Autovelox di Cadoneghe, multati in sit in sotto la Provincia: «Siamo a 500 ricorsi, le sanzioni vanno annullate»

Le richieste sono state consegnate al presidente della Provincia, Sergio Giordani

Martedì 10 Ottobre 2023 di Madeleine Palpella
Il sit in

CADONEGHE (PADOVA) - «Una persona onesta mette i cartelli», «bisogna prendersi le proprie responsabilità». Questo si sente vociferare dalle 50 persone presenti al sit in andato in scena ieri davanti alla sede della Provincia di Padova organizzato dai multati di Cadoneghe. Le multe sono decine di migliaia e da due mesi molti aspettano una risposta. «Da questo incontro con il presidente della provincia speriamo in una stretta sulla situazione - spiega Andrea Rossi, rappresentate del gruppo dei multati -. I sindaci dei vari comuni dove sono residenti i multati non hanno preso nessun tipo di posizione e i problemi sociali sono molti. Tanti automobilisti non hanno più punti della patente e non possono andare a lavorare. Dal sindaco Schiesaro stiamo aspettando una risposta dal 22 agosto. L'indagine c'è, ma alcune cose non sono chiare: ad oggi non sappiamo se è stato incaricato un avvocato, non c'è la trasparenza amministrativa - continua -. Chiediamo l'annullamento di tutte le sanzioni di questo "trappolone" che ci ha reso vittime.

Siamo a quota 500 ricorsi depositati. Ci risulta da oggi che negli uffici postali dei comuni hanno una media di 700-800 notifiche ferme del comune di Cadoneghe - conclude -. Tutto questo ci rende esterrefatti e ci fa presumere che il numero delle multe siano volte sia di tre volte superiore».

Il documento

Sono stati letti da Rossi gli otto punti del documento poi consegnato al presidente, Sergio Giordani, sindaco di Padova. I punti salienti riguardano la «non correttezza del posizionamento che non ha permesso di individuare il limite e anche la disinformazione inadeguata del posizionamento del velox». Si ribadisce «l'incredulità di fronte alla mancanza di assunzione di responsabilità da parte di chi amministra i territori». La domanda del documento è dunque ferrea: a chi spetterebbe l'onere di sospendere in autotutela l'attività sanzionatoria? Infine si chiede «l'annullamento delle contravvenzioni, un rimborso ai cittadini di quanto versato e il ripristino dei punti decurtati dalle patenti». Durante la lettura il presidente ha sottolineato alcuni punti: «Sono obbligatori, per legge, trenta giorni di prova e accertamenti prima che entri in funzione il velox». Poi ha domandato: «Stanno arrivando altre multe?» e si è alzato un coro deciso di «si».

I disagi

«Sono davvero molto dispiaciuto per questa vicenda - continua Giordani -. La Provincia non ha nessuna responsabilità, perché è una strada comunale. Ho ascoltato i multati e questi numeri davvero elevati sono davvero un grande problema. Ad oggi c'è un'indagine in magistratura e mi auguro venga fatta chiarezza». Presenti anche due cittadini di Giacciano con Baruchella, comune della provincia di Rovigo, giunti per solidarietà. «Abbiamo preso a cuore questa storia analoga alla nostra - spiega Paola Finardi -. Anche noi in un mese abbiamo ricevuto circa 22mila multe. Il comune ha fatto cassa con due milioni e mezzo di euro in poco più di trenta giorni». Molte le testimonianze raccontate di disagi che le famiglie stanno vivendo in situazione di fragilità e storie di indebitamento per pagarle. La fine della mobilitazione si è conclusa con tanti "grazie" e un applauso al presidente Giordani. 

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