Tigli dell'ex Fiera: le spallate al Comune e le carte del sindaco

Conficoni e Salvador chiedono a Ciriani di pubblicare la lettera e di fare un piano “B”

Giovedì 20 Luglio 2023 di Loris Del Frate
Tigli dell'ex Fiera: le spallate al Comune e le carte del sindaco

«La lettera della Sovraintendenza arrivata in Municipio cogliendo di sorpresa l’amministrazione comunale, accredita le nostre ragioni nel chiedere un supplemento di indagine sulla conservazione dei tigli che impreziosiscono l’ex fiera».

Lo affermano i capigruppo Marco Salvador (La Civica) e Nicola Conficoni (Pd), commentando il colpo di scena che mette un freno all’abbattimento delle piante.


La situazione

Non ci sono dubbi sul fatto che la lettera della Sovrintendenza ha spiazzato anche il sindaco, oltre agli uffici comunali e gli stessi progettisti. Difficile pensare, vista il piglio con il quale il primo cittadino aveva deciso di portare avanti la questione, ossia la volontà di tagliare tutto, potesse sospettare che sul filo di lana arrivasse questa grana. Sarà pur vero, come lo stesso sindaco ha spiegato al Gazzettino che la lettera si rifà a una norma opinabile e che gli uffici stanno cercando le soluzioni, ma resta il fatto che la situazione si complica. Anche dal punto di vista politico. Non a caso i capigruppo dell’opposizione, Nicola Conficoni e Marco Salvador, vanno avanti. «È grave – proseguono i due consiglieri - che, rispondendo alle interrogazioni volte a scongiurare il taglio degli alberi, il sindaco lunedì sera abbia tenuto nascosta la comunicazione per evitare una brutta figura, solo rimandata. Poiché la città ha diritto di essere informata, chiediamo l’immediata pubblicazione della missiva in ossequio al principio della trasparenza. La mancata verifica preventiva dei vincoli sulle piante è una pesante eredità dell’assessore Cristina Amirante che sta segnando negativamente un iter caratterizzato da superficialità e insensibilità verso la tutela del patrimonio arboreo, ancora una volta sacrificato».


La difesa

«Ora - vanno avanti i due - il sindaco non si accanisca contro gli storici tigli difesi con genuina passione da diverse associazioni e cittadini di ogni colore politico ma elabori subito un piano “B” che consenta di non perdere i fondi europei coniugando il miglioramento degli impianti sportivi con il rispetto dell’ambiente. Urge la convocazione di una commissione per condividere le possibili alternative da tempo sollecitate ma finora scartate dalla giunta. Qualora per l’ennesima volta il primo cittadino si dimostrasse impermeabile al buon senso – concludono Conficoni e Salvador - proseguiremo il percorso finalizzato a promuovere un referendum consultivo affinché i pordenonesi possano finalmente esprimere la loro opinione sul progetto».

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Le carte in mano

Appare comunque strano che uno studio professionale importante come quello che ha redatto il progetto nell’ex fiera, non abbia cercato lo storico degli alberi, per capire se fossero vincolati. Resta però il fatto che il sindaco ha ancora agibilità. C’è subito da dire, infatti, che per arrivare ai 70 anni che ne consentirebbero il vincolo e quindi la sopravvivenza dei 53 tigli, dovrebbero essere stati piantati negli anni ‘30 o ‘40 quando c’era la colonia elioterapica, oppure quando è stata realizzata l’ex casa Balilla. Se invece, come ritengono i professionisti, lo stesso sindaco e gli uffici del Comune, gli alberi furono piantanti nel 1964 con la realizzazione del padiglione della Fiera, allora non avrebbero alcun vincolo. C’è di più. Sempre in Comune si sostiene che i tigli da abbattere furono piantanti addirittura negli anni ‘70 con la realizzazione della piastra esterna del basket. Non a caso, dicono, la geometria delle piante è “a servizio” del campo all’aperto.

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