Ore contate per i tigli dell'ex Fiera, la Soprintendenza autorizza il Comune al taglio delle 53 piante

Ieri la comunicazione ufficiale. L'ufficio romano non ravvisa vincoli sull'area. Ora resta da capire chi ha mosso il meccanismo

Giovedì 27 Luglio 2023 di Loris Del Frate
Tigli dell'ex Fiera, la Soprintendenza d'accordo con il Comune: autorizzato il taglio dei 53 alberi

PORDENONE - Si spengono le luci sui 53 tigli dell'ex Fiera. La Sovrintendenza, ufficio romano legato ai progetti del Pnrr, ha inviato nella mattinata di ieri al Comune il via libera al progetto del Polo Yung.

Nessun accenno agli alberi. Tutto a posto. Un altro tassello fondamentale, un'altra crocetta che si fissa sul foglio della Conferenza dei Servizi. Ora manca il parere dei Vigili del fuoco, poi uno dei passaggi più complicati sarà chiuso e i progettisti potranno pensare, entro l'autunno, a predisporre il bando. Inizia il conto alla rovescia per le piante.


Giunta schierata

Alle 16 di ieri il sindaco Ciriani con la giunta schierata (mancavano Cairoli, Cucci e il consigliere delegato Rossi, tutti giustificati) ha dato la comunicazione ufficiale. «Per noi la vicenda è chiusa - ha spiegato - ora ci dobbiamo concentrare sul progetto. Il nostro obiettivo sarà quello di far ricredere chi adesso ha qualche dubbio. Sono sicuro che quando vedranno il risultato succederà proprio cosi. Non abbiamo alcun interesse
ad alimentare polemiche, a correre dietro all'età delle piante a dire avevamo ragione noi. Ci dobbiamo concentrare a mettere a terra i 21 milioni e ad arrivare in fondo con la consapevolezza che piantumeremo tutti gli alberi che verranno tagliati, anzi alcuni in più, realizzeremo una struttura dove i bambini e i ragazzi potranno giocare in sicurezza, dove non ci saranno auto che passano in mezzo e con la certezza che si tratta di un immobile antisismico e con tutti gli spazi idonei. Questo daremo alla città».


I passaggi

Il via libera della Soprintendenza di Roma arriva perchè gli alberi hanno meno di 70 anni? «Sul parere favorevole non c'è scritto nulla di tutto questo - va avanti il primo cittadino - La Sovrintendenza ci ha chiesto un supplemento di documentazione, tanti documenti, tecnici. Se devo essere sincero, non avevamo mai visto una richiesta così dettagliata. Con gli uffici e i professionisti, che ringrazio, abbiamo consegnato tutto. Evidentemente la Soprintendenza ha ritenuto che la documentazione fosse congrua e ha dato il parere favorevole. Il resto interessa poco».

La paura

In realtà il sindaco, per sua stessa ammissione, non ha dormito sonni tranquilli. «Ero preoccupato - ha detto - la sfilza di documenti richiesti poteva far anche supporre che ci fosse una possibilità di avere il "niet". Avremmo perso 21 milioni. Sono sincero, non ho dormito e ho avuto pure dei problemi di salute legati allo stress».

Il giallo

Anche se ieri l'ordine di scuderia era quello di tenere un profilo basso e chiaro che Alessandro Ciriani qualche sospetto su come siano andate le cose lo ha. Non a caso ha chiesto l'accesso agli atti alla Soprintendenza regionale, interni ed esterni, per vedere tutti i movimenti che ci sono stati. In realtà il sindaco vorrebbe capire come la questione dei tigli dal Friuli è arrivata a Roma, a fronte del fatto che il primo parere dell'ente regionale inviato all'ufficio specifico della capitale, era favorevole. Cosa è successo dopo? Roma ha chiesto un supplemento di documentazione in maniera autonoma? Ci sono stati altri contatti tra le Soprintendenze regionale e nazionale del Pnrr? C'è stata - e questo è l'aspetto che interessa di più - una entrata a gamba tesa di qualcuno interessato a bloccare il progetto? Tutte cose che Ciriani spera di capire con l'accesso agli atti della Soprintendenza. E se qualcuno presentasse ricorso contro il parere favorevole? «Ripeto, per noi la vicenda è conclusa - spiega Ciriani - e il documento della Soprintendenza chiarisce tutti i dubbi. A questo punto un ricorso non sarebbe più per tutelare gli alberi, ma avrebbe uno scopo solo politico, far perdere i soldi del Pnrr e gettare imbarazzo sul sottoscritto e la sua amministrazione. È evidente però che chi lo fa se ne assume tutte le responsabilità».

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L'aiuto

Inutile fare finta di nulla. Diranno che l'ostacolo Soprintendenza è stato superato grazie all'aiuto del governo romano, dove c'è un ministro che ha lo stesso cognome del sindaco. «Impossibile - taglia corto Ciriani - quell'ufficio è rigidissimo, non si può neppure telefonare. Figurarsi se qualcuno si sogna di fare cose del genere. Sarebbe un reato. No, hanno deciso con la documentazione che abbiamo inviato». A integrare anche l'assessore Lidia Diomede e l'architetto Rinaldi. «I tempi? Ci sono altri aspetti da definire e infine il bando sul quale stiamo già lavorando». Resta da capire quando gli alberi saranno tagliati.

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