dei votanti è stata del 36,44% contro il 41,30% dei 2017: cinque punti in meno. E nei 17 Comuni con un solo candidato sindaco, il quorum del 40% dei votanti necessario per validare la consultazione è stato raggiunto a metà giornata soltanto a Granze (Padova) e Segusino (Treviso).

L'ANTICIPAZIONE

Gli exit poll sono da prendere sempre con le pinze, ma nel caso di Verona riflettono chiaramente cosa ha prodotto la spaccatura del centrodestra e quanto, ancora, pesi in città l'ex sindaco Tosi. Messi assieme, infatti, i consensi ottenuti da Sboarina e Tosi rappresentano la maggioranza assoluta. Ma è altrettanto vero che il risultato ottenuto da Tommasi è sorprendente, specie se raffrontato con il precedente del 2017: cinque anni fa la candidata del centrosinistra Orietta Salemi si era fermata al 22%, Tommasi - che ha fatto una campagna elettorale pacata, molto porta a porta, evitando di farsi portare in giro dai vari big di partito - sfiora il 40%. Primo. E dunque per lui il ballottaggio è certo. Federico Sboarina, eletto come civico cinque anni fa e da poco iscritto a Fratelli d'Italia, ha perso per strada Forza Italia: gli azzurri, con i renziani di Italia Viva, hanno sostenuto Flavio Tosi. Sboarina è comunque riuscito nell'intento di riunire sullo stesso palco, per la chiusura della campagna elettorale, Giorgia Meloni e Matteo Salvini con Luca Zaia e gli altri rappresentanti del centrodestra. Ma, evidentemente, non è bastato. Non solo Sboarina è stato superato di dieci punti dal candidato sostenuto dal Pd e dal M5s, ma è stato anche raggiunto da Tosi: gli exit poll li danno pari, stessa forbice tra il 27 e il 31 per cento. L'attesa, dunque, è tutta per lo scrutinio ufficiale che inizierà oggi alle 14. Tra l'altro sarà interessante capire se c'è stato e quanto ha influito il voto disgiunto dei leghisti. Che queste elezioni siano sentite lo si capisce anche dall'affluenza, rimasta pressoché identica al 2017: ieri 37,49% contro il 38,75% della volta precedente.

LE SCUSE

Un calo, invece, di nove punti rispetto al 2017 c'è stato a Padova, dove alle 19 di ieri ha votato il 36,54% degli aventi diritti. Nella città del Santo, che oggi peraltro celebrerà il suo patrono Antonio, la campagna elettorale si è infiammata venerdì sera con l'imitazione che Ludovico Dodi ha fatto del sindaco uscente Sergio Giordani: intervistato dalla coordinatrice provinciale di FdI Elisabetta Gardini sul palco del comizio conclusivo del candidato del centrodestra Francesco Peghin, Dodi ha preso in giro il sindaco e le sue difficoltà di espressione dovute all'ictus subìto nel 2017. Sui social una valanga di critiche. Dodi, che cinque anni fa era candidato in una lista indipendentista in appoggio al leghista Massimo Bitonci, si è poi scusato, precisando che Peghin era all'oscuro dell'iniziativa «del tutto estemporanea».

BELLUNO

Quanto a Belluno, anche qui votanti in calo: alle 19 di ieri aveva votato il 33,64% rispetto al 35,97% di cinque anni fa. Oggi, con lo spoglio che inizierà alle 14, si saprà se davvero il favorito della vigilia Oscar De Pellegrin, l'ex campione paralimpico di tiro a segno sostenuto da due liste civiche, Lega e Fratelli d'Italia, staccherà Giuseppe Vignato, il candidato del centrosinistra e del Pd che aveva anche il sostegno del ministro pentastellato Federico d'Incà. La terza candidata, Lucia Olivotto, potrebbe essere determinante in caso di ballottaggio.

I 17 CANDIDATI UNICI

Il dato dell'affluenza non è solo indice dell'interesse degli elettori per il rinnovo dei consigli comunali, in alcuni casi è l'unico parametro per decretare la validità della votazione. Vale per i 17 Comuni veneti con un unico candidato sindaco: in questi casi perché il voto sia valido è necessario che almeno il 40% degli elettori (una volta era il 50%) si rechi alle urne, peraltro senza più considerare gli iscritti all'Aire (Anagrafe degli italiani residenti all'estero). Dopodiché bisogna che l'unico candidato sindaco ottenga la maggioranza assoluta dei consensi. In caso contrario scatta il commissariamento e si torna alle urne, scenario che alle 19 di ieri si profilava per Santa Lucia di Piave (29,31% di affluenza), il paese trevigiano dove la candidatura di Luca Bellotto, delfino del medico no-vax Riccardo Szumski, è stata bocciata al Tar per irregolarità, lasciando così in campo il solo Fiorenzo Fantinel, sostenuto da tutti i partiti, dalla Lega al Pd. Dei 17 Comuni veneti con un unico candidato sindaco, il quorum ieri alle 19 era stato raggiunto in due soli paesi: Segusino (Treviso) con il 43,05% dei votanti e a Granze (Padova), addirittura col 52,14%.

SECONDO TURNO

Oltre a Verona, Padova e Belluno, anche gli elettori di Feltre, Thiene, Cerea, Jesolo, Marcon, Mira, Mirano, Santa Maria di Sala, Abano Terme e Vigonza sono potenzialmente chiamati al ballottaggio: sono tutti Comuni con più di 15mila abitanti e, per farcela al primo turno, serve che un candidato prenda la maggioranza assoluta, altrimenti scatta appunto il ballottaggio tra i due più votati. Domenica 26 giugno, dunque, di nuovo alle urne. 

Ultimo aggiornamento: 18:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci